In corsia contro il Covid, ma è no vax . È bufera sul medico

Ennesimo attacco ai vaccini anti Covid, questa volta da parte di un medico che ha lavorato proprio contro il virus Sars Cov-2. Agostino Ciucci, ospedaliero del pronto soccorso di Lecce, ha svolto la sua attività per un anno con i pazienti contagiati dal coronavirus, ammalandosi egli stesso. Ma per lui i vaccini anti Covid sono pericolosi per i nostri ragazzi, i bambini, le persone sane che rischierebbero più di altri di ammalarsi e per questo vaccinarli sarebbe criminale. Parole dure pronunciate dal dottor Ciucci in piazza a Mesagne, città natale dell’epidemiologo Pierluigi Lopalco, grande sostenitore della campagna vaccinale, nonché assessore regionale della sanità pugliese.

La folle ipotesi: “Una proteina tossica”

Le affermazioni dell’ospedaliero hanno spaventato non poco, soprattutto mamme dubbiose se vaccinare i figli o meno a ridosso dell’anno scolastico. Secondo il medico, la proteina Spike del virus Sars Cov-2 sarebbe altamente tossica e una volta iniettata andrebbe in circolazione provocando danni qual trombosi, pericarditi, ictus, miocarditi, infarti, anche quelli intestinali in cinquantenni. Responsabile quindi di ciò non sarebbe il virus di per sé ma la sua proteina, la stessa che viene inoculata col vaccino come AstraZeneca o prodotta tramite le somministrazioni Pfizer, che prevedono dosi a base di m-RNA messaggero. Per Agostino Ciucci nel lasso di tempo tra la somministrazione del vaccino e la reazione del sistema immunitario, ci sarebbero dieci o quindici giorni in cui la Spike circola quando ancora non sono prodotti gli anticorpi, provocando una serie di danni causati dalla proteina che lui avrebbe osservato in pronto soccorso. Danni che, a dire sempre di Ciucci, i suoi colleghi non avrebbero segnalato, esercitando una farmacovigilanza passiva. Parole che hanno scatenato l’inferno tra la categoria dei camici bianchi, rabbia e delusione da parte di molti operatori sanitari che lavorano nello stesso ospedale di Ciucci e che sono tutt’ora in prima linea, come é stato lui sino a poco fa.

Una teoria distorta

La classe medica smentisce quanto dichiarato dal collega. Ciucci fa riferimento a notizie riportate dall’immunovirologo canadese Brian Bradley il quale a sua volta riporta uno studio condotto da ricercatori giapponesi sui topi. L’americano riferisce di una sperimentazione che avrebbero condotto altri e non lui direttamente e nel riportare le notizie, le distorce. Gli asiatici in effetti avrebbero introdotto nei topi la proteina Spike prelevandola dal virus e facendoli così ammalare. Quello che avrebbero osservato i giapponesi sarebbe una circolazione della proteina del virus Sars Cov-2 con effetti dannosi in alcuni organi come il cervello, proprio come accade con la malattia Covid.

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Ma la proteina virale è diversa da quella vaccinale

Quello che l’immunovirologo canadese avrebbe però dimenticato é che la Spike utilizzata dai ricercatori giapponesi, ovvero prelevata dal virus al naturale, é ben diversa da quella usata nei vaccini che é geneticamente modificata. A sottolinearlo in nome della classe medica é stato per primo Paul A. Offit direttore del vaccine education center del reparto di infettivologia pediatrica dell’ospedale di Filadelfia. Nei vaccini le proteine Spike non sono iniettate direttamente nell’organismo come avviene quando ci si ammala di Covid e come è avvenuto nell’esperimento giapponese, ma sono prodotte dall’organismo partendo da un’informazione genetica che i vaccini trasmettono. In natura la proteina del Sars-Cov2 si lega al recettore Ace delle cellule per congiungersi ad esse. Con le somministrazioni vaccinali invece, non c’è questo legame tra la Spike e i ricettori cellulari, le proteine sono modificate in modo tale da stimolare solo la risposta immunitaria con la produzione di anticorpi, questi si vanno in circolo, ma non le Spike vaccinali. Pertanto la conclusione di Offit é che tutti i dati riportati sugli effetti tossici della Spike prelevata dal virus non possono essere riferiti a quella del vaccino.

