Elia Caliendo: “Da due settimane cerco sarti a 1.400 euro. Ma non trovo nessuno”

Elia Caliendo: “Da due settimane cerco sarti a 1.400 euro. Ma non trovo nessuno”

Mezzogiorno, 8 luglio 2022 – 08:16

Il titolare della sartoria di via Cappella Vecchia ha pubblicato annunci su Facebook e LinkedIn. Non arrivata neanche una candidatura

di Anna Paola Merone

Sono alla ricerca di artigiani, sarti, sarte che vogliano lavorare con me in sartoria. richiesta una buona esperienza nel settore. Regolarit contributiva e contrattuale garantita. Massima seriet e giusta retribuzione il mio biglietto da visita. Da due settimane Elia Caliendo ha pubblicato su Facebook e LinkedIn un annuncio: sta cercando figure professionali da inserire nella sua sartoria e confidava molto nei social. E invece? Invece non ho ottenuto neanche una sola risposta. Una sola; almeno un riscontro me l’aspettavo — dice —. L’annuncio molto chiaro e circostanziato e noi siamo un po’ stupiti rispetto a questo feedback negativissimo. Il silenzio assoluto. Noi abbiamo una grande difficolt a cercare manodopera e, con estrema sincerit, dico che dobbiamo mandare indietro gli ordini. Se un cliente mi chiede tre vestiti, posso garantirgliene due, consegnandoglieli in tempi diversi. Insomma potremmo ampliare di molto il nostro lavoro, ma siamo frenati dalla costante mancanza di manodopera. Un problema che, di anno in anno, si fa pi serio.

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Abilit sartoriali

Colpa del reddito di cittadinanza? Colpa di un lavoro che comunque impone orari e il rispetto degli impegni assunti? In questo caso il profilo dei non candidati farebbe pensare ad altro: la paga circa il doppio di un eventuale reddito di cittadinanza e il lavoro ha orari che non travolgono la vita privata come potrebbe accadere a chi fa il cameriere o lo chef. Probabilmente ci si distrae rispetto alle opportunit di lavori tradizionali e non si considerano le potenzialit di attivit artigianali che non conoscono crisi. Elia Caliendo ha sempre guardato alla sartoria con interesse, concentrandosi sulle crescita di una attivit fondata dal padre Biagio, conquistando clienti e consensi. In via Cappella Vecchia a Napoli ha difeso sessant’anni di storia e di alchimie sartoriali nel nome della tradizione napoletana, alfiere di una eleganza fatta di tasche a toppa, maniche a mappina e giacche tagliate per rendere armoniosa la figura di qualsiasi gentiluomo.

Proposta di contratto

Storia, bravura e salti mortali per stare dietro agli ordini e alle esigenze di chi ad un abito su misura chiede la perfezione. Abbiamo tre lavoranti interni e tre esterni — racconta Elia —. chiaro che a noi serve personale interno, per tenere al massimo alta la qualit della nostra proposta, tutto quello che torna da fuori va ricontrollato. Ovviamente in questa situazione io cerco di tutto, anche sostegni fuori dalla sartoria, ma davvero avvilente. Uno stato di cose che si scontra brutalmente con le storie di chi ha raccontato di aver avuto proposte indecenti e irricevibili: pochi spiccioli per intere giornate di lavoro. Noi paghiamo circa 1.400 euro al mese — aggiunge Elia Caliendo —. Cerchiamo dipendenti che conoscano il mestiere e siamo pronti a riconoscere il loro valore e a fare la nostra parte. L’ho chiarito molto bene sull’annuncio, proprio per evitare possibili equivoci e fraintendimenti.

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La ricerca

Il problema in questo settore, al di l di una formazione poco efficace, anche in una idea poco contemporanea di reclutamento delle forze da impiegare. Non esiste una banca dati degli artigiani e nel settore non esiste il ricorso alle agenzie di lavoro interinale. Si sempre cercato un nuovo impiego con il passaparola — aggiunge Elia —. I rappresentanti, i rivenditori di bottoni, passamanerie e altro fanno circolare le notizie di chi alla ricerca di una nuova sartoria dove lavorare. Ma anche su questo fronte c’ il buio assoluto. Esperienza e poche chiacchiere sono i due elementi sui quali costruire un rapporto di collaborazione proficuo da Caliendo. I tre lavoranti che sono in scuderia sono relativamente giovani: da 26 a 44 anni, l’et di Elia, per continuare a portare avanti il testimone della sartoria classica napoletana. Tutti sono arrivati in atelier attraverso il passaparola e fanno fatica a stare dietro agli ordini. Il fronte pi critico — sottolinea Caliendo — sono le giacche. Sulle richieste di camicie riusciamo a tenere il passo, ma sugli abiti occorrono mani e nuove forze. Probabilmente molti giovani non hanno compreso che questo un mestiere che pu dare soddisfazioni, guadagni, pu far crescere in molti modi. storia, arte, il piacere del bello. E con noi la garanzia di trovarsi al centro di un percorso garantito e protetto.

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8 luglio 2022 | 08:16

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