L’artista internazionale Marina Abramović rende omaggio alla Divina con l’opera “7 Deaths of Maria Callas”, al Teatro di San Carlo – Optimagazine: ultime news, video e notizie italiane e dal mondo

L’artista internazionale Marina Abramović rende omaggio alla Divina con l’opera “7 Deaths of Maria Callas”, al Teatro di San Carlo – Optimagazine: ultime news, video e notizie italiane e dal mondo

Marina Abramović è protagonista di “7 Deaths of Maria Callas”, opera perfomance in anteprima nazionale al Teatro di San Carlo, dal 13 al 15 maggio.

Per la prima volta al Massimo napoletano, l’artista dedica alla straordinaria icona della lirica la sua opera di cui è autrice e interprete. Un avvenimento sensazionale nel quale Marina Abramović  rende omaggio alla Divina, ad una delle voci e protagoniste più affascinanti dell’opera lirica che ancora oggi è ricordata con grande clamore in tutto il mondo.

Una vita intensa costellata di successi professionali ma anche di grandi passioni. In questa opera l’artista si concentra su ciascuna delle morti “sul palco” della Callas che di volta in volta è Carmen, Floria Tosca, Desdemona, Lucia, Norma, Cio-Cio-San, Violetta Valery.

Durante la conferenza stampa nel Foyer del San Carlo, Marina Abramović  così ha esordito: “Amo il San Carlo, amo Maria Callas e amo Napoli”.

Con il suo charme ma anche pudore ha poi raccontato la  passione per  Maria Callas: “Inizia molti anni fa, quando avevo14 anni. Sedevo nella cucina di mia nonna che aveva sempre la radio accesa: tra belle e cattive notizie, musica folk, musica classica, ad un certo punto ascolto una voce. Ricordo di essermi alzata in piedi ed essermi messa a piangere. Non avevo idea di chi fosse quella voce, era una voce di donna e lo speaker disse che si trattava di Maria Callas. E’ stata la prima volta che l’ho ascoltata e ricordo la mia reazione di profonda emozione a quel canto. E il resto è storia.  Più avanti ho trovato tante similarità tra la mia vita e la vita della Callas. Entrambe abbiamo avuto madri forti, estremamente ambiziose, che un po’ ci hanno rubato l’infanzia spingendoci verso la nostra carriera. E poi il suo grande sentimento per Onassis, il suo grande amore, fino alla morte di crepacuore. Nella mia vita è successo qualcosa di simile, il mio lavoro mi ha salvata. E’ per questo che ho voluto fare questo omaggio alla Callas, morta a soli 53 anni tragicamente come gran parte delle protagoniste donne delle opere da lei cantate”.

E a proposito del rapporto con Napoli, l’artista ha detto: Ho un sodalizio artistico molto consolidato con Napoli fin dagli anni ’70. QUESTA città mi ha sempre dato la possibilità di presentare lavori che sono diventati capisaldi della mia carriera. Quando è arrivato l’invito del San Carlo per 7 Deaths of Maria Callas mi sono sentita estremamente onorata e fortunata per l’importanza storica di questo Teatro. Questo progetto a cui ho pensato per oltre venti anni, non poteva trovare casa migliore”.

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Marina Abramović morirà sette volte in sette film insieme all’attore Willem Dafoe e alla fine, in palcoscenico, interpreterà la vera morte di Maria Callas avvenuta a Parigi nel 1977.

Sin dall’inizio della sua carriera a Belgrado, Marina Abramović è stata una pioniera della performance art, creando alcune delle prime opere più importanti, esplorando i suoi limiti fisici e mentali, ha sopportato il dolore, la stanchezza e il pericolo nella sua ricerca di trasformazione emotiva e spirituale. Abramović è stata premiata con il Leone d’oro come migliore artista alla Biennale di Venezia del 1997.

