Attenzione a queste banche: ecco cosa può accadere se…

Attenzione a queste banche: ecco cosa può accadere se…

Fare attenzione alle banche cui si affidano i propri risparmi è molto importante. Spesso non ci si riflette poi molto, quando si ha necessità di aprire un conto corrente, gestire una prepagata oppure trovare dei prodotti finanziari sui quali investire. Il “nome”, la fama e il numero di clienti generalmente sono i parametri cui ci si affida superficialmente per l’apertura di una propria posizione.

Non tutti sanno che da qualche tempo esiste uno strumento, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che copre i depositi fino a 100mila euro in caso di fallimento della banca. Potrebbe quindi essere davvero consigliabile conoscere se la banca cui avete affidato, o state per affidare i vostri risparmi, aderisce a questo fondo. In questo articolo vi spieghiamo a cosa serve.

Banche non aderenti al FITD: ecco cosa rischi

Se apri un conto corrente in una banca non aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, rischi di perdere parte dei tuoi soldi e del tuo capitale in caso di seria crisi finanziaria dell’istituto. Questo Fondo, cui aderiscono numerose banche, tutela i depositi dei risparmiatori in caso di liquidazione coatta amministrativa, ma soltanto per i depositi fino alla somma di 100.000 Euro.

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Si tratta di una cifra elevata e generalmente considerata lontana dai così detti piccoli risparmiatori. Però anche questi ultimi farebbero bene a domandarsi se la propria banca aderisce al Fondo. Perché una banca non facente parte del FITD non garantisce la copertura dei saldi nemmeno di portata inferiore, in caso di fallimento. Se state per aprire un conto corrente, dare un occhio all’elenco delle banche aderenti al Fondo potrà darvi un’idea precisa dell’appartenenza dell’istituto bancario allo stesso.

Banche non aderenti allo Schema volontario: cosa succede

Lo Schema Volontario è una associazione non riconosciuta all’interno del FITD. Le banche, già consorziate nel fondo, vi aderiscono solo volontariamente. Si tratta di uno strumento aggiuntivo, che non ha nulla a che vedere con il rimborso dei depositanti in caso di crisi.

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Serve però ad attutire il pericolo derivante da situazioni di difficoltà di una banca, tali che possano sfociare in insolvenza, al punto da minare la fiducia nel sistema bancario e dei risparmiatori della banca stessa. La banche possono accedere a questi fondi aggiuntivi “su chiamata”.

Se una banca aderisce allo Schema Volontario, avrà maggiori possibilità di “salvarsi” prima di arrivare alla liquidazione coatta. Anche l’elenco delle banche aderenti allo Schema Volontario è disponibile sul sito del FITD.


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