Julie Andrews, dopo Mary Poppins un solo nudo

Ha i capelli corti come Mary Poppins. Dalla notte dei tempi del 1964, è per noi capace di volare aprendo un ombrello ancorata alla sua borsa senza fondo. Con un po’ di zucchero, sappiamo tutti che, la pillola va giù, e torte di mele, biscotti croccanti, caffè a letto, sono ‘Le cose che piacciono a me’ in “Tutti insieme appassionatamente“. Cantava così Julie Andrews. Usignolo della musica, vivace ragazza che strimpellava la chitarra come un uomo. 86 anni oggi, e come allora, “Vento dall’Est, la nebbia è là… Qualcosa di strano fra poco accadrà…”: arriva lei, nei ricordi di ognuno, semplice e arcana come la bambinaia Mary più famosa di sempre.

«Continuerò a lavorare fino a quando non potrò più lavorare». Determinata e castigata, anche icona Disney, Julie Andrews si è concessa un’unica trasgressione: diretta dal marito Blake Edwards in “S.O.B“, interpretava una diva che accetta di mostrare il seno; che per farlo si imbottisce di tranquillanti, e gira la scena tra l’assonnato e lo stralunato. Il seno si vede solo per pochi secondi, tagliato dell’inquadratura nel momento dello strappo di un vestito da sera rosso. Nel tempo Julie ha spiegato che accettò perché era una richiesta di sceneggiatura. Agli Oscar 1982, Johnny Carson, il conduttore, ringraziò la Andrews per aver mostrato che “le colline era ancora in fiore”, citando la famosa canzone di apertura di “Tutti insieme appassiontamente“, “The Hills are alive” in inglese. E alludendo, probabilmente, all’iconica scena di nudo.

Julie, musical e film in la maggiore

Inaspettatamente, Julie Andrews, dovette rinunciare alle 4 ottave di tono che la contraddistinguevano. Era il 1997 quando un’operazione alle corde vocali le compromise per sempre la voce. Privandola dei suoi inconfondibili acuti da soprano. Tornò a cantare solo nel 2004, nel film “Principe azzurro cercasi“, ma la potenza vocale era ben lontana dalla solita cristallina intonazione. Il suo sogno nascosto è poter un giorno recuperare la voce. Tanto che, lo scienziato che l’aveva in cura, dopo anni di ricerche, pare, riuscì a creare delle corde vocali sintetiche. E, secondo l’autorevole quotidiano inglese The Guardian, Julie sarebbe stata disposta a sottoporsi all’esperimento.

In un’autobiografia rivelò, con gran clamore del pubblico, di essere nata da una relazione extraconiugale. E di averlo scoperto a 14 anni. Sfatando le ‘nobili’ origini che la volevano figlia d’arte di un famoso duo musicale: padre e madre erano artisti di vaudeville. “Quando finii di cantare il padrone di casa mi si avvicinò. Era alto e di bell’aspetto e riconobbi in lui una persona che era venuta a The Meuse [la casa di famiglia, ndr.] un paio di volte in passato.” Così, scrive sul libro, avvenne inconsapevolmente, il primo incontro con il vero padre. Sposata per 41 anni, con Edwards che ha diretto celebri film, tra cui Colazione da Tiffany e la serie de La Pantera Rosa. Una storia d’amore, disse semplicemente per giustificare la lunga durata dell’unione. Non serve aggiungere altro. E del resto, nella sua vita, niente è vissuto in tono minore.

Federica De Candia per MMI e Metropolitan Cinema. Seguici!

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