Elezioni 2022, Letta: “Mi candido a Vicenza e sfido la Lega”. Di Maio: “FdI vuole togliere il reddito di cittadinanza”. Meloni: “No al salario minimo, serve favorire chi assume”

Elezioni 2022, Letta: “Mi candido a Vicenza e sfido la Lega”. Di Maio: “FdI vuole togliere il reddito di cittadinanza”. Meloni: “No al salario minimo, serve favorire chi assume”

Mancano 38 giorni alle elezioni politiche del 25 settembre e il clima fra i partiti si fa sempre più acceso. Letta annuncia di candidarsi a Vicenza per sfidare la Lega in Veneto e conferma la sua contrarietà al presidenzialismo. Di Maio attacca Meloni: «Vuole abolire il reddito di cittadinanza anche per pensionati e disabili». La replica della leader di Fratelli d’Italia: «No al salario minimo, serve tagliare le tasse sul lavoro». Botta e risposta su Twitter tra Calenda e Di Maio: «Non averti come alleato è un sollievo fisico». La replica del leader di Impegno Civico: «È reciproco, ma spargi rancore».
Il podcast – Crisanti scende in campo con i progressisti. E per la destra è subito “dittatura sanitaria”
Il commento – Serve un vaccino per i negazionisti
Il punto – Il Covid contagia le urne
Il graffio – Unanimità e zavorre
Il dibattito – Bettini: “Questo Pd ha mille difetti ma non chiamateci populisti”

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09.45 – Zanda (Pd): nessun processo a Letta dopo il voto

La composizione delle liste ha suscitato molte discussioni interne al Partito democratico. Per l’ex capogruppo al Senato dei dem Luigi Zanda dopo il voto, nessun processo al segretario Enrico Letta. «Il Pd ha divorato già molti segretari. Adesso direi che basta», afferma Zanda al Quotidiano Nazionale. La sinistra è nel dna del Pd, dichiara il senatore, il quale ricorda che «la scelta di non allearsi l’ha fatta Calenda, non il Pd». Sul centrodestra avanti nei sondaggi, Zanda dice: «Noto che la Meloni sta parlando di sé come futuro premier, le suggerirei però di non farlo. Non è mai di buon augurio». Per Zanda «il centrodestra è un gigante dai piedi d’argilla, le sue divisioni sono più profonde di quelle del centrosinistra».

09.30 – Di Maio a Calenda: il sollievo è reciproco, ma spargi rancore

«Carlo, il sollievo è reciproco. Continua a spargere odio e rancore, la cosa ti viene bene. Hai scelto di schierarti dalla parte di chi ha fatto cadere il governo Draghi, ne prendiamo atto. Ma basta lezioni di coerenza. P.S. saluta Renzi». Così su Twitter il leader di Impegno civico, Luigi Di Maio, rispondendo a Carlo Calenda.

09.27 – Calenda: sollievo fisico non avere Di Maio come alleato
«Al di là di ogni altra considerazione razionale, patti contraddittori ecc, il sollievo fisico di non dover pensare a Di Maio come alleato vale da solo il 30% dei collegi di coalizione a cui abbiamo rinunciato». Così il leader di Azione Carlo Calenda su Twitter.

09.25 Meloni: rdc è sbagliato, con assunzioni avremmo meno disoccupati

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«Sono 4 anni che assumo toni duri su una misura culturalmente sbagliata, uno Stato giusto distingue l’assistenza a chi non può lavora e il sostegno per chi lavori mentre noi abbiamo messo tutti sullo stesso piano». Così la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni rispondendo alla domanda se intenda cancellare il reddito di cittadinanza ospite di Radio24. «Se le stesse risorse destinate al reddito di cittadinanza le avessimo date, per la stessa quota, alle imprese per assumere le persone, oggi avremo meno disoccupati e a carico dello Stato», ha aggiunto.

09.20 – Meloni: no al salario minimo, serve tagliare le tasse sul lavoro
La risposta all’indebolimento dei salari «non è il salario minimo, quello è uno specchietto per le allodole: serve tagliare le tasse sul lavoro. Non ho condiviso la scelta di Draghi quando aveva 8 miliardi di euro di spalmarli sull’Irpef, la strada da perseguire è quella di alleggerire le tasse sul lavoro». Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, su Radio24. Secondo Meloni bisogna «favorire chi assume»: «L’unico modo di combattere la povertà è la crescita, bisogna favorire la possibilità che le aziende lavorino e assumano», ha aggiunto.

09.16 –  Meloni: il reddito di cittadinanza è un errore, serve lavoro
«Siamo l’unico partito che non ha mai votato il reddito di cittadinanza che è una misura culturalmente sbagliata. Ha favorito il lavoro nero e discriminato i più deboli. Il sostegno al reddito va dato a famiglie prive di reddito con a carico anziani, disabili e minori, per gli altri bisogna lavorare con incentivi all’assunzione». Lo dice la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a Radio24. Nel programma del centrodestra «la cifra sull’aumento delle pensioni non c’è perché bisogna capire la praticabilità». Il problema delle pensioni minime e sociali c’è, sono inadeguate. Le risorse per rendere queste pensioni adeguate si possono trovare in un sistema che spende 110 miliardi l’anno di bonus inutili o che spende per il reddito di cittadinanza. Il punto e’ costruire un sistema che sia giusto», ha aggiunto.

09.10 – Letta: mi candido a Vicenza e sfido Lega in Veneto

«Mi candido a Vicenza, sfido la Lega nel cuore del Veneto. Imprenditori, commercianti, insegnanti si ricorderanno di chi ha tradito Draghi preferendo la Meloni. Noi abbiamo ascoltato le imprese, chi voleva stabilità e riduzione delle tasse sul lavoro». Così il segretario del Pd, Enrico Letta su Twitter.

