Circa il bonus 200 euro che riceveranno molti lavoratori nelle prossime settimane, solo dopo delle verifiche da parte dell’INPS, a chi non spetterà verrà richiesto di restituirlo.
Le categorie sono i lavoratori, disoccupati e pensionati che lo ricevono in automatico con un limite di reddito annuo pari a 35mila euro. Quindi non tutti possono percepirlo e se erroneamente l’INPS lo concede in base alle dichiarazioni che però non corrispondono ai criteri, può tranquillamente procedere alla restituzione da parte dei beneficiari.

(pixabay.com)
Il bonus verrà restituito se i requisiti non lo prevedono. Ecco il motivo per cui l’erogazione del bonus avviene in modo provvisorio e non definitivo. L’INPS, lo concederà in modo provvisorio e poi successivamente lo verificherà e deciderà se confermarlo o meno.
Quando scatta la restituzione
Secondo l’articolo 32, comma 5, del DL n. 50/2022, si evince quanto segue: “l’Ente erogatore procede alla verifica della situazione reddituale e, in caso di somme corrisposte in eccedenza, provvede alla notifica dell’indebito entro l’anno successivo a quello di acquisizione delle informazioni reddituali.”
L’INPS precisa una nota importante che “può riguardare non soltanto il caso in cui, dopo la prevista verifica, il soggetto risulti avere percepito nel 2021 un reddito superiore a 35.000 euro, ma anche l’ipotesi in cui il trattamento pensionistico che ha dato titolo al riconoscimento dell’indennità una tantum sia revocato o, comunque, tutte le circostanze in cui si accerti successivamente la non sussistenza del diritto a prescindere dal requisito reddituale”.

(inps.it)
Quando avviene questa restituzione ? La restituzione dell’indennità avviene nel caso con più somme percepite da parte del datore di lavoro e se ha più di un contratto di lavoro. Poi l’INPS comunica all’azienda se i 200 euro dovranno essere restituiti e in tal caso le modalità per farlo. Ricordiamo che hanno diritto al bonus 200 euro i dipendenti pubblici, pensionati, coloro che percepiscono NASPI, disoccupazione agricola, percettori reddito di cittadinanza.
La domanda viene fatta dai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, autonomi occasionali, domestici (colf e badanti), stagionali, a tempo determinato e intermittenti (compresi i lavoratori a tempo determinato del settore agricolo), incaricati alle vendite a domicilio.
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