Elezioni politiche 2022 – È un’altra giornata di trattative intense nei partiti. A che punto sono gli apparentamenti nel centrosinistra? È stato raggiunto ieri l’accordo tra Enrico Letta e Carlo Calenda che hanno siglato l’alleanza tra Pd, Azione e +Europa («Io e Letta? Siamo un bel tandem»). Qui tutti i dettagli dell’alleanza. Oggi, invece, è stato rinviato l’incontro tra il segretario del Pd e Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana e Angelo Bonelli dei Verdi. Porte aperte a Matteo Renzi, ribadisce Letta. Il leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte ha chiuso la porta al Pd ed è in contatto con Alessandro Di Battista che è rientrato in Italia dalla Russia e che ha sferrato un attacco al vetriolo all’ex compagno di partito Luigi Di Maio. «Se lo conosci lo eviti», ha detto.
Elezioni, partiti e trattative. La diretta di oggi 3 agosto
Ore 18.43 Giusy Versace in Azione – «Sono davvero felice di avere Giusy Versace nella squadra di Azione. Seguitela ha una storia di coraggio e impegno straordinaria». Così Carlo Calenda su twitter sull’adesione della ex-Fi Giusy Versace ad Azione.
Ore 18.30 Le regole per le parlamentarie M5S – Le autocandidature per entrare nelle liste elettorali del M5s potranno essere presentate dalle 14 di venerdì 5 agosto alle 14 di lunedì 8 agosto. Lo annuncia il Movimento sul proprio sito, spiegando che potrà autocandidarsi ciascun iscritto «fatta salva la facoltà del Presidente di indicare modalità e i criteri per la formazione delle liste di candidati». La proposta di autocandidatura, viene precisato, si intende relativa alla Circoscrizione/Collegio di residenza, ma si potrà indicare anche quello in cui si ha domicilio professionale o il «centro principale dei propri interessi». In questo ultimo caso si dovrà «allegare una apposita dichiarazione firmata, sotto la propria responsabilità». Questo dovrebbe aprire la strada ad alcune candidature a rischio, come quella del ministro Stefano Patuanelli, che risiede sì, in Friuli Venezia Giulia, ma che vede il suo «centro di interessi» nel Lazio.
Ore 16.25 Salvini: «Ci sono più di 1.500 immigrati nell’hotspot che potrebbe accoglierne solo 357 a Lampedusa» – «È una vergogna assoluta, per l’Italia e per l’Europa, che negli ultimi giorni la Lamorgese ha provato a nascondere con qualche trasferimento. Peccato che arrivi siamo così numerosi da rendere inutili i tentativi della sinistra. L’isola è al collasso: nelle prossime ore, prima della mia visita di domani e venerdì, riproveranno a nascondere i loro fallimenti?», lo dice Matteo Salvini che sarà nell’isola domani.
Ore 16.13 Sì all’igresso di Svezia e Finlandia nella Nato – Via libera dall’Aula del Senato al Ddl di ratifica del trattato sull’ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia con 202 voti favorevoli, 13 contrari e 2 astenuti.
Ore 16.00 Approvato il Regolamento Agcom sulla par condicio – Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato il regolamento sulla par condicio da applicare nella campagna elettorale.
Ore 15.40 Pd Bibbiano: «Da Di Maio attendiamo scuse». «Inutile negarlo, non nascondo che la nostra comunità locale abbia sofferto tanto e che da Di Maio si aspetterebbe ancora delle scuse». Lo dice all’ANSA Stefano Marazzi, segretario Pd di Bibbiano, in merito alla possibilità che Luigi Di Maio si candidi col Pd alle elezioni politiche del 25 settembre. Il ministro degli Affari Esteri nel giugno 2019 – quando era ancora leader del Movimento 5 Stelle e all’epoca vicepremier, all’indomani dello scandalo “Angeli e Demoni” sui presunti affidi illeciti nella val d’Enza Reggiana che portò all’arresto anche il sindaco Pd di Bibbiano, Andrea Carletti – dichiarò: «Mai col partito di Bibbiano».
