Anche Mahmood a sostegno della legge Zan: dopo Fedez ed Elodie le parole del cantante su Instagram


«È di fondamentale importanza approvare la legge Zan. Ho sempre pensato che episodi di discriminazione basati sul sesso, sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale debbano essere condannati. Mi è capitato più volte di assistere impotente a scene di questo tipo, soprattutto durante la mia adolescenza. A volte, forse per paura o debolezza, mi sono trovato inerme davanti a situazioni che per me erano e sono una violenza. Violenza che uccide la libertà di ciascuno di essere se stesso. Ora ho 28 anni e sento di avere, come tutti, la responsabilità di sostenere questo disegno di legge». Anche Mahmood, con queste parole affidate alle stories di Instagram, è intervenuto a sostegno della legge contro l’omotransfobia, dopo che già vari artisti hanno fatto sentire la loro voce per sottolineare l’urgenza della sua approvazione e protestare contro il rinvio della discussione in parlamento.

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Le parole di Fedez e l’attacco al senatore Pillon

A farsi sentire, ieri, era stato Fedez, rivolgendosi al senatore della Lega Simone Pillon in qualità di padre: «Il senatore Pillon dice che il ddl Zan non è una priorità. Ma se lei ha basato la sua intera carriera politica trattando solo ed esclusivamente questi temi. Le dico una cosa da padre, signor Pillon. Ho un figlio di tre anni che gioca con le bambole. Questa cosa non desta alcun tipo di turbamento in me, e non desterebbe alcun tipo di turbamento in me nemmeno se un giorno dovesse avvertire l’esigenza di truccarsi, di mettersi il rossetto, di mettersi lo smalto o una gonna, perché mio figlio ha il diritto di esprimersi come meglio crede», aveva detto il rapper.

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Da Elodie a Levante

Fedez faceva riferimento a sua volta al botta e risposta via social fra Elodie, che aveva definito «indegni» i parlamentari che avevano rinviato la discussione della legge e lo stesso senatore Pillon che aveva risposto alla cantante replicando che «le valutazioni su leggi ideologiche, inutili e divisive possono aspettare». Contro Pillon si è aggiunta poi anche la cantautrice Levante che in un tweet rivolto al senatore ha scritto: «Non è mai tardi per iniziare un percorso di terapia che la aiuti a comprendere l’importanza dell’altro, il diritto dell’altro a essere chi vuole(liberamente) e il dovere di uno stato a tutelarne la libertà»

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1 aprile 2021 (modifica il 1 aprile 2021 | 15:29)

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