Il corridoio Scan – Med, l’Aeroporto dello Stretto e i fondi del Pnrr: le anticipazioni del Rapporto Sud del Sole 24 Ore

Il corridoio Scan – Med, l’Aeroporto dello Stretto e i fondi del Pnrr: le anticipazioni del Rapporto Sud del Sole 24 Ore

Il Sole 24 Ore in edicola domani farà un approfondimento sul Sud Italia e i fondi del Pnrr: 700 milioni per riqualificare le stazioni del Sud, gli Asili nido e tutti gli investimenti per il Meridione che “è ancora indietro” rispetto al resto del Paese

Sarà pubblicato e in edicola domani, venerdì 24 giugno 2022, il Rapporto Sud de Il Sole 24 Ore con analisi su Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Il focus si concentrerà sui diversi temi che riguardano il Meridione e lo stanziamento dei fondi attraverso il Pnrr (Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza): i trasporti, la scuola, il settore agroalimentare, le infrastrutture e un riferimento particolare per gli scali portuali e aeroportuali. E’ anche su questi settori che sono previsti gli investimenti in Italia per 190 miliardi, di cui il 60% pari a oltre 100 miliardi sono destinati al Centro Sud, e 40 mila assunzioni.

Fondi per 700 milioni di euro andranno alla riqualificazione delle stazioni ferroviarie meridionali. Nell’ambito del “Contratto di Programma Investimenti” è prevista la riqualificazione di 54 scali ferroviarie del Sud, in parte finanziata dal Pnrr. In linea con quanto stabilito in ambito nazionale, anche al Sud, Fs punta a far crescere del 30% la quota di passeggeri del trasporto ferroviario e collettivo su gomma e a raddoppiare quella delle merci rispetto al 2019. Gli interventi previsti sono per lo più concentrati lungo il corridoio Scandinavo-Mediterraneo che dai Paesi del Nord Europa arriva fino al Sud Italia collegando le regioni meridionali con il Nord Italia e poi all’Europa. Si tratta del completamento dei principali assi ferroviari ad alta velocità ed alta capacità, il potenziamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali chiave, lo sviluppo dei sistemi regionali e il miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud. Interventi che saranno possibili grazie alle risorse messe a disposizione dal Pnrr. Certo, il grande assente da questo grande programma di investimenti si chiama Ponte sullo Stretto, l’infrastruttura principe che avrebbe permesso di realizzare in Sicilia la vera alta velocità e di fare diventare l’isola il principale Hub del Mediterraneo. L’opera tra Messina e Reggio Calabria rafforzerebbe (con determinati miglioramenti sul piano logistico) gli scali portuali di Ragusa e Gioia Tauro, rendendoli competitivi nei confronti del porto di Rotterdam.

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Porti e aeroporti: Crotone e Reggio Calabria vogliono “spiccare il volo”

Tra le infrastrutture e gli scali portuali via libera dal comitato di gestione dell’Autorità portuale a interventi che valgono oltre mezzo miliardo in tre anni. A Cagliari la fetta più grossa dei finanziamenti con opere per 170 milioni. La rete dei porti sardi si rinnova. Entra nel vivo con una crescita e anche nuovi interventi, il piano triennale per i porti della Sardegna. L’ultimo via libera è arrivato dal comitato di gestione con l’approvazione dell’ultimo bilancio in cui si traccia un percorso all’insegna della transizione energetica e della sostenibilità. Sul Rapporto Sud tutti i dettagli degli investimenti.

La Calabria spicca il volo nei progetti di Marco Franchini, il nuovo manager di Sacal voluto dal governatore Roberto Occhiuto alla guida della società aeroportuale che gestisce gli scali di Lamezia Terme, di Crotone e di Reggio Calabria. Con un piano d’investimenti da oltre 100 milioni di euro, che sarà sottoposto a giorni all’attenzione degli azionisti, il manager di Sacal punta a potenziare tutti gli scali della regione, con specifiche azioni per Reggio e Crotone “dove ci sono ampi margini di miglioramento”, così da incrementare il traffico nazionale e internazionale, destagionalizzando i flussi, e attrarre nuove compagnie. Servirà, come più volte ripetuto dal presidente di Regione, riuscire ad eliminare le limitazioni soprattutto sull’aeroporto dello Stretto.

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Scuola, asili nido e Divari: Sud ancora lontano dalla media Ue

Un primissimo segnale di “riscossa” del Mezzogiorno è arrivato dagli asili nido: dopo che al primo bando Pnrr erano arrivate richieste per metà dei 2,4 miliardi disponibili, con i tempi supplementari accordati dal governo, gli enti locali si sono “rimboccati le maniche” e si è centrato l’obiettivo, rispettando la percentuale del 55,29% di risorse prevista per il Sud. Certo, si legge sul Rapporto Sud di venerdì 24 giugno, il target Ue del 33% di copertura nazionale è ancora lontano. In realtà è sempre al Pnrr che si guarda, in prima battuta, per tentare di recuperare altri due storici divari Nord- Sud. Il primo è il tempo pieno, dove scontiamo situazioni paradossali come mostrano i casi di Milano e Palermo. Nel capoluogo lombardo il 90% circa dei bambini della primaria può frequentare la scuola anche nel pomeriggio. In quello siciliano la stessa percentuale oscilla tra il 4 e il 5%. Secondo gap da recuperare è la dispersione scolastica, a livello nazionale siamo al 14,5%, con punte del 20-30% da Napoli in giù. Anche qui, il Pnrr scommette forte con un investimento, nell’arco dei 5 anni, di 1,5 miliardi per ridurre i divari territoriali, e aggredire l’abbandono scolastico dall’attuale 13,5% al 10,2%, che significa, in termini assoluti, recuperare nelle scuole 820mila studenti (la gran fetta dei quali risiede al Sud).

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Agroalimentare: introvabili gli stagionali per la lavorazione delle conserve del pomodoro

Grandi nubi sulla campagna della lavorazione del pomodoro che inizierà a giorni. Il caro energia e i rincari di tutte le materie prime e dei servizi sono alcune delle emergenze con cui fanno i conti gli industriali della trasformazione del pomodoro, per lo più concentrati in Campania. Oggi le campagne sono a corto di manodopera per il raccolto, domani l’industria – ora in piena campagna di recruiting – rischia di dover contenere la produzione per la difficoltà di trovare lavoratori stagionali. Oggi, complice il reddito di cittadinanza e la mancanza di quelle politiche attive che dovrebbero far sì che l’erogazione si interrompa quando si presenta la possibilità di lavorare, l’impiego estivo nelle fabbriche di pomodori non interessa più, si legge sul Rapporto Sud del Sole 24 Ore di venerdì 24 giugno. Ma mancano anche profili tecnici, di cui pure l’industria di trasformazione ha bisogno: carrellisti (trasporto muletto), incapsulatori meccanici (tecnici che chiudono i coperchi delle latte). E ancora, esperti di qualità e tecnici capaci di far funzionare gli impianti.

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