Ore 14.15 Ok commissione Senato a ingresso Finlandia e Svezia nella Nato – «La Commissione Affari esteri del Senato ha concluso con voto favorevole unanime l’esame dei protocolli di ratifica per l’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato, che passano tra poco al vaglio dell’Aula». Lo annuncia Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia (FI) e presidente della Commissione Esteri a Palazzo Madama. «Ѐ un passaggio storico fondamentale – spiega Craxi – che rafforza il fronte europeo in un momento segnato dal protagonismo aggressivo della Russia, rivitalizza il vincolo euroatlantico e offre al contempo solide rassicurazioni a due Paesi che si sentono minacciati. Il rafforzamento dell’Alleanza atlantica è il migliore viatico di una pace che i fatti recenti hanno dimostrato non poter essere più garantita dalla cooperazione, bensì dalla deterrenza. L’Italia, nel giorno stesso in cui il Senato degli Stati Uniti è chiamato a pronunciarsi sull’allargamento del perimetro atlantico ai due Paesi del Nord Europa, ha dato prova di lungimiranza e di solido ancoraggio ai valori dell’Occidente». «Una linea di politica internazionale – conclude Stefania Craxi – che caratterizza l’orientamento strategico del nostro Paese e che il centrodestra, una volta al governo, continuerà a interpretare in modo attivo e coerente, facendo dell’Italia il perno dell’Alleanza atlantica sul fronte Sud e il riferimento per le politiche nell’area del Mediterraneo allargato».
La Camera dei deputati @Montecitorio ha dato il via libera alla ratifica dei Protocolli al Trattato del Nord Atlantico #Nato sull’adesione della #Finlandia e della #Svezia. Il disegno di legge di ratifica ora passa al Senato @SenatoStampa. https://t.co/1FeQRwVllk
— Finland in Italy (@FinlandinItaly) August 3, 2022
Ore 13.50 Alleanza Verdi Sinistra: rinviato incontro con Pd «C’è disagio» – «L’alleanza Verdi e Sinistra comunica che ha deciso di rinviare l’incontro di oggi con Il segretario del Pd Enrico Letta alla luce delle novità politiche emerse nella giornata di ieri. Registriamo comunemente un profondo disagio nel paese e in particolare nel complesso dell’elettorato di centro-sinistra che ha a cuore la difesa della democrazia, la giustizia climatica e sociale. Essendo cambiate le condizioni su cui abbiamo lavorato in questi giorni, sono in corso riflessioni e valutazioni che necessitano di un tempo ulteriore».
Ore 13.00 – Di Battista rientra in Italia e attacca Di Maio: «Luigi non ha un voto». Contatto fra Giuseppe Conte e Alessandro Di Battista. Ieri, a quanto si apprende, c’è stata una telefonata fra il leader del M5s e l’ex deputato, che ha lasciato il Movimento a febbraio 2021 in dissenso con la scelta di sostenere il governo Draghi. Di Battista è rientrato in Italia nelle scorse ore dopo un periodo trascorso in Russia. «Luigi Di Maio non ha un voto. Chi conosce il fanciullo di oggi, lo evita. Trasformista, disposto a tutto, arrivista, incline al più turpe compromesso pur di stare nei palazzi. Perché il PD dovrebbe concedergli il «diritto di tribuna», un modo politicamente corretto per descrivere il solito paracadute sicuro, tipo la Boschi candidata a Bolzano nel 2018? Perché?». Lo scrive su Facebook Di Battista. «Che rassicurazioni ha avuto mesi fa – continua Di Battista -, quando portava, insieme a Grillo, il Movimento 5 Stelle tra le braccia di Draghi? Queste sono domande che dovrebbero avanzare i giornalisti. Ma, salvo rare e preziose eccezioni, oggi i giornalisti a Di Maio non chiedono nulla. Lo trattano come Mazzarino nonostante abbia dilapidato un