Gerardo D’Andrea, regista teatrale e televisivo, improvvisamente esce di scena

Con la triste scomparsa di scena di Gerardo D’Andrea, regista teatrale e televisivo, direttore artistico del Positano Teatro Festival Premio Annibale Ruccello che ha ideato e organizzato, se ne va uno dei protagonisti brillanti e colti di una generazione che rappresentava la memoria storica della sperimentazione artistica e culturale non solo napoletana ma anche nazionale. Una passione immensa per il teatro che frequentava assiduamente, una curiosità vitale legata ad ogni autore, dai classici ai contemporanei, presente ad ogni spettacolo che andava in scena in ciascun teatro di Napoli, dal centro alla periferia, ma anche di altre città d’Italia. Spesso infatti con Martina Carpi, la sua amica del cuore che lo legava alla profondità del rapporto con il padre musicista e compositore Fiorenzo Carpi, si recava a Milano per vedere gli spettacoli al Piccolo Teatro Strehler. Ma anche a Roma dove per molti anni ha lavorato alla RAI e frequentato ambienti artistici di primo piano, con Giuseppe Patroni Griffi, Edmo Fenoglio, e tanti altri. La sua lente di ingrandimento era a 360 gradi, non gli sfuggiva nessun meccanismo scenico, nessuna battuta, nessuna trovata registica. Lo spettacolo era vivisezionato e con grande mestiere spiegava ogni rimando ad altri autori, la debolezza o la forza dell’impianto registico. Napoli e Positano i suoi palcoscenici. La prima città d’origine, la seconda il suo vero mondo interiore con tutta la bellezza paesaggistica a cui erano legati nomi di artisti, di attori e di attrici, amici che hanno amato poi Positano attraverso i suoi racconti. 

Serate al Bar DeMartino, in quei momenti magici che solo Positano sa regalare, Gerardo D’Andrea, le trascorreva in compagnia di tanti artisti, tra cui Lina Sastri, Leopoldo Mastelloni, il pittore Kodra e altri protagonisti che hanno segnato la storia di quel luogo. Diventava un salotto che faceva invidia ai molti che passavano, soprattutto per quei giovani che si affacciavano con curiosità su quel mondo. La sua voce dal timbro possente arrivava piena ed energica, si era catturati dai tanti episodi, dai tanti aneddoti che in modo istrionico raccontava, rideva e discuteva animatamente con la sua verve proverbiale. Era un mito per Positano, tutti lo conoscevano, dal primo porter all’ultimo, dalle botteghe e sartorie di camicie in lino di cui era patito. Il taglio e il lino di Positano diceva “è ineguagliabile”. Lui con la sua stazza gigantesca scendeva lentamente da Casa Albertina, accolto dal suo caro amico Lorenzo Cinque, elegante di tutto punto con un vezzo la sciarpa intonata ai colori delle camicie. 

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D’Andrea aveva debuttato in età giovanile come attore teatrale, passando poi alla regia, collaborando con Fenoglio, Leopoldo Mastelloni, e Giuseppe Patroni Griffi. Entrato in Rai, rimangono memorabili le regie degli esterni di “Mi Manda Lubrano”, e di “Prima della Prima”. Al cinema, tra l’altro, è stato assistente alla regia di Pasquale Squitieri (“I Guappi”), e co-sceneggiatore di Werner Schroeter per il film “Nel regno di Napoli”, presentato nella Quinzaine des Réalisateurs al 31º Festival di Cannes. 

Ma il suo nome era legato al Positano Teatro Festival che aveva ideato e fatto crescere per oltrevent’anni della sua storia con ostinazione e passione. Il direttore artistico che amava raccontare di quando timidamente gli “organizzatori” si affacciarono sulla bella spiaggia grande, nel giardino di San Vito, dietro agli stabilimenti balneari, per dare il via alla prima edizione della rassegna teatrale. Nel 2002, nella sua terza edizione, il Positano Teatro Festival intitolò e dedicò la rassegna teatrale al drammaturgo contemporaneo Annibale Ruccello, col cui nome sono stati premiati importanti nomi della scena nazionale.  In questi giorni aveva già completato il programma della XVIII edizione della manifestazione. 

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Infatti, nel 2003, il Premio Ruccello fu attribuito a Isa Danieli, una delle principali ed indimenticabili protagoniste, nel ruolo di Donna Clotilde, di una delle sue più originali pièce: “Ferdinando”. Nel 2004 Il Premio è andato a Fausto Paravidino,autore, regista e attore dalla forte connotazione sperimentale nei suoi testi drammaturgici; nel 2005 ad uno degli protagonisti più amati e versatili della scena teatrale, come Fausto Russo Alesi; ed infine nel 2006 fu la Compagnia Elicantropo a ricevere il Premio per essersi distinta, per aver saputo allevare, nel piccolo teatro del centro storico di Napoli, una fucina di talenti ma anche per il carattere fortemente innovativo e resiliente del suo teatro. E così a seguire, dal 2011, in poi con nomi di grande valore artistico, comeSpiro Scimone, Peppino Mazzotta, Leopoldo Mastelloni (alla carriera), Enzo Vetrano e Stefano Randisi, Giuliana De Sio, Mario Martone, Lina Sastri, Gianfelice Imparato, Renato Carpentieri, Mariano Rigillo.

Al Positano Teatro Festival è legato inoltre anche il Premio Pistrice – Città di Positano giunto all’ottava edizione, assegnato dall’Amministrazione Comunale ad un/a protagonista eccellente della storia teatrale italiana. Negli anni i premi sono stati attribuiti a Gabriele e Daniele Russo, Paolo Graziosi, Maurizio De Giovanni, Antonella Morea, Mariano Rigillo, Lucio Allocca, Massimo Andrei, Michele De Lucia. A ciò ha contribuito in particolare la scelta strategica dell’amministrazione comunale di Positano che, ormai, ininterrottamente dal 2010, rinnova con entusiasmo e convinzione la programmazione del Positano Teatro Festival confermandone l’attrattività e l’interesse culturale per il flusso di turisti che frequentano la perla di Costa d’Amalfi. 

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Gerardo D’Andrea, ci lascia un patrimonio di memoria, di luoghi e di atmosfere, di frammenti e scene teatrali, di allestimenti e di interpretazioni che, negli anni, hanno costruito l’impalcatura del Festival a cui va il merito di offrire – al pubblico di appassionati che lo segue con attenzione – una varietà di generi e di linguaggi artistici, sempre originali, che hanno permesso di avere uno sguardo sulla drammaturgia contemporanea attraverso giovani interpreti ed autori.

Ci mancherà molto!

Vogliamo ricordarlo con l’intervista che ci aveva rilasciato nel 2014.

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