L’attesa delle Parti sociali su Governo e riforme

L’attesa delle Parti sociali su Governo e riforme

Attesa con il fiato sospeso per sindacati e Associazioni di categoria che premono per il ritorno al confronto tra Governo e Parti sociali. Un conto alla rovescia su temi che a loro giudizio hanno la priorità sociale, come lavoro e cuneo fiscale, rinnovo contratti scaduti e aumenti, salario minimo e previdenza con Quota 102 e Ape sociale di prossima scadenza. I temi sono in bilico tra le richieste di Cgil, Cisl e Uil, le cautele delle Associazioni datoriali, e l’intreccio politico sorto nella maggioranza di Governo tra il premier Draghi e le richieste, sulle quali preme il movimento 5S che dopo Reddito di cittadinanza, Superbonus e Salario Minimo sollecitano nuove e esplicite garanzie al presidente del Consiglio.

Faro su dimissioni e sociale

La giornata istituzionale di oggi se sul piano politico rappresenta una incognita con il presidente Draghi che farà le sue scelte, sul piano delle tutele sociali il premier ha già dato risposte concrete alle forze sociali e ai 5S o a quello che rimane del Movimento grillino. I ministri del Lavoro, dell’Economia e dello Sviluppo hanno già confermato i prossimi incontri con i sindacati e le imprese, segno che si alcuni temi è necessario andare avanti per evitare di acuire ancora di più le tensioni sociali alimentate dal caro energia e la corsa dell’inflazione.

Emergenze e riforme

I nodi da scogliere sono in

I sindacati all’attacco

Cgil, Cisl e Uil chiedono di portare avanti il confronto. Interromperlo significa minacciare la pace sociale.
“Una parte sempre più consistente del Paese”, sottolinea la Cgil, “non ce la fa più ad arrivare alla fine del mese. Questa è la prima emergenza sociale da affrontare. C’è bisogno di risposte immediate a partire dal mese di luglio e con interventi strutturali”.
“La crisi di Governo è un grave danno per le lavoratrici, i lavoratori, i pensionati, i giovani e per tutti coloro che contavano sul prossimo decreto per avere delle risposte”, attacca il Segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri,” Abbiamo già sottolineato la distanza tra il Paese reale e i Palazzi. Abbiamo pensato a una mobilitazione “ideale”, prosegue Il leader della Uil, “per “circondare” quel Palazzo e invitare tutti alla responsabilità. È necessario un Governo, perché bisogna decidere come utilizzare le risorse, per dare risposte immediate in merito all’aumento dei salari e al contenimento dell’inflazione e del costo dell’energia. Contiamo sulla responsabilità di coloro che vorranno pensare a questi interessi”, conclude Bombardieri, “anteponendoli a quelli dei partiti, dei movimenti e della discussione interna”.

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Caro energia, necessari i tagli

Il tempo infatti incalza. Il 2 agosto dovranno essere rinovati i tagli alle accise.
In ballo come è noto c’è la “sterilizzazione” di 30 centesimi delle accise dei carburanti, della benzina e gasolio, bisogna che il Governo intervenga bei prossimi giorni. Subito dopo c’è da rinnovare a settembre, per l’ultimo trimestre dell’anno, gli interventi finanziari per calmierare il costo delle bollette di gas e luce, che per ora hanno bloccato gli oneri di sistema. Senza intervento del Governo di rischia uno scenario da bomba sociale e produttiva.

Fisco, Concorrenza e Pnrr

Ci sono poi le riforme già in dirittura d’arrivo che fanno parte degli obiettivi del Piano nazionale di Ripresa che sono ora all’esame del Parlamento. È il caso della delega fiscale, per la riforma del sistema tributario. Dopo gli accordi di maggioranza sul Catasto si attende il via libera della commissione finanze del Senato. Cosi come per l’altro decreto Concorrenza, il cui iter in questi giorni sta segnando una accelerazione ed è all’esame in commissione alla Camera. Un tema controverso che ,dopo i balneatori sul quale si è trovata una intesa adesso c’è il problema dell’articolo 10 sui taxi. Questione che ha innescato prese di posizioni e scontri di piazza.

Progetti per 191 miliardi

Se c’è una aspettativa di crescita per il Paese questa è legata al Piano nazionale di ripresa e resilienza, che per l’Italia vale complessivamente 191 miliardi di fondi europei. Si è più volte sottolineato in questi giorni che il Piano è alla prova dei fatti e quindi in un passaggio delicato perché dopo due anni si è ad un passo per molti progetti nell’entrare nella fase operativa. Sono i numeri a testimoniare la delicatezza del momento. Per i prossimi 5 mesi dovranno essere raggiunti 100 obiettivi: 45 ne sono già stati centrati nel primo semestre consentendo la richiesta della seconda rata da 24 miliardi. Ma sono da portare a conclusione altre 55 opere entro la seconda parte dell’anno.

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Pensioni, riforma che attende

Riforma della previdenza e legge Finanziaria sono i due temi per eccellenza più complessi e intrecciati tra loro. Il capitolo costi è quello sotto osservazione da Palazzo Chigi e da Bruxelles. In più per mettere mano ai due dossier serve un Governo che abbia una maggioranza coesa e la pienezza dei propri poteri. La messa a punto della manovra di una Finanziaria resta un passaggio forte per qualsiasi Esecutivo. Nei progetti del premier dimissionario c’è la riduzione delle spese per un Bilancio che deve ad ogni costo arginare il debito pubblico. La Finanziaria rimane inoltre il perno attorno a cui girerà il resto delle riforme solo dopo aver delineato il nuovo quadro previsionale della finanziaria il Governo potrà valutare gli interventi da mettere in campo. Ricordiamo che le attese di sindacati e Associazioni di categoria sono enormi. Si dovrà decidere sul cuneo in modo strutturale, e sulle pensioni. Quest’ultimo capitolo è tra le emergenze, scade infatti Quota 102, oltre che l’Ape Sociale e Opzione Donna. Il ministro del lavoro Orlando ha dato rassicurazioni circa l’impegno ad attivare i meccanismi di proroga. Nel contempo i sindacati con il Governo sono impegnati nel trovare una intesa sulla flessibilità in uscita dal lavoro, con quali tagli e benefici per i neo pensionati.

Salari, Superbonus e RdC

In approvazione ci sono questioni di strettissima attualità, sulle quali le Associazioni di categoria e una fascia sociale a basso reddito, sono da tempo impegnate nel sollecitarne il via libera. Si tratta dello sblocco delle cessioni del Superbonus e della riformulazione del Reddito di cittadinanza con nuovi obblighi di accettazione delle offerte di lavoro. Ci sono poi le nuove regole sugli affitti brevi a Venezia per tutelare le isole e il centro storico della città. Tra le decisioni più controverse infine quella sul termovalorizzatore di Roma, cavallo di battaglia dei 5S che sono fortemente ostili alla realizzazione di un impianto di smaltimento.

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Inflazione, l’attesa per gli aiuti

Passa attraverso molti strumenti che il Governo aveva ipotizzato di varare per la fine di luglio il sostegno dei redditi, per salvaguardarli dall’erosione dell’inflazione che ha raggiunto l’8%. Ci sarà come detto una convergenza su questioni fiscali – come la riduzione del cuneo –
e il “netto” che poi arriverà nelle busta paga. I sindacati chiedono che 200 euro non siano Bonus ma una misura che deve rimanere stabile per lavoratori e pensionati. Ci sono poi proposte come quella del ministro Brunetta di una riduzione dell’Iva sugli aumenti dei beni di consumo più necessari, ad esempio i prodotti alimentari.

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