Blue Forum: per capire che il mare d’inverno non è una canzone –

Blue Forum: per capire che il mare d’inverno non è una canzone –

La nuova visione del mare. Non più come fenomeno solo estivo. Ma un segmento trainante per l’intero sistema del basso Lazio. Ecco perché il Blue Forum…

Il mare d’Inverno? Per Loredana Berté non è un film in bianco e nero visto alla tv. Per la Camera di Commercio di Frosinone e Latina è la nuova frontiera dello sviluppo. Perché il mare non può più essere confinato ad una visione stagionale, ad un luogo di villeggiatura: ma deve diventare sempre più un segmento economico attrattivo e trainante per l’intero sistema del basso Lazio.

E poco importa se Frosinone non ha il mare: quei pochi chilometri che dividono i poli industriali della Ciociaria dallo sbocco sul Mediterraneo, attraverso questa nuova visione, non devono essere un ostacolo, ma un’opportunità.

Sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il Blue Forum, la prima edizione dell’evento dedicato all’economia del mare organizzato per venerdì e sabato a Gaeta dalla Camera di Commercio Frosinone-Latina. Una messa a terra della grande spinta innovativa dell’ente camerale guidato da Giovanni Acampora in questo settore, che l’ha portato ad essere citato come esempio da seguire nell’ultimo report dell’Unione Europea.

Il mare? È il 9% del Pil

Andrea Prete e Giovanni Acampora

L’evento vedrà la presenza anche di rappresentanti del Governo e delle principali realtà associative. Avrà anche la benedizione del Presidente di Unioncamere Andrea Prete, che sarà presente all’inaugurazione di venerdì. Una presenza che fornisce un segnale chiaro: questo forum rappresenta la mission delle Camere di Commercio italiane. In pratica: fare rete e mettere insieme tutti gli attori operanti in un determinato sistema.

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In questo caso si parla del mare e quindi dagli armatori, agli operatori di ogni settore del commercio e della cantieristica, ma non solo. “Il sistema camerale è in prima fila nel mettere a terra la strategia europea di trasformazione della blue economy per un futuro sostenibile”. Questo il messaggio del Presidente di Unioncamere, che sottolinea come questa sia una grande ed innovativa opportunità di sviluppo. Anche Prete ha voluto sottolineare la menzione della Commissione Europea, definendola una “Pratica di successo nel definire i potenziali di sviluppo della filiera”. E non parliamo di un settore marginale, perché i numeri sono più che lusinghieri rispetto al peso dell’economia del mare all’interno del Paese Italia. Basti pensare che nel 2020, anno del Covid, questa ha fatto registrare un totale di 9% sul Pil italiano.

Non solo ombrelloni e secchielli

Foto © Gary Bembridge

A dimostrazione che la Blue Economy non è una sommatoria di ombrelloni, palette, secchielli e qualche barca, basti pensare che nel Mezzogiorno il peso sale all’11,2% del prodotto interno lordo, con una massa di occupati che si aggira intorno alle 920 mila unità ed una crescita in due anni delle attività imprenditoriali del settore pari al 2,8%.

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La Blue Economy – ha continuato Prete nel suo messaggio – è un settore di grande prospettiva e ciò è dimostrato anche dalla crescente presenza di giovani, sia come imprenditori, sia come dipendenti”. Per sostenere questi risultati, afferma Prete, le Camere di Commercio si stanno impegnando molto specialmente per capire come agganciare i fondi del PNRR alle potenzialità dei territori legati a questo settore imprenditoriale. “Lavoriamo – ha concluso il Presidente di Unioncamere – sia con azioni di stimolo alla crescita delle risorse professionali, sia a specifiche iniziative di promozione dello sviluppo locale, in una logica di networking europeo”.

Arriveranno i nuovi numeri

Giovanni Acampora

L’evento è promosso dall’Azienda Speciale Informare e patrocinato da Camera dei Deputati, Ministero degli Esteri, Ministero della Difesa, ministero della Transizione Ecologica e di quella Digitale, ma anche dalla Regione Lazio.

Avrà l’obiettivo di creare un network italiano, che faccia da moltiplicatore degli utenti del mare, ma che accompagni anche i processi di transizione ecologica e digitale verso il Blue Forum Europeo e del Mediterraneo.

E poi ci saranno i numeri. Perché in un mondo che corre, i numeri citati dall’Europa sono già vecchi. Per questo saranno aggiornati da quelli del X rapporto, realizzato sempre su commissione della Camera di Commercio del basso Lazio dall’istituto Tagliacarne. L’ennesima occasione per aggiornare e calibrare ancor di più il peso della “Blue Economy” nel panorama nazionale.

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Altre occasioni di confronto e discussione saranno la sesta conferenza di Assonautica, il “Blue Think tank” dell’istituto Ambrosetti. Ma anche l’assegnazione del “Blue Economy start up award”: un premio dedicato alle migliori giovani aziende del settore.


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