Gas, Gazprom fornisce solo 65% richiesta Eni. Prezzo sale ancora

Gas, Gazprom fornisce solo 65% richiesta Eni. Prezzo sale ancora

“A fronte di una richiesta giornaliera di gas da parte di Eni superiore di circa il 44% rispetto a quella avanzata ieri (incremento dovuto al recupero delle quantità non ricevute e alle normali dinamiche commerciali), Gazprom ha comunicato che sarà consegnato solo il 65% delle forniture richieste (le quantità consegnate saranno quindi di poco superiori rispetto a ieri e si attesteranno ad un livello assoluto di circa 32 milioni di metri cubi/giorno)”. Lo ha reso noto un portavoce del gruppo energetico italiano, aggiungendo che Gazprom “ha spiegato che la mancata consegna dipende dai problemi alla centrale di Portovaya che alimenta il gasdotto Nord Stream attraverso il quale Gazprom trasporta una parte dei volumi destinati ad Eni”.

Ieri il colosso petrolifero russo, controllato dal governo, ha comunicato a Eni la riduzione del flusso di gas verso l’Italia del 15% per l’intera giornata. Sempre ieri, Gazprom ha detto che la capacità della stazione di compressione terrestre Nord Stream 1 è scesa a 67 milioni di metri cubi al giorno, un livello ben inferiore ai 167 milioni di metri cubi che vengono di solito trasportati nello strategico gasdotto, che va dalla Russia alla Germania attraversando il Mar Baltico.

La compagnia russa ha spiegato ieri che l’ulteriore taglio è dovuto all’uso delle apparecchiature prodotte da Siemens presso la stazione di compressione di Portovaya vicino a San Pietroburgo, e in particolare a problemi tecnici legati a pezzi di ricambio dell’azienda tedesca che non sono arrivati.

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Oggi l’ambasciatore russo presso l’Unione europea ha detto, all’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti, che il Nord Stream 1 potrebbe sospendere le operazioni a causa di problemi con la riparazione delle sue turbine in Canada.

Il prezzo dei contratti futures del gas TTF, utilizzati dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, mostra un rialzo del 20,5% a 145 euro/MWh alle 13.05 ora italiana, rispetto alla chiusura a quota 120 euro/MWh della seduta di ieri. il prezzo ha registrato un brusco balzo negli ultimi due giorni, a seguito degli annunci di Gazprom, in quanto fino a lunedì scambiava intorno a quota 83 euro/MWh.

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