consenso colossale costruito con il sudore della fronte anche (e soprattutto) di persone che non hanno chiesto mai nulla in cambio», conclude l’ex parlamentare 5 stelle. «Calenda che fino a poche ore fa fingeva attacchi di orticaria al solo sentir pronunciare il nome di Di Maio sta zitto e buono. Ha ottenuto poltrone su poltrone e gli basta così. La politica ridotta ad un ufficio di collocamento. Il Di Maio che ricordo io, ai tempi dell’onestà intellettuale o della fraudolenta recitazione, detestava il PD come null’altro – ha aggiunto Di Battista -. Oggi, a quanto pare, il suo nome comparirà sotto il simbolo del PD. Beh, se così fosse vi sarebbe una ragione in più per non votarli e per non avere nulla a che fare con loro. Questa è la politica politicante, ciò che più impedisce il cambiamento, ciò che è più distante dalle esigenze dei cittadini, dai loro drammi. Ciò che più allontana gli italiani dalle urne. Ciò che più indebolisce quel che resta della democrazia». «In tutto ciò – scrive ancora Di Battista – qua si rischia un rapido decesso anche per Impegno Civico (per le natiche di Di Maio)». Dopo «Insieme per la Colla Vinilica» un nuovo, fondamentale, strumento per la democrazia, potrebbe scomparire a breve. Complimenti vivissimi a quei 65 fenomeni che gli sono andati dietro nella speranza di un posizionamento. Un po’ come Aldo in Tre uomini e un gamba adesso non possono né scendere né salire, né scendere né salire. Ma forse anche per loro c’è un sentiero. Tornino dignitosamente alle loro vite evitando di postare foto di Di Maio come fosse uno statista. Uno Statista pensa allo Stato, Di Maio pensa a se stesso», conclude Di Battista.
Ore 12.40 Raggi: «No a deroga sul principio di territorialità». Virginia Raggi sta spingendo in queste ore affinché il M5s rispetti le sue tradizionali regole nella definizione delle liste, a partire dalle parlamentarie. Come confermano fonti autorevoli del partito, l’ex sindaco di Roma, membro del Comitato di garanzia del M5s, è contraria in particolare alla deroga al principio di territorialità, secondo cui ci si può candidare solo dove si ha residenza, domicilio personale o professionale o centro principale degli interessi vitali. Secondo le stesse fonti, la deroga a questo principio è un’ipotesi concreta sul tavolo. In giornata Giuseppe Conte avrà una riunione con i coordinatori regionali.
Ore 12.20 – Berlusconi rilancia il grande miracolo italiano – «Scegliere il nostro modello significa scegliere un’Italia più libera, più prospera e più amica dei cittadini, la sinistra invece racchiude ancora in sé il passato, l’immobilismo, quella che qualcuno di loro ha definito la ‘decrescita felicè, che di felice ha davvero molto poco. Nessuno può essere indifferente a questa scelta del 25 settembre, che riguarda tutti noi, i nostri figli, i nostri nipoti. Per questo vi chiedo, di andare a votare e di votare Forza Italia per costruire tutti insieme dopo il 25 settembre un nuovo, grande miracolo italiano». Lo dice il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, in un video messaggio diffuso oggi sui suoi social.
Ore 12.00 Salvini: «Il reddito di cittadinanza lo lasceremo a chi non può lavorare» – «Il reddito di cittadinanza, che è stato un fallimento, lo si lascia a chi non può lavorare. Chi invece è abile al lavoro, e percepisce da anni questi soldi, se rifiuta anche per una volta l’offerta di lavoro molla il reddito a qualcuno che ne ha più diritto». Così Matteo Salvini a Bari a margine della visita all’associazione di soccorritori SerBari.
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