Ecco Netflix Italia, cosa cambia: abbonamento, tasse e cosa si vede

Dopo aver consolidato un fatturato globale di 6,6 miliardi di dollari e aver superato il tetto dei 209 milioni di abbonati in tutto il mondo, la piattaforma di contenuti in streaming Netflix, che ha prodotto serie del calibro di Stranger Things o The Witcher, ha deciso di lavorare anche sulla sua immagine.

Nonostante molti utenti non sappiano fare a meno dei loro servizi, infatti, è noto che gran parte della cattiva reputazione delle big tech dipende dalla scelta di non pagare le tasse nel Paese in cui si realizzano i profitti: il “trucco” consiste nello stabilire la residenza fiscale nella nazione con un sistema fiscale più conveniente e da lì operare su scala internazionale.

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Netflix si prepara a spezzare questa logica, che molti definirebbero “predatoria”. Ecco come.

Quando arriva, perché nasce e che cosa è Netflix Italia

Sarà la concorrenza sempre più agguerrita in un settore in cui fare – ma anche disdire – un abbonamento è semplice come premere un tasto del mouse (concorrenza che vede schierati Prime Video, Disney +, HBO Max, Mubi, Sky Go, Now Tv, etc.) sarà, ecco, l’elenco sempre più numeroso di player nel segmento dei contenuti online, ma Netflix ha deciso di pagare le tasse in Italia.

Sta per nascere Netflix Italia. Significa che i ricavi generati dagli abbonamenti italiani verranno pagati a una compagnia, Los Gatos Services Italia, che opera nel nostro Paese già da tempo. Nel 2020 Los Gatos Services Italia ha realizzato un utile di 836mila euro, 19 milioni di ricavi e, quindi, 400mila euro di imposte.

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Los Gatos Services Italia cambierà nome in Netflix Italia e dall’anno prossimo diventerà il collettore di tutti i ricavi realizzati sul suolo nazionale dall’azienda con sede a Los Gatos, appunto, in California – il nome insomma non è casuale.

Tutto questo avviene poco prima dell’entrata in vigore della Global Tax.

Che cos’è la Global Tax sulle multinazionali sponsorizzata dagli Usa

La misura di una tassa globale per le multinazionali, fortemente voluta da Joe Biden e discussa, tra le varie sedi internazionali, anche al G7, prevede che le multinazionali saranno tassate per almeno il 15%. A questa aliquota se ne aggiungerà una nazionale, cioè sui profitti che i colossi realizzano in patria: ammonta al 20% dei profitti per le compagnie che eccedono il 10 di margine.

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Altri dettagli sull’accordo dei vertici mondiali, rispetto al quale, forse, Netflix ha deciso di giocare d’anticipo, qui e qui.

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