Invalidità al 100% e assegno mensile: la verità sull’importo che si riceve ogni mese

Invalidità al 100% e assegno mensile: la verità sull’importo che si riceve ogni mese

A quanto ammonta la cifra mensile di chi ha un’invalidità del 100%? Le tabelle del Ministero della Sanità risolvono il dubbio: ecco cosa c’è da sapere

L’assegno di invalidità è una una misura molto utile che consente alle persone con difficoltà di diverso genere di riceverà un’indennità mensile o altro sostegno. Ma a quanto ammonta la cifra percepita da una persona invalida al 100%?

Invalidità
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Chi ha un’invalidità pari al 100% percepisce una somma mensile come ausilio per le varie spese da affrontare, ma quanto percepisce? Di seguito tutte le informazioni in merito.

Come probabilmente in molti sapranno, la percezione dell’assegno di invalidità è un sistema a scaglioni che prevede alcune tipologie di agevolazioni. Il massimo è il cento per cento ed in questo caso le agevolazioni sono al massimo, ma vi sono anche altre percentuali.

Le agevolazioni vengono erogate in base a delle tabelle del Ministero della Salute rese note il 05.02.1992 mediante decreto. Insomma, l’assegno di invalidità è ben disciplinato e di seguito saranno spiegati i diversi parametri in dettaglio.

Assegno di invalidità al 100%: i criteri del Ministero della salute

Vi sono dunque delle percentuali da rispettare per percepire l’assegno di invalidità e queste vanno dal trentaquattro per cento fino al cento per cento.

Si comincia con una invalidità del 34 per cento. Tale invalidità dà la possibilità di ricevere la fornitura del materiale utile gratis ed aiuti inerenti alla diagnosi dell’interessato.

Poi vi è l’invalidità al 46 per cento. Tale invalidità dà l’accesso all’iscrizione alla lista collocamento obbligatorio. Da tale lista i diversi enti, che hanno più di quindici dipendenti, dovranno assumere obbligatoriamente gli invalidi al 46 per cento.

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A partite dal cinquantuno per cento di invalidità per i lavoratori (che siano essi dipendenti pubblici/privati) è possibile chiedere il congedo straordinario retribuito. Tale congedo, di 30 giorni, serve al lavoratore per le cure.

A partire dal sessantasette per cento vi è la possibilità di essere esente dal pagare il ticket sanitario.

Inoltre, vi sono degli aiuti riguardante i costi del trasporto pubblico ed in più c’è la priorità per quanto concerne le graduatorie delle case popolari.

Dal settantaquattro per cento in poi vi è un indennizzo pari a 287,09€ al mese se il reddito non supera i 4.931,29€ (tale reddito riguarda le persone disoccupate). All’età di sessantasette anni l’assegno di invalidità muta in sociale.

Vi è poi la maggiorazione di anzianità di 2 mesi per ogni anni. Il massimo per ricevere tale maggiorazione è di sessanta mesi. Ciò vale per chi ha un’invalidità del settantacinque per cento.

Infine, vi è l’invalidità del cento per cento che ha una pensione di 287,09€ se però il reddito è minore di 16.982,49€. Anche in questo caso, all’età di sessantasette anni l’invalidità muta in assegno sociale.

Se, invece, il reddito personale è minore di 8.476,26€ la pensione può essere al massimo di 652,02€. Se il reddito personale è cumulato con quello della moglie o del marito il reddito massimo per ricevere l’assegno è di 14.459,90€.

Vi è anche la possibilità di ricevere l’indennità di accompagnamento se il soggetto è impossibilitato a deambulare da solo ed a provvedere a sé durante la quotidianità. L’assegno in questione è di 522,10€.

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Vi sono però buone notizie, per quanto concerne gli aumenti e il bonus da 150 euro, per chi riceve la pensione: ecco qui tutto quello che c’è da sapere.

Pensione di invalidità al 100%: tutto quello che c’è da sapere

Dunque, per fare il punto, un invalido al cento per cento percepisce la cosiddetta pensione di inabilità detta anche pensione di invalidità civile.

Come riportato dal sito invaliditaediritti.it, la pensione in questione può essere sia assistenziale che previdenziale, ma in ambedue le soluzioni sono date a chi ha un’invalidità pari al cento per cento.

Tali persone devono avere un’età tra i diciotto e i sessantasei anni, ma vi è una distinzione sulla base del fatto che sia o meno iscritto al fondo assicurativo obbligatorio dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

Per quanto concerne l’indennizzo di inabilità assistenziale, questa è rivolta soltanto a coloro che sono in difficoltà di tipo economico. Tali persone percepiscono 291,69€ ed anche la 13esima mensilità.

Per ricevere tale indennità è necessario avere un reddito annuale che non sia superiore ai 16.982,49€. Ovviamente, il reddito a cui fare richiamo è quello dell’anno prima.

Inoltre, se sono presenti particolari difficoltà, tale sostegno può essere aumentato secondo la legge ed è il caso della maggiorazione sociale. Anche in questo caso, fatti i sessantasette anni, l’inabilità muta in assegno sociale sostituivo.

La pensione di inabilità previdenziale

Si passa poi alla pensione di inabilità previdenziale. In questo caso, per percepire tale pensione, è necessario che la persona invalida abbia lavorato e vi è anche necessaria l’iscrizione ad una delle assicurazioni obbligatorie dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

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Per tale pensione sono necessari cinque anni di anzianità assicurativa ed anche previdenziale. Tre di questi anni, però, devono essere stati fatti nei cinque anni prima di presentare la domanda.

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Infine, con la pensione di inabilità assistenziale oppure quella previdenziale e con l’aggiunta dell’impossibilità alla deambulazione e/o a fare le normali azioni giornaliere è possibile ricevere anche l’indennità di accompagnamento. Tale indennità non ha limiti di reddito.

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