Mentre si avvicina la scadenza di luglio entro la quale i datori di lavoro dovranno erogare il bonus 200 euro ai dipendenti pubblici e privati, ovvero circa la metà dei 31 milioni di italiani che beneficeranno dell’indennità, ci sono ancora diversi punti su cui ci si aspettano chiarimenti da parte del governo. Il contributo una tantum introdotto nel decreto Aiuti di maggio era stato presentato come un’erogazione automatica per la maggior parte delle categorie coinvolte. Tuttavia, come recentemente fatto notare dalla Fondazione studi consulenti del lavoro, per alcune categorie di lavoratori sarà necessaria un’autocertificazione.
- Perché abbiamo bisogno di un’autocertificazione?
- Chi dovrà fare l’autocertificazione per il bonus 200 euro?
- Dove si può trovare il modulo?
- Cosa ancora non sappiamo?
Perché abbiamo bisogno di un’autocertificazione?
L’articolo 31 del decreto Aiuti specifica che “l’indennità è riconosciuta in via automatica dal datore di lavoro nel cedolino di luglio previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18”. I commi 1 e 18 fanno riferimento, rispettivamente, alla pensione e al reddito di cittadinanza. Per i cittadini che percepiscono una di queste due forme di indennità è prevista l’erogazione automatica del bonus 200 euro da parte dell’Inps.
Pertanto, nel caso in cui un dipendente privato facesse parte di un nucleo famigliare di cui fanno parte recipienti di pensione o reddito di cittadinanza e ricevesse il bonus dal suo datore di lavoro, andrebbe a beneficiare dell’indennità due volte, il che non è previsto. Un discorso simile si può fare per dipendenti titolari di più rapporti di lavoro, che potranno richiedere i 200 euro a solamente uno dei propri datori di lavoro. L’autocertificazione è quindi necessaria per assicurarsi che ognuno dei beneficiari ricevi l’indennità solamente una volta.
Chi dovrà fare l’autocertificazione per il bonus 200 euro?
Tutti i dipendenti privati. Per i dipendenti pubblici, i servizi di pagamento delle retribuzioni del personale sono gestiti dal sistema informatico del ministero dell’Economia e delle finanze (Mef). Pertanto, saranno direttamente il Mef e l’Inps a individuare la platea degli aventi diritto.
Dove si può trovare il modulo?
Al momento, non esiste un modulo ufficiale da poter compilare. La Fondazione studi consulenti del lavoro ha messo a disposizione un fac-simile per il bonus 200 euro, ma di fatto ancora non esiste.
Cosa ancora non sappiamo?
Oltre al modulo ufficiale, mancano informazioni precise sulle tempistiche con cui verrà trasmessa e compilata questa autodichiarazione, sulle modalità di ricevimento da parte dei datori di lavoro e su chi di fatto riceverà i moduli compilati e dovrà controllare che non vi siano incongruenze.
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