Lega, Salvini riunisce i senatori. “Ora risposte dal governo. Sulla cannabis pronti alle barricate”. Cresce il malessere con i 5S

Lega, Salvini riunisce i senatori. “Ora risposte dal governo. Sulla cannabis pronti alle barricate”. Cresce il malessere con i 5S

Mani libere e barricate in Aula: i gruppi parlamentari della Lega hanno condiviso con Matteo Salvini la linea della “tolleranza zero” qualora la sinistra insistesse con il tema della cannabis. Il dossier potrebbe arrivare a Montecitorio già martedì prossimo: “Non faremo sconti” ha garantito ai suoi il segretario leghista parlando di “gravissima e inaccettabile provocazione” da parte della sinistra, riferiscono fonti del Carroccio. Ieri la riunione della Lega organizzata nella sede milanese del partito in via Bellerio per cercare di ripartire dopo i deludenti risultati elettorali, oggi l’incontro con i senatori leghisti a Palazzo Madama nell’aula della commissione Difesa.

“Noi responsabili non fessi, vogliamo risposte dal governo”

Mentre si discute sul nodo fiducia sul decreto Aiuti alla Camera, la Lega alza i toni. “Come gruppi parlamentari siamo sempre stati leali al governo, abbiamo sempre votato i provvedimenti. Magari in qualche caso, lo abbiamo visto alle elezioni, questo ha