“Lavorare meno, lavorare meglio”, la ricetta di De Masi per stare al passo con i tempi

“Lavorare meno, lavorare meglio”, la ricetta di De Masi per stare al passo con i tempi

C’è chi considera il lavoro come merce. Chi come colpa da espiare, per altri è l’essenza dell’uomo. «In qualsiasi modo lo si voglia concepire, il lavoro sta diminuendo per tutti», spiega Domenico De Masi. Professore emerito di sociologia presso l’Università La Sapienza di Roma, che martedì prossimo sarà tra gli speaker della seconda edizione degli Stati Generali Mondo Lavoro della Cultura. A Palazzo Bonaparte, a Roma, tra il 21 e il 24 giugno, quando 60 relatori si confronteranno per ipotizzare un rilancio del settore della cultura che passi attraverso maggiori tutele per i lavoratori.

Che sta succedendo al mercato del lavoro in Italia? Sono i giovani che non vogliono lavorare?
«No, è la società che è cambiata. Dalla produzione dei beni siamo passati a un’economia basata sull’immaterialità. Sulla cultura, intesa, secondo le definizioni dell’antropologia, come bagaglio sia di carattere ideale, sociale (usi e costumi della comunità) e materiale, cioè costituito dai manufatti. L’Italia è l’emblema di questo processo di trasformazione della società da industriale a post-industriale. Non ci sono grandi industrie, l’estensione territoriale è limitata e la popolazione non è numerosa ma siamo l’ottavo paese al mondo per il prodotto interno lordo. Perché la maggior parte delle persone lavora nei servizi, nell’informazione, svolge professioni di carattere intellettuale. Lavori che stancano mentalmente, per cui è impensabile produrre dieci ore al giorno. Ma anche gli unici per cui l’uomo non può essere sostituito dalle macchine. Con l’avanzamento della tecnologia, dal telaio meccanico all’intelligenza artificiale, il lavoro si è velocizzato e diminuito. Non è più l’elemento centrale della vita e della nostra democrazia, anche tempo libero e studio hanno acquisito spazio, dobbiamo prenderne atto».

Leggi anche:  Bonus del 50% sulla telefonia con 104: invia il modulo e paghi la metà

Come?
«Riducendo l’orario di lavoro per evitare che il numero dei disoccupati continui a crescere. Siamo già quasi a tre milioni. Oggi ci sono padri che lavorano dieci ore al giorno e figli che restano a digiuno. La Germania, ad esempio, di pari passo con l’introduzione di nuovi macchinari ha ridotto l’orario di lavoro. Un tedesco in media lavora 1400 ore all’anno, un italiano 1800 ore. 40 ore a settimana. Se anche noi riducessimo l’orario di lavoro avremmo 6 milioni di posti in più».

Ma come faremmo con gli stipendi?
«I soldi non si fanno con le ore lavorate ma con la ricchezza prodotta. Perché una persona munita di computer produce molto di più di un lavoratore con la zappa. In Italia lavoriamo il 20 per cento in più per produrre il 20 per cento in meno. Perché la nostra produttività è scarsa: meno tecnologia, imprenditori e manager meno preparati. Abbiamo anche un problema con la cultura di base: tra gli adulti soltanto il 23 per cento è laureato. Su 100 persone che finiscono le superiori, 40 frequentano l’università, 23 si laureano alla triennale, 19 alla magistrale. Sono percentuali bassissime».

Leggi anche:  Da House of Gucci a Napoleone, Milano come Hollywood: sempre più richieste di girare film

Quindi, quali sono le competenze necessarie per ridare vigore al mercato del lavoro?
«Quelle umanistiche. L’essere umano, al contrario della macchina, è impreciso e lento. Così, mentre ci sono cose per cui servono velocità e precisione, per altre no. Resta indispensabile l’apporto dell’uomo. Per avere un’idea c’è bisogno di formazione e di tempo libero. Dobbiamo produrre più idee, perché sono queste che servono per crescere. Sono alla base di ogni innovazione tecnologica. E per farlo dobbiamo imparare a fruire del tempo libero e ad essere migliori umanisti».

Fonte e diritti articolo

Per rimuovere questa notizia puoi contattarci sulla pagina Facebook GRAZIE!.

Notizie H24! Il portale gratuito di tutte le attuali notizie e curiosità in tempo reale. Nel sito puoi trovare le notizie verificate e aggiornate h24 provenienti da siti autorevoli.
Tramite un processo autonomo vengono pubblicati tutti gli articoli di oggi da fonti attendibili (Quindi non fake news) così da poter cercare in modo facile ogni notizia che più ti interessa.
Non ci assumiamo nessuna responsabilità sui diritti e dei contenuti pubblicati, il sito Notizie H24 è solo a scopo informativo. Seguire la fonte dell’articolo per avere maggiori informazioni sulla provenienza e per leggere il resto delle notizie.

Leggi anche:  Denise Pipitone: mamma Piera non perde le speranze

Vuoi rimanere sempre aggiornato su tutte le notizie di oggi e domani che vengono pubblicate?
Seguici tramite i nostri Social Network:
Facebook