Busta paga: se fai parte di queste categorie avrai un aumento

Busta paga: se fai parte di queste categorie avrai un aumento

In busta paga nel mese di settembre molti lavoratori troveranno delle novità. Se fai parte di alcune di queste categorie che elenchiamo nel nostro articolo, avrai un aumento. Si tratta in parte dell’attuazione di alcune leggi varate dal Decreto Aiuti Bis, e in altra misura dell’arrivo degli arretrati dovuti ad alcune categorie di statali che hanno da poco rinnovato il CCNL.

Aumenti agli statali: arrivano gli arretrati

Settembre 2022 è anche il mese in cui arriveranno ad alcuni dipendenti statali gli arretrati a valere sull’aggiornamento del CCNL 2019/2021 chiuso a maggio scorso. Sono i quattro comparti del pubblico impiego ad essere direttamente interessati: funzioni centrali, enti locali, sanità e scuola. Si tratta di arretrati per due anni e dieci mesi che andranno a costituire una bella somma extra che arriverà in una unica soluzione.

I lavoratori delle funzioni centrali hanno già ricevuto gli arretrati nei mesi scorsi, adesso è il turno degli infermieri impiegati nello stato. Si tratta di una bella cifra che va da un minimo di 2.268 euro e arriva anche a 3.777 euro lordi. Molto importante la cifra per chi ha l’inquadramento più alto: un D6 si vedrà conferire circa 4.736 euro.

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C’è ancora da aspettare un po’ per i dipendenti comunali: gli arretrati per loro arriveranno entro la fine del 2022. Aran e sindacati hanno siglato l’accordo il 5 agosto scorso e servono ulteriori tempi tecnici che dovrebbero concludersi a dicembre. Entro allora dovrebbero essere sbloccate cifre che oscillano tra i 1.444 e i 1.977 euro lordi.

Riduzione previdenziali al 2%: ecco cosa succede

L’entrata in vigore del Decreto Aiuti Bis incrementa la misura della riduzione dei contributi previdenziali al 2%. Questa diminuzione sarà ristretta ai periodi di paga che vanno dal 1° luglio al 31 dicembre 2022, e di conseguenza il piccolo aumento che si troverà riguarderà soltanto i prossimi 4 mesi. Sono esclusi i lavoratori dipendenti nell’ambito del lavoro domestico. Chi invece attende ancora il pagamento del bonus di 200 euro una tantum di luglio, vedrà tale riduzione soltanto a partire da ottobre.

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Il beneficio può essere fruito, così come indica anche l’INPS, in una applicazione della riduzione contributiva solo nel caso in cui la paga spettante nel mese di riferimento, alla voce della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, non ecceda quota 2.692 euro. Questo significa per contro che se questo massimale viene superato, non spetta alcuna riduzione della quota a carico del lavoratore. Per i redditi fino a 35mila euro lordi annui, sii arrivano a stimare buste paga più pesanti fino a 75 euro al mese.

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