Sulla guerra in Ucraina, Marina Abramović si è soffermata sul ruolo dell’artista che “ha la responsabilità di partecipare attivamente a quel che accade nel mondo e prendere posizione. Dopo solo sei ore dallo scoppio della guerra – ha detto – sono stata la prima artista a lanciare il mio messaggio di vicinanza completa all’Ucraina. Pochi mesi prima dell’inizio del conflitto ho fatto un progetto per Babyn Yar, su richiesta di Zelensky che ha chiesto a degli artisti di commemorare l’olocausto del 43 e ho creato un grande muro nero lungo 40 metri con dei cristalli conficcati dentro e l’ho chiamato ‘Crystal Wall of crying’. Pochi mesi dopo l’inaugurazione la torre televisiva vicino a quell’installazione è stata bombardata, l’opera è rimasta intatta e se questo muro per miracolo resisterà alla guerra, avrà la funzione di servire due memorie, la memoria dell’olocausto mondiale e quella della invasione russa di oggi”. Per questo motivo ha aggiunto: “Alla fine di ogni show chiedo sempre al pubblico di avere un pensiero per l’Ucraina”.

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Il Sovrintendente del San Carlo Stéphane Lissner ha confermato che il messaggio di pace di Abramović chiuderà anche lo spettacolo al San Carlo.

Marina Abramović rappresenta oggi la massima espressione vivente della identificazione tra arte e vita – ha sottolineato Lissner – così come Maria Callas ha incarnato questa unione, diventando un’icona di tutti i tempi. I grandi artisti del nostro tempo, e questa performance di Marina Abramović risuonano nel nostro sentire, anche attraverso un altro artista quale Willem Dafoe.  In palcoscenico inoltre – continua – il pubblico potrà rivivere i momenti musicali più intensi che hanno scandito la vita artistica della Callas attraverso le voci di sette interpreti della scena internazionale”. 

“Con 7 Deaths of Maria Callas – dichiara il direttore generale, Emmanuela Spedaliere – si rinnova il forte legame tra il Teatro San Carlo e l’arte contemporanea. Un legame significativo già a partire dagli anni ‘50 con Erté e Prampolini che continua con Ricci, Luzzati e Purificato e ancora con Manzù e Rauschenberg fino a Kiefer, Paladino, Paolini, Kentridge, Adami, Ontani, Marden, che ci hanno accompagnato in questi anni”.

Il direttore d’orchestra Yoel Gamzou ha sottolineato l’importanza del cast composto da 7 interpreti vocali diverse da quelle delle altre rappresentazioni europee.

Le interpretazioni della “Divina” rivivranno dunque nel corpo e nei movimenti di Marina Abramović e nella voce di sette grandi interpreti vocali: Annalisa Stroppa (Carmen), Valeria Sepe (Floria Tosca), Nino Machaidze (Desdemona), Jessica Pratt (Lucia Ashton), Roberta Mantegna (Norma), Kristine Opolais (Cio-Cio-San), e Selene Zanetti (Violetta Valery). 

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7 Deaths of Maria Callas è una produzione multimediale che unisce video e performance dal vivo.

Regia e scenesono di Marina Abramović, le musiche di Marko Nikodijević, mentre sul podio ci sarà Yoel Gamzou.

I costumi sono firmati da Riccardo Tisci, la regia video è di Nabil Elderkin. Protagonista in video è l’attore Willem Dafoe.

Cinque in tutto le repliche di 7 Deaths of Maria Callas, coproduzione internazionale tra il Teatro di San Carlo e alcuni dei più importanti teatri al mondo: Bayerische Staatsoper, Deutsche Oper Berlin, Greek National Opera Athens, Liceu de Barcelona, Opéra National de Paris.

Lo spettacolo fa parte del progetto Regione Lirica 2020 ed è stato programmato e finanziato grazie al contributo della Regione Campania.  La Fondazione Teatro di San Carlo ringrazia inoltre gli imprenditori del progetto Concerto d’Imprese, lo sponsor McArthurGlen per il sostegno alla realizzazione dello spettacolo 7 Deaths of Maria Callas e Pastificio Di Martino Sponsor Istituzionale della Stagione 2021/22.

In scena dunque le tre anime di Marina: eroica, spirituale, libera.

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