In occasione dell’uscita del loro nuovo podcast, abbiamo parlato con le due influencer di lavoro, amicizia e nuove esperienze. La risata è assicurata
Avete presente quando incontrate qualcuno di famoso e rimanete stupiti, quasi affranti, perché quella tal persona non è assolutamente come ve la eravate immaginata?
Ecco, mettete da parte questo sentimento perché nella vita reale Camihawke e AliceLikeAudrey sono esattamente così come appaiono su Instagram. Genuine, sincere e molto radiose. Con loro, la risata è assicurata.
Abbiamo incontrato le due influencer, all’anagrafe Camilla Boniardi e Alice Venturi, entrambe classe 1991, Camilla di Monza e Alice di Lucca, in occasione del lancio del loro nuovo podcast, Tutte le volte che.
Il podcast, originale Spotify, ideato e prodotto da Show Reel Agency, è composto da 30 episodi da circa 20 minuti l’uno, in cui Camihawke e AliceLikeAudrey raccontano tutte le volte che hanno imparato qualcosa di nuovo.
Dall’università, dall’andare a convivere, al capire che lavoro fare, alle figuracce, fino all’oroscopo. Cosa ci insegnano queste esperienze?
Le due amiche partono dalla loro vita e, a ruota libera, discutono prendendo ispirazione da studi scientifici, serie tv, quiz improbabili, aforismi orribili e gli immancabili segni zodiacali. Spazio quindi a momenti di riflessione e, sicuramente, a tante occasioni per sorridere.
(Continua sotto la foto)
Il vostro nuovo podcast racconta appunto di tutte le volte che avete imparato qualcosa di nuovo. Com’è nata l’idea cosa vi ha spinto a iniziare questo progetto?
Alice: «Sicuramente una cosa molto importante è stata la nostra amicizia, il fatto che ci troviamo molto bene assieme. Poi c’è anche il fatto che io e Camilla abbiamo già lavorato insieme in radio, quindi il podcast è una buona via di mezzo fra il web, che ovviamente è il nostro strumento giornaliero per parlare con i nostri follower, e la radio che obiettivamente era un po’ più impegnativa da gestire per chi fa anche un altro lavoro».
Camilla: «Ci è sempre rimasta la voglia di fare qualcosa di simile a quell’esperienza, quindi di creare un po’ degli argomenti e delle riflessioni da discutere tutti insieme.
E il podcast in questo senso ci è venuto d’aiuto perché ha tutte le caratteristiche che cercavamo».
Se doveste descrivere il vostro podcast in tre aggettivi, cosa direste?
Alice: «Il primo aggettivo probabilmente è leggero perché comunque il nostro obiettivo era di fare un podcast molto leggero, ricreando proprio la dinamica di una semplice chiacchiera tra amiche».
Camilla: «Io ti dico che fa ridere ma anche riflettere, binomio che peraltro è anche il claim del nostro podcast. Ovviamente c’è dell’ironia, cerchiamo di avere sempre la battuta pronta e di affrontare tutto con leggerezza, però ci sono anche diverse riflessioni su svariati macro argomenti.
Volevamo comunque inserirci un tocco di serietà ogni tanto tra una cavolata e l’altra».
C’è qualche aneddoto particolare che potete raccontarci in anteprima sulle prossime puntate?
Camilla: «Ci sono puntate che saranno un ottimo momento di riflessione su temi come amore, amicizia, andare a convivere. Ma ce ne sono anche un paio che sono veramente assurde e fanno sbracare.
Tipo ce n’è una sul paranormale che non so neanche perché l’abbiamo inserita vabbè…»
Alice: «Ma perché è sempre interessante! Ci piaceva l’idea dei miti, dei castelli, dei fantasmi…»
Camilla: «E poi ci sarà anche un puntata che potremo semplicemente chiamare la puntata di Alice, senza senza andare a scomodare la puntata del Natale».
Alice: «E guarda c’è anche un collegamento tra queste due puntate. Alla fine della puntata del Natale c’è una fusione tra il paranormale e il Natale. È stato assolutamente casuale, dopo aver registrato e riascoltato le puntate ci siamo accorte che…» (ridono)
Camilla: «Non vogliamo spoilerare niente».


Il tema principale della prima puntata, andata in onda lo scorso lunedì 18 ottobre, riguardava il tema dell’amicizia. Qual è secondo voi l’importanza dell’amicizia tra giovani donne oggigiorno?
Alice: «È fondamentale riuscire a trovare una persona con cui riesci veramente a condividere tutto quello che vuoi, una persona che non ti giudichi. Tra donne è molto difficile trovare questa cosa.
Quindi per me è fondamentale avere una persona di cui mi fido, a cui posso dire di tutto e che può dirmi tutto ma sapendo che non sarai mai giudicato.
Il sostenersi tra donne è la chiave! Non è una cosa semplice, ma nel momento in cui provi quest’esperienza allora ti rendi conto che davanti a te un’anima affine».
Camilla: «E poi, per esempio, con il lavoro che facciamo noi è anche importante trovare qualcuno che gioisca dei tuoi successi in maniera sincera e che non provi piacere per i tuoi fallimenti, perché molto spesso capita che ti danno una pacca sulla spalla per consolarti ma in realtà sono contenti perché il tuo fallimento significa magari la loro vittoria».
Quali sono le caratteristiche che cercate in un’amica?
Camilla: «Varia da persona a persona, e credo che dipenda molto dalle esigenze personali. Dal carattere di partenza consegue quello che tu nell’altra personali cerchi.
Ad esempio, per me, l’onestà nel rapporto è fondamentale.
E poi, e parlo anche per Alice perché so che la pensa come me, credo sia fondamentale trovare una persona che comprenda la tua quotidianità e quindi non pretenda che tu sia presente sempre in tutti i momenti come si poteva essere presenti ad esempio a 16 anni. È un’altra vita, ed è normale che le cose cambino.
Ma l’affetto in un sano rapporto d’amicizia non si deve basare sulla quantità del tempo passato insieme, ma sulla sua qualità».


