Guerra: ‘Il governo è pronto a tutelare i più deboli’ – Agenzia Nova

Guerra: ‘Il governo è pronto a tutelare i più deboli’ – Agenzia Nova

Cecilia Guerra

Gli ultimi dati sulla povertà disegnano uno scenario “preoccupante e drammatico”, con un aumento delle disuguaglianze che colpisce in particolar modo i minori e gli immigrati e non risparmia però nemmeno chi lavora. Per uscirne c’è bisogno da un lato di migliorare gli strumenti di contrasto come il Reddito di cittadinanza che oggi discrimina gli stranieri e le famiglie più numerose. Dall’altro di aumentare le retribuzioni attraverso un salario minimo agganciato alla contrattazione. Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria all’Economia, ed esponente di Leu, commenta così, in una intervista ad “Avvenire”, la doccia fredda del report Istat, che certifica come il rimbalzo del Pil nel 2021 non abbia migliorato le condizioni di chi sta in fondo alla fila. La povertà nel 2021 è stata alimentata anche dall’inflazione, che “acuisce le disuguaglianze perché colpisce soprattutto i panieri di spesa delle famiglie a minor reddito. Come mostra uno studio dell’Upb, i bonus sociali, gli interventi sulle bollette e il contributo dei 200 euro, hanno permesso nell’ultimo anno di azzerare gli effetti dell’inflazione sul 10 per cento di famiglie più povere e di contenerli per le altre. Bisogna concentrare tutti gli sforzi verso chi è in maggiore difficoltà, i nuclei meno abbienti le imprese più colpite dall’aumento dei prezzi, altrimenti spenderemo male i soldi”. “A luglio – aggiunge la sottosegretaria – scadono gli sconti sulla benzina e sulle bollette e il governo sta lavorando a un nuovo intervento”.

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Poi spiega cosa l’ha più colpita nei dati dell’Istat: “Il dato più drammatico riguarda i minori e gli stranieri. Le basse retribuzioni e la precarietà del lavoro colpiscono in modo particolare i giovani, quindi molte famiglie con figli e ci portano alla situazione di oggi con un 1,382 milioni bambini che vivono in nuclei in povertà assoluta. Il problema è particolarmente acuto nelle famiglie di stranieri, dove l’incidenza della povertà è salita oltre al 36 per cento, sei punti in più del 2020”. Quanto al Reddito di cittadinanza, “la pandemia ha reso più difficile valutare gli effetti del Rdc, ma due dati ci devono spingere a mantenerlo e migliorarlo. Intanto nel 2019, ultimo anno pre-covid, aveva contribuito a far scendere la povertà in Italia dal 7 al 6,4 per cento. Inoltre questo sostegno ha ridotto l’intensità delle povertà. Resta però il problema di quel vincolo vergognoso che taglia fuori dal Reddito chi risiede in Italia da meno di 10 anni discriminando così proprio coloro che stanno peggio”, ha concluso Guerra.

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