Quali sono agevolazioni e benefici bloccati per Partite iva forfettaria e ordinarie dopo caduta Governo Draghi? La caduta del governo Draghi porta e porterà con sé molte conseguenze per una serie di misure e provvedimenti su cui lo stesso governo stava lavorando e inseriti in un quadro di novità generali e più ampie.
Alcune di queste riguardavano agevolazioni per titolari di partite Iva, sia ordinaria che forfettaria, considerando che si tratta di una platea di persone generalmente sempre escluse da qualsiasi tipo di aiuto si metta a punto.
- Acconti per partite Iva cosa cambia dopo caduta governo Draghi
- Agevolazioni partita Iva forfettaria bloccate con cadute governo Draghi
Acconti per partite Iva cosa cambia dopo caduta governo Draghi
Stando a quanto riportano le ultime notizie, con la caduta del governo Draghi, e il conseguente blocco della riforma fiscale a cui il premier intendeva lavorare e già in parte avviata, scompaiono le semplificazioni previste per il pagamento degli acconti sia per titolari di partita Iva ordinaria e sia per titolari di partita forfettaria.
L’idea per il calcolo degli acconti Irpef per le tasse da pagare sui redditi era quella di un nuovo sistema di calcolo del saldo e degli acconti anche previsionale ma insieme ad una progressiva mensilizzazione del pagamento sia degli acconti e sia dei saldi.
Ciò significa che i contribuenti avrebbero avuto la possibilità di effettuare i pagamenti degli acconti in più rate mensili, in modo da mantenere maggiore liquidità a disposizione nel corso dell’anno.
Questo beneficio per titolari di partita Iva sia ordinaria che forfettaria rischia, però, di essere bloccato con la caduta del governo Draghi.
Agevolazioni partita Iva forfettaria bloccate con cadute governo Draghi
Altra agevolazione che potrebbe essere bloccata dopo la caduta del governo Draghi è quella che riguarda l’eventuale innalzamento della soglia dei 65mila a 85mila o anche a 100mila euro per il passaggio da partita Iva forfettaria a partita Iva in regime ordinario.
Stando, infatti, a quanto previsto dalle attuali leggi in vigore, possono aderire al regime fiscale agevolato forfettario con aliquota unica al 15% lavoratori autonomi e liberi professionisti con ricavi entro i 65mila euro. Superata tale soglia generalmente è previsto il passaggio dal regime fiscale agevolato a quello ordinario.
Le novità per titolari di partita Iva forfettaria prevedevano per chi supera la soglia dei ricavi dei 65mila euro due anni di cuscinetto prima del passaggio al regime fiscale ordinario e non il passaggio immediato.
In particolare, si prevedeva che chi superasse i 65mia euro annui di guadagni non passasse subito nel regime ordinario, come stabilito dalla legge, ma solo dopo due anni di transizioni durante i quali si sarebbe potuto ancora rimanere nel regime forfettario.
E le agevolazioni in tal senso riguardavano anche la soglia da rispettare per rimanere per due anni nel regime fiscale agevolato forfettario: secondo quanto si ipotizzava, pur superando la soglia 65mila euro annui di ricavi, i due anni di transizione sarebbero potuti valere a condizione di avere comunque ricavi entro una certa soglia, che alcuni fissavano a 85mila euro, mentre altri chiedevano di aumentare a 100mila. Ora questa possibilità potrebbe essere bloccata con la caduta del governo Draghi, messa da parte per poi non essere eventualmente più ripresa in future discussioni del nuovo governo.
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