«Penso che la nostra campagna elettorale non debba essere in difesa ma in attacco. Fosse stata in difesa mi sarei candidato in Toscana ma così facendo avrei trasmesso il messaggio di un segretario nazionale che si rinchiude nella fortezza protetta. E invece voglio dimostrare che queste elezioni possiamo vincerle, quindi ho deciso di fare un’incursione laddove la partita è più difficile, laddove i risultati del Pd sono oggettivamente più bassi che altrove, laddove, soprattutto, il numero di coloro che hanno tradito Draghi è altissimo». È quanto aggiunge dice Enrico Letta intervistato dal Giornale di Vicenza spiegando i motivi per cui ha deciso di candidarsi in Veneto. Secondo Letta, in Veneto «la leadership di Zaia sta per finire e noi siamo intenzionati ad uscire dalla marginalità di questi anni, mettendo tutti e due i piedi in campo. E sì, i veneti si ricorderanno di chi ha tradito Draghi. A maggior ragione ora che l’alternativa al governo Draghi è manifesta e si chiama Giorgia Meloni. Con la Lega che si è arresa alla leadership di Fratelli d’Italia. Voglio vedere quale imprenditore veneto, quale commerciante veneto, quale insegnante veneto, facendo un paragone tra quello che avevamo, Mario Draghi premier, e quello che potremmo avere, Giorgia Meloni premier, sceglierebbe la seconda opzione».

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09.00 – Di Maio, siamo moderati coalizione, andremo oltre 3%
«Noi siamo in una coalizione progressista che rappresenta la parte moderata. Dall’altra parte c’è una coalizione di centrodestra che non ha un programma inquietante per ragioni storiche, ma perché ha già deciso che sul Pnrr vuole rinegoziarlo» e «questo significa isolarci dall’Europa». Così il leader di Impegno civico e ministro degli Esteri, Luigi Di Maio ospite dello speciale sulle elezioni, in onda su La7. «Noi ci candidiamo a rappresentare anche i tanti delusi del Movimento 5 stelle che oggi non voterebbero per il partito di Conte», ha aggiunto parlando del suo ex Movimento, mentre sui centristi ha aggiunto: «Calenda e Renzi amano definirsi terzo polo ma sono una lista solitaria». Infine ha garantito: «Le nostre liste andranno oltre il 3%. Saremo la sorpresa di queste elezioni».

08.45 – Letta: contrario al presidenzialismo, combatteremo per evitarlo
«Sono contrario al presidenzialismo, penso sarebbe un gravissimo errore, per questo combatteremo per evitarlo». Lo dice il segretario del Pd, Enrico Letta, intervistato da Il giornale di Vicenza. «E non perché pensi che il presidenzialismo porti a una dittatura, ma perché la nostra Costituzione è anti-presidenzialista. Chi propone oggi la torsione presidenziale non sta proponendo un aggiustamento della Carta ma la sua cancellazione per andare verso un impianto sbagliato che gioca sull’uomo forte o la donna forte di cui il nostro sistema non sente il bisogno». «Mi colpisce che la campagna elettorale del centrodestra sia cominciata con la caduta del governo e sia proseguita con l’attacco a Mattarella di cui sono addirittura state vocate le dimissioni», aggiunge il segretario dem.

08.30 – Di Maio: “Meloni vuole abolire il reddito di cittadinanza anche per i pensionati e i disabili”
«La Meloni vuole abolire il reddito di cittadinanza anche per i pensionati e i disabili. E’ follia». Lo ha detto il leader di Impegno Civico, Luigi Di Maio, a ‘La corsa al voto’ su La7 e poi sulla coalizione del centro destra: «Non basta che Meloni dica che si fa garante della coazione. Io lo conosco Salvini, ci ho fatto un governo per 14 mesi e ha fatto il Papeete. Salvini farà di tutto per far cadere la Meloni entro un anno. E Berlusconi quanti governi ha fatto cadere?».

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08.00 – Renzi: Letta attacca solo me, poveretto è rimasto a 2014
«Ogni mattina Enrico Letta si alza e deve decidere come attaccare me. Uno direbbe: ma come forse Letta dovrebbe fare la campagna elettorale su Salvini, sulla Meloni. No, lui si preoccupa soltanto del sottoscritto. La mattina si alza, sfodera i suoi occhi di tigre e zac! Mi attacca, Probabilmente è rimasto al 2014, poveretto. Siamo nel 2022, Enrico». Così Matteo Renzi, leader di Italia Viva, in un video pubblicato sulla sua pagina Twitter. «Io ho soltanto detto che la gestione di Crisanti da virologo era impostata sull’allarmismo – ha aggiunto Renzi -. Egli infatti non voleva le chiusure all’inizio, ma per tutto il 2021. Se Letta vuole sapere qual è la differenza tra me e lui sulla pandemia gliela spiego chiara. Lui e il suo partito volevano continuare a stare con Conte e Arcuri e l’esercito russo, io ho portato Draghi, Figliuolo e la svolta. E se proprio vuole chiarezza sul Covid, Letta, vota la Commissione d’inchiesta a cui noi abbiamo votato sì e voi avete votato no. Basta polemiche, confrontiamoci sui fatti», conclude il leader di Italia Viva.

07.00 – Salvini: chi sceglie Pd sceglie la patrimoniale, noi flat tax
«Chi sceglie Pd sceglie la tassa patrimoniale, chi sceglie la Lega sceglie la flat tax. Il taglio delle tasse crea ricchezza, non ha bisogno di coperture. solo l’avvio Abbiamo quantificato 13 miliardi. Io sono convinto che unico modo per abbattere l’evasione è abbassare le tasse». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini intervenendo al Caffè de la Versiliana a Marina di Pietrasanta (Lucca).

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