L’attacco di Disney a Scarlett Johansson è una forma di sessismo: la replica delle associazioni femministe

Scarlett Johansson viene spalleggiata dalle associazioni femministe nella sua faida legale con la Disney. Dopo aver denunciato la major americana per violazione del suo contratto su Black Widow, l’attrice ha continuato a replicare tramite i suoi avvocati agli attacchi della casa di Topolino – che non è andata leggera, accusandola prima di essere stata insensibile verso le perdite causate dalla pandemia, e poi divulgando il suo compenso milionario per il film.

Ora alcuni gruppi femministi, quali Women in Film, ReFrame e Time’s Up parlano a sostegno di Scarlett Johansson, e condannano le dichiarazioni della Disney, rea di aver presentato un’immagine sbaglia dell’attrice, definendola “egoista e insensibili”. Come già affermava il co-presidente della Creative Artists Agency (CAA), l’attacco dello studio sembra proprio mirato a infangare la credibilità della star di Black Widow. Un attacco atto a screditare la sua persona.

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In una dichiarazione congiunta, i suddetti gruppi hanno definito le parole della Disney un “attacco sessista”.

“Anche se non prendiamo posizione sulle questioni commerciali nel contenzioso tra Scarlett Johansson e la Walt Disney Company, siamo fermamente contrari alla recente dichiarazione della Disney che tenta di caratterizzare la Johansson come insensibile o egoista per aver difeso i suoi diritti contrattuali”, si legge nella dichiarazione. “Questo attacco al genere femminile non ha posto in una disputa commerciale e contribuisce a un ambiente, in cui donne e ragazze sono percepite come meno capaci degli uomini, di proteggere i propri interessi senza affrontare critiche ad hominem”. 

La dichiarazione mette in evidenza una lunga lotta sulla parità di diritti tra uomini e donne sul lavoro, e in questo caso nell’industria dello spettacolo. Nel 2019, Scarlett Johansson è diventata l’attrice più pagata, ma ciò non significa che sia immune ad attacchi di questo genere.

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Non solo la protagonista di Black Widow: secondo Screen Rant, anche Emma Stone starebbe vagliando di intentar causa alla Disney proprio per via della distribuzione ibrida di Crudelia, che ha risentito perdite al botteghino dopo il rilascio su Disney+.

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