La rabbia della classe medica

“L’aspetto più preoccupante – osserva un medico – é che il collega Ciucci parla al pubblico, in una piazza davanti ad una platea facilmente orientabile proprio perché a parlare non è un cittadino comune, ma un medico”. “Abbiamo chiuso i cadaveri nei sacchi neri – ci dicono alcuni medici dell’ospedale Covid di Lecce- abbiamo messo sotto il casco il collega con il quale il giorno prima abbiamo lavorato, abbiamo visto morire infermieri, oltre a cittadini anziani e meno anziani”.

In effetti il dottor Ciucci afferma che molte delle sue dichiarazioni espresse si basano su pure osservazioni, che egli stesso ha fatto durante la sua attività e che non ha effettivamente casistitica censita di quello che secondo lui provocherebbe la proteina Spike. Per i colleghi di Ciucci che si schierano contro le sue ideologie no vax, non c’é documentazione scientifica e se ci sono degli aspetti da osservare sui quali riflettere, prima di parlare alla gente, sarebbe stato opportuno un confronto tra medici, sulla base delle singole esperienze. “Così solitamente si agisce – conclude un ospedaliero – senza sparare a zero alla comunità contro la scienza”. “Sentire proprio da uno di noi che é stato in trincea e che ha vissuto il Covid sulla sua pelle, che i vaccini sono pericolosi, alimentando di fatto la convinzione tra la gente a non vaccinarsi – sottolinea un rianimatore – senza mostrare o citare uno studio in merito che dimostri scientificamente quanto detto, é grave e offensivo”.

A dimostrare invece l‘efficacia in alta percentuale dei vaccini, ci sarebbe per i medici l’enorme casistica di milioni di persone nel mondo vaccinate senza danni all’organismo e la riduzione dei decessi e centinaia di pubblicazioni scientifiche sulla base delle quali la medicina si é orientata.

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“Ciucci non ha le competenze”

Sul caso é intervenuto il dottor Silvano Fracella, responsabile del pronto soccorso di Lecce dove lavora Ciucci. Per il primario il medico non ha le competenze specifiche per fare certe affermazioni che spettano a chi ha i titoli e la formazione adeguata. Gli fa eco con un post sulla pagina facebook di Ciucci, Francesco Andrani, ospedaliero di Piacenza per il quale i medici hanno il dovere di promuovere la salute individuale e collettiva. La terapia intensiva respiratoria dove lui lavora, é piena di pazienti non vaccinati. Per Andrani i vaccini salvano tantissime vite umane. A scaldare gli animi nel Salento dove lavora Ciucci, non é solo l’accusa che il medico ha fatto contro la scienza e i colleghi pubblicamente, ma é soprattutto il silenzio delle istituzioni dalle quali si sentono dimenticati coloro che continuano a lavorare negli ospedali Covid di Lecce e Galatina in silenzio.

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Le istituzioni restano in silenzio

In silenzio é al momento anche l’Asl che, contattata, non ha fatto ancora sapere che decisione prendere in merito, mentre il presidente dell’ordine dei medici della provincia di Lecce Donato De Giorgi ha chiarito che compito dell’ordine professionale non é giudicare eventuali reati, bensì valutare se parole e comportamenti del dottor Ciucci siano contrarie alla deontologia medica e al giuramento di Ippocrate. Mercoledì ci sarà un colloquio tra il dottor Ciucci e il presidente al termine del quale deciderà se ci sono gli estremi per aprire o meno un procedimento disciplinare o se necessario acquisire ulteriori elementi.

A distanza di pochi giorni il dottor De Giorgi dovrà audire un altro medico salentino in pensione, che pochi giorni fa in piazza Sant’ Oronzo a Lecce, ha espresso anche lui posizioni no vax contro i vaccini anti Covid. Una cosa é certa: il medico, per esercitare la professione, deve essere vaccinato per il virus Sars-Cov2. Da Bari invece l’assessore Lopalco venuto a conoscenza dell’intervento del dottor Ciucci nella sua Mesagne, si é solo limitato a definirlo un insalata di scemenze incredibili.

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