Nonostante i due anni passati in pandemia da Covid-19 e la crisi economica conseguente alla scoppio della guerra in Ucraina, gli italiani possono sorridere abbozzare un sorriso grazie alle recenti misure del governo. È infatti arrivato il via libera alla proroga degli incentivi auto, e con essa anche i termini per la registrazione del contratto e l’immatricolazione del veicolo per incassare il bonus. La decisione è stata ratificata attraverso una norma prevista nel decreto Semplificazioni proposta dal ministro dello sviluppo Giancarlo Giorgetti.
Incentivi auto, cosa cambia
Come annunciato dal ministro dello Sviluppo economico Giorgetti, attraverso il via libera emanato dall’esecutivo con il decreto Semplificazioni gli italiani potranno contare sulla possibilità di allungare i tempi per l’immatricolazione delle auto. Secondo quanto previsto dalla norma, i termini si allungano da 180 fino a 270 giorni, dunque si avranno fino a nove mesi di tempo per la comunicazione della targa del mezzo, del codice fiscale dell’impresa costruttrice e di tutti le conferme dell’operazione e la loro comunicazione tramite gli estremi dell’acquisto.
La proroga della procedura, prevista per l’erogazione dei bonus per l’acquisto di veicoli non inquinanti di competenza del Mise, è stata resa necessaria dalla mancanza di alcuni componenti. Infatti, come spiegato da Giorgetti, è stato dato seguito “a un’esigenza sollevata da più parti”. Il ministro, spiegando che “l’attuale situazione oggettiva di carenza di alcune componenti ha reso necessario un provvedimento di urgenza”, ha poi svelato che la norma non prevede nuove o ulteriori spese.
Anche se nonostante gli incentivi le immatricolazioni auto registrano dati negativi, la decisione del governo dà maggior tempo d’azione a tutti coloro che hanno potuto accedere all’Ecobonus andato a ruba ed è stato esaurito in pochi giorni.
Bonus a ruba, cosa resta?
L’idea di dare dei bonus per l’acquisto di nuove vetture, per rinfrescare il parco auto in Italia e renderlo più sostenibile e amico dell’ambiente, è piaciuto agli italiani che nel giro di poche settimane hanno approfittato degli incentivi. Il successo dell’Ecobonus si è fatto sentire, ma nonostante ciò il mercato non si è smosso più di tanto rispecchiando una profonda crisi con la quale ormai gli italiani hanno saputo convivere.
Ma non tutto è perduto e con le agevolazioni per acquistare i consumatori sono invogliati a mettere mano al portafoglio con agevolazioni economiche non di poco conto. Se gli incentivi per le vetture che rientrano nella fascia 61-135 g/km di CO2 sono terminati, restano ancora milioni di euro di bonus da sfruttare sui veicoli ibridi e a batteria. Nello specifico restano ancora disponibili i bonus per le elettriche e le Plug-in, con le auto 0-20 g/km di CO2 che possono contare su incentivi da 3.000 euro senza rottamazione o 5.000 euro con rottamazione. Per questa tipologia di vettura nel 2022 erano state stimate risorse da 220 milioni di euro e ne restano ancora disponibili 195.
Diverso, invece, è il bonus per le auto 21-60 g/km di CO2, con agevolazione da 2.000 euro senza rottamazione o 4.000 euro con rottamazione, per una risorsa che può contare su un fondo complessivo pari a 225 milioni di euro nel 2022 e di cui ne sono stati utilizzati poco meno di 18 milioni con 207 ancora a disposizione.
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