…commercianti della provincia di Caltanissetta per aver permesso lo scambio in denaro delle carte dei percettori del reddito di cittadinanza

…commercianti della provincia di Caltanissetta per aver permesso lo scambio in denaro delle carte dei percettori del reddito di cittadinanza


Testo…, tratto da… www.blogsicilia.it!

Interdittiva per quattro commercianti della provincia di Caltanissetta per aver permesso lo scambio in denaro delle carte dei percettori del reddito di cittadinanza. Un centinaio all’incirca i sussidiati che sono indagati. Si recavano in questi negozi compiacenti per ottenere soldi in cambio di una percentuale trattenuta dall’esercente. Un sistema che è stato smantellato dalla polizia.

L’operazione “Cash point”
Ad essere stata eseguita una complessa e articolata attività d’indagine, denominata “Cash Point”, diretta dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta. Ad operare la Digos della questura di Caltanissetta che ha eseguito un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Caltanissetta con la quale è stata applicata nei confronti di quattro titolari di esercizi commerciali della provincia nissena la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale. Ai quattro commercianti sono contestati numerosi episodi di truffa aggravata commessa ai danni dell’Inps in concorso materiale e morale con oltre cento soggetti, cittadini italiani e extracomunitari, tutti percettori del sussidio economico del reddito di cittadinanza.

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Le contestazioni
Nell’ordinanza viene contestato che i percettori del reddito di cittadinanza, tutti indagati a piede libero, dopo aver ricevuto l’accredito del sussidio sulla propria carta, si sarebbero recati in questi compiacenti esercizi commerciali. Attraverso operazioni di acquisto di beni, che in realtà erano fittizie perché mai effettivamente fatti, avrebbero consentito ai sussidiati, in contrasto con la normativa vigente, di convertire in denaro gran parte della somma erogata dall’Inps. Gli esercenti trattenevano una percentuale di questa somma. Secondo l’analisi quantitativa effettuata dalla polizia giudiziaria, le presunte transazioni fittizie, nell’arco di soli tre mesi, sarebbero state pari a 125.740,00 euro.

Lo sviluppo delle indagini
L’attività investigativa avviata nel mese di giugno dello scorso anno, oltre alle tradizionali tecniche di investigazione di osservazione e pedinamento, si è svolta anche con l’ausilio di attività tecnica di videoregistrazione negli esercizi commerciali oggetto di indagine. Inoltre sono stati fatti accertamenti negli uffici competenti, quindi Inps, uffici postali e istituti bancari, mirati a riscontrare le movimentazioni economiche dei titolari degli esercizi commerciali e dei soggetti percettori del reddito di cittadinanza.

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I conti correnti
Grande rilievo per le indagini ha avuto l’analisi dei dati presenti negli estratti dei conti correnti utilizzati dagli esercenti e delle immagini registrate nel corso di attività tecnica. In particolare, sono state registrate immagini dei percettori del sussidio che, nelle giornate di accredito e in quelle immediatamente successive, sembravano uscire dagli esercizi commerciali senza, apparentemente, aver effettuato alcun acquisto e, in alcuni casi, con banconote o carte di pagamento elettronico tra le mani. Nel corso delle perquisizioni eseguite all’interno dei negozi sono state sequestrate carte di reddito di cittadinanza appartenenti a vari soggetti. Su quanto rinvenuto verranno svolti ulteriori accertamenti.

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