Ci aspettano nuovi lockdown. Multistrato

Ci aspettano nuovi lockdown. Multistrato

Poi dice che uno diventa complottista. Il vaiolo delle scimmie è un oggetto misterioso, novanta casi nel mondo, uno in Italia ma i virotiktoktari, pronti: è l’apocalisse, richiudere subito. E al ministro Speranza sulla cui psicopatia non sussistono più dubbi, non par vero. Il crisma della buffonata o invenzione lo forniscono gli esperti come la Capua o Pregliasco che naturalmente ha cominciato a discettare di rapporti anali, masturbazione ed altre pratiche più o meno scimmiesche in un preoccupante delirio monomaniaco. Ma i sintomi, così come esposti, sono tanto vaghi che più vaghi non si può: mal di testa, mal d’ossa, brividi, starnuti. Come per una qualsiasi infreddaturadi stagione o colpo di sudore.
Chiudere tutto! Tornare al lockdown! Col ministro Speranza che, scimmia non scimmia, viene scosso da violenti tremori erotici al solo parlarne e il suo Consigliori Ricciardi non è da meno: si tormentava per la fine delle restrizioni, adesso ci può riprovare. Speranza ovunque vada viene contestato con ululati e muggiti inequivocabili: incompetente, ladro, assassino. Lui tira dritto, blindato dal premier di turno ma, soprattutto, da Mattarella che è il profeta della via della Seta.

Fine delle restrizioni si fa per dire. Le inutili mascherine prorogate sino a fine luglio, cioè fino alla ripresa pandemica d’autunno, sui mezzi di trasporto e nelle scuole dove alunni e insegnanti danno di matto. Assassini sì, in un certo senso, tiranni in un certo senso non troppo diversi da Putin.
Chiamali complottisti, terrapiattisti ma il disegno del regime è chiaro: tirare alla meno peggio l’estate e riprendere poi con un megalockdown che unisca le presunte ragioni della peste suina, del vaiolo scimmiesco, dell’eterno Covid con quelle da carenza energetica e l’altra legata alla sicurezza. Quanto a dire fare pagare ancora una volta inadempienze, corruzioni, incapacità e ragion politica a chi già le subisce. La pandemia si poteva evitare, ma quasi tutto il mondo ha preferito arrestarsi in preda al panico e puntare poi su preparati altamente sperimentali dei quali sono a un anno di distanza si sarebbero ammesse le conseguenze letali. La assurda transizione green ha indebolito l’Europa rafforzando il padrone del gas che solo dopo un anno di speculazione ha potuto procedere a invasione dell’Ucraina, supportato da un dittatore ancora più grande che si appresta a invadere Taiwan: l’Occidente, i cui leader sono una pletora di nullità depravate, rischia di scontare ricatti non sostenibili quanto a dispositivi collegati in rete, grano per il pane, gas per ogni attività. Ma i pagliacci e i farabutti insistono nella loro propaganda filorussa dicendo che Putin, il liberatore, reagisce alle provocazioni occidentali. Di più. Si obietta che contro lo Zar non si è fatto abbastanza e lui intanto procede nella sua marcia di conquista. Se non si è fatto abbastanza, è perché Putin, che sarà anche pazzo ma non scemo, ha, secondo i rapporti di tutti i servizi di informazione, riempito l’Europa e finanche gli Stati Uniti di cellule terroristiche dormienti affidate a elementi ceceni, africani e legati all’Islam radicale. Non fa niente per nasconderlo, anzi vuole che si sappia in modo da mandare un segnale: io li tengo fermi ma fino a che lo giudico conveniente. Sa benissimo che anche il minimo attentato incruento getterebbe nel panico Paesi abituati a oltre due anni di emergenza isterica. Alla prima bombetta in metropolitana, questa la xonvinz dei servizi, scatterebbe il coprifuoco massimo e senza scadenza. Chi parla di Putin liberatore dell’occidente non sa che è lui ad avere le manette della libertà che rimane, e che non è molta. Ma le questioni si affastellano, le propaganda incrociate pure ed è difficile credere a chiunque. Quello che è certo è che il mondo si è assuefatto all’emergenza e se non ce l’ha, se la inventa. Una dipendenza che non passerà, la droga della paura, della psicosi, della superstizione, come quelli che ancora a 35 gradi vanno in giro con la pezza sulla faccia. Un pianeta di disturbati, si sociopatici, di irrisolti. Avvezzi al lamento perenne, all’alibi omnibus, alla relazione da pianerottolo. Ma queste deviazioni sociali si pagano. Non vedete come aumenta la violenza irrazionale, la paura irrazionale, i comportamenti da manicomio? Non li sentite i discorsi sconnessi, non li vedete i comportamenti incoerenti? I nostri simili in treno, in fila, in ufficio e perfino in casa ci fanno paura come la fanno i matti. Venticinque mesi di trauma da pipistrello o pangolino e adesso sotto con la scimmia con la gente che non vede l’ora di crederci. Come se non avessimo già abbastanza motivi reali per preoccuparci.

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