Grillo ha mantenuto la parola

Grillo ha mantenuto la parola

Grillo ha mantenuto la parola

Il presidente della Camera, Roberto Fico, l’ex ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, la vicepresidente vicaria del movimento Paola Taverna, l’ex capo politico, Vito Crimi. La ministra delle Politiche giovanili Fabiana Dadone e quello per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, l’ex ministro Danilo Toninelli, Riccardo Fraccaro, il presidente della commissione Affari costituzionali Giuseppe Brescia, la madrina del reddito di cittadinanza Nunzia Catalfo, ex ministra del Lavoro, il tesoriere Claudio Cominardi e l’ex ministra della Salute Giulia Grillo. Sono 50 i parlamentari M5s, che in virtù di uno dei principi cardine del movimento, difeso fino in fondo dal garante, Beppe Grillo, anche contro le aperture di Giuseppe Conte. «Non ci saranno deroghe al limite dei due mandati nel M5s», ha dichiarato il leader del M5s, Conte. «Col Pd per il futuro non escludo un dialogo, non un’alleanza. Per queste elezioni assolutamente non se ne parla di avere rapporti col Pd. Che rapporto può avere il Movimento 5 stelle con una forza politica che sta chiudendo accordi da Calenda a Di Maio a Renzi a Brunetta a Carfagna? Questa è un’ammucchiata dove noi non ci potremmo mai ritrovare, perché sono personalità divisive e litigiose. La politica fatta così significa tutto e il contrario di tutto»

Carlo Calenda, il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, e il ministro per la Coesione territoriale, Mara Carfagna, hanno tenuto insieme una conferenza stampa dopo l’addio delle due ministre a Forza Italia per annunciare la propria candidatura in Azione. «Fino a pochi giorni fa non avrei pensato di fare questa scelta. Poi, il 20 luglio, con la fine del governo, l’Italia è stata esposta al rischio in una fase delicata. Non potevo stare zitta. Per questo, da oggi, inizia un nuovo percorso con Azione», ha spiegato Carfagna. «Ho la certezza di entrare in un partito che non tramerà con la Russia contro l’Italia; ho la certezza di entrare in un partito che non si accoderà a Orban, che dice cose enormi», ha concluso. «Giovanni Toti si è già fatto l’accordo con il centrodestra e questo mi dispiace. Se poi l’accordo non c’è più allora porte spalancate», ha sottolineato Calenda. «Toti l’ho visto più di mia moglie ma nella vita bisogna prendere delle decisioni. Anche perché ci siamo un po’ stancati».

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«Calenda sta facendo il suo lavoro,vedo che sta aggregando tanti amici e personalità; dobbiamo capire come si collocherà rispetto all’offerta politica generale», ha detto il leader di Italia al Centro, Giovanni Toti, a margine della conferenza stampa a Montecitorio con Gaetano Quaglieriello e Marco Marin. «Dobbiamo capire», ha spiegato, «come Enrico Letta sta strutturando il suo campo, dove vedo ci sono dei soggetti molto distanti da noi su diversi temi, come abbiamo visto anche in Liguria». «La settimana prossima riuniremo i nostri organi di partito per fare ovvie scelte, visto che la legge elettorale impone alleanze», ha concluso.

Presentato con una conferenza stampa online, il simbolo della lista Referendum e Democrazia che inizia la raccolta delle sottoscrizioni necessarie per la presentazione le liste di candidati per le elezioni del 25 settembre. Un progetto dell’ex europarlamentare radicale, Marco Cappato, e Virginia Fiume, presidente dell’associazione Eumans. La difesa dei referendum, delle leggi di iniziativa popolare e la riconquista della partecipazione democratica il programma.

Su Rete 4, Silvio Berlusconi ha dichiarato che «sarà Forza Italia ad indicare il premier perché io scendo in campo anche stavolta in una campagna elettorale. Con Forza Italia conto di arrivare al 20 per cento». «Inizio una campagna elettorale che vorrei fare in prima persona, una campagna molto forte diretta a far capire ai cittadini tutte le cose che adesso sembra che ancora non siano chiare, per portare Forza Italia ad essere la colonna principale del centrodestra». Berlusconi in particolare ha attaccato Carlo Calenda, che «con questo finto centrino pensa di portarlo a sinistra ma saranno pochi voti. In cinque anni ha cambiato cinque volte partito e nome del proprio partito, quindi, non c’è nessuna possibilità per la sinistra di superare i voti del centrodestra». Tra le proposte quella di alzare a mille euro le pensioni minime e il dentista gratuito anche per gli impianti costosi, per gli anziani che non hanno la possibilità di averlo. Userà i social e rinucerà ai comizi perché «il 63% degli italiani si formano la loro opinione politica su Internet, sui social network».