Quale differenza c’è nel raccontare le proprie esperienze e le proprie vicissitudini a un’amica rispetto a un partner o alla famiglia?
Alice: «Semplicemente non è la stessa cosa. Un’amica è in un certo senso una cassa di risonanza. Certe volte magari anche solo parlare con un’amica è un grande sfogo personale.
Mi è capitato delle volte magari che parlassi con Camilla dei miei problemi, però non avevo necessariamente bisogno di una risoluzione era semplicemente uno sfogarsi con qualcuno.
A volte con i propri genitori è difficile sfogarsi su determinate cose, e se magari hai un problema di coppia è ovvio che ti sfoghi con l’amica».
Camilla: «Con le amiche, se sono quelle giuste, hai meno pudore a raccontare certe cose.
Credo che coi genitori sia il caso in cui c’è più pudore di tutti perché loro ti vedono ancora come una bambina e certe cose non gliele dici a priori.
Il fidanzato invece vale come l’amica ma solo su alcuni argomenti. Su altri, secondo me, c’è bisogno proprio di un amico. Non per forza femmina o maschio, non è questione di sesso, è una questione di relazione».
Alice: «Sì perché l’amica è un po’ come un jolly. Se trovi una persona sincera di cui ti fidi, le puoi dire di tutto. L’amicizia è una sorta di potere terapeutico per la vita».
Camilla: «Solo se hai l’amica giusta. Perché se hai l’amica sbagliata è l’esatto opposto, vai in terapia» (ridono).
Alice: «È vero. Se c’è una cosa sul quale ho cambiato idea rispetto a 10 anni fa è che un tempo ero convinta che le amicizie che ti avevano accompagnato nell’adolescenza sarebbero dovute essere il tuo punto di riferimento per sempre.
Ero convinta che le amicizie fatte da ragazza dovevano rimanere nella tua vita esattamente con il ruolo che avevano durante l’adolescenza e avrei dovuto combattere per far sì che rimanessero tali.
Invece adesso, a distanza di anni, so bene che questa cosa è completamente sbagliata. Così facendo si rischia anche di rovinare quello che invece c’è stato in passato.
Se il rapporto è cambiato, se anche noi siamo cambiate e non ci (ri)conosciamo più come prima, è bene lasciar andare le persone, ricordandosi però sempre delle cose belle che ci sono state».


A volte però non è facile gestire la perdita di un’amicizia…
Alice: «Hai assolutamente ragione. Io giuro che ho sofferto di più per la perdita di un’amicizia in particolare rispetto a tantissime altre storie, anche di anni.
Perdere un amico è molto traumatico. È una cosa che magari ti porti dietro per molto molto tempo, soprattutto per quelle amicizie che spariscono piano piano semplicemente andando scemare con il passare degli anni.
L’unica cosa che posso dire per gestire la perdita di un’amicizia, è imparare ad accettare la cosa piano piano, con tanta calma. Dall’altro lato, in quei momenti, sarebbe fantastico trovare, nella maniera più onesta possibile, una nuova persona che possa invece darti quello che quella amicizia là probabilmente non ti dava più da tanto tempo».
Camilla: «Io sono del parere che una delle cose che può aiutarti comunque a vivere la separazione nella maniera migliore è avere la coscienza di dire “Ho fatto tutto quello che potevo fare”.
Intendo proprio il non aver nessun tipo di rimpianto, di rimorso dovuto magari all’orgoglio del dover fare il primo passo. Io sono sempre del parere che l’orgoglio non esiste in queste situazioni. Mi dico sempre: io faccio tutto quello che posso fare per quelle che sono le mie ragioni, e faccio anche tutto quello che posso fare nonostante io credo di aver ragione e questa cosa non la dovrei fare, ma io voglio dormire il sonno dei giusti andare a letto e dire “io quello che potevo fare per salvare questa amicizia l’ho fatto, se non si è salvata non si doveva salvare”.
Poi la verità in tasca non ce l’ha nessuno, siamo tutti diversi e sono diverse anche le situazioni che viviamo».
Alice: «Devo dire che secondo me forse la separazione da un’amicizia è più difficile anche rispetto alla separazione da un ragazzo o una ragazza in una storia d’amore, anche perché non hai mai – e l’ho vissuto proprio in prima persona – il momento in cui smetti di pensarci.
Sai quando dicono “arriva un giorno in cui non ci pensi più”. Bè, non è vero. Ma arriva un giorno in cui ti rendi conto che non vale, nonostante il bene che provi per quella persona. Però è comunque molto difficile».
On a lighter note, dopo social, tv, e radio, ora avete intrapreso la strada dei podcast. Ma cosa avete in programma per il futuro?
Alice: «Io per ora ho in mente solo il Natale!» (ridono)
Camilla: «Io voglio una vacanza (ridono)
Scherzi a parte, quando si fa questo lavoro le previsioni sono sempre molto difficili perché ci sono così tante novità che entrano a gamba tesa e tu non fai neanche in tempo a rendertene conto che stai già cavalcando l’onda.
Io a me stessa auguro comunque di riprendere un po’ i miei contenuti editoriali del web perché ultimamente, complice anche il mio nuovo libro e questo podcast, li ho un po messi da parte. Quindi forse per il futuro mi auguro di tornare un po’ più a casa».
Alice: «Dobbiamo ancora registrare molte puntate del podcast. Ma ammetto che è una delle cose più divertenti che ho fatto nell’ultimo periodo. Per cui spero di continuare così».
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