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Nel secondo trimestre dell’anno l’economia italiana ha fatto registrare una crescita dell’1% in termini congiunturali e del 4,6% in termini tendenziali. La fase espansiva del Pil prosegue pertanto per il sesto trimestre consecutivo, in accelerazione rispetto al primo trimestre dell’anno, quando la crescita era risultata lievemente positiva (+0.1%). La crescita acquisita per il 2022 è pari al 3,4%. Con una nota, il ministero dell’Economia ha spiegato le ragioni della crescita del Pil anche oltre le aspettative, e cosa intende fare il governo per sostenere una crescita anche nei prossimi mesi. «La crescita annuale acquisita (ovvero l’evoluzione che si registrerebbe se il Pil restasse invariato nella seconda metà dell’anno) è pari al 3,4 per cento – superiore al 3,1 per cento previsto nel Def. Il notevole incremento del Pil nel secondo trimestre si è verificato in un contesto di grande difficoltà per via della guerra in Ucraina, dell’impennata dei prezzi internazionali dell’energia e dei prodotti alimentari e del rialzo dei tassi di interesse a livello globale», si legge nella nota inviata dal dicastero guidato da Daniele Franco. «L’ulteriore rafforzamento dell’attività nel settore dei servizi è stato favorito dall’eliminazione della gran parte delle misure restrittive legate al Covid19. L’industria ha beneficiato di un andamento nel complesso favorevole sia del commercio internazionale che della domanda interna, anche per gli investimenti. L’economia italiana è stata sostenuta dai corposi interventi realizzati con la Legge di Bilancio 2022 e con i numerosi decreti emessi dal governo. Tali misure hanno permesso di attutire l’impatto del rialzo dei costi dell’energia sulle famiglie e sulla competitività delle imprese. Sono stati inoltre varati interventi di politica industriale, quali quelli a sostegno del settore dell’auto, e si è intensificato il dialogo con le imprese allo scopo di valorizzare gli strumenti di incentivazione agli investimenti e all’innovazione. Seppure in un contesto segnato dalle tragiche vicende in Ucraina, il clima di investimento in Italia resta positivo. Il recupero dalla crisi causata dalla pandemia può dirsi completato, giacché il Pil nel secondo trimestre è risultato nettamente superiore al livello medio del 2019. È ora necessario continuare a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e la competitività delle imprese nella seconda metà dell’anno, nonché proseguire nell’opera di attuazione del Pnrr e di impulso agli investimenti e all’innovazione».

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Secondo Istat, l’inflazione acquisita per il 2022, ovvero quella che si otterrebbe ipotizzando una variazione nulla nella restante parte dell’anno, è al +6,7% per l’indice generale e a +3,3% per la componente di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi. Nel mese di luglio 2022 l’inflazione aumenta del 7,9% su base annua, contro il +8% registrato a giugno. L’indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% su base mensile. «Il tasso di inflazione al 7,9% si traduce a parità di consumi in una maggiore spesa pari a +2.427 euro annui per la famiglia “tipo”, che raggiungono +3.152 euro annui per un nucleo con due figli, considerata la totalità dei consumi di una famiglia», ha calcolato l’associazione di tutela dei consumatori Codacons. «L’inflazione rimane ancora elevatissima a luglio con il tasso di crescita dei prezzi al dettaglio che raggiunge i livelli più alti degli ultimi 38 anni», ha affermato Assoutenti.

Arriverà la proroga per lo smart working in favore di lavoratori fragili e di lavoratori che sono genitori di figli under 14. La proposta è stata avanzata dal ministro del lavoro Andrea Orlando e dovrebbe essere raccolta dal prossimo decreto Aiuti. L’intenzione è quella di estendere la scadenza, ora prevista al 31 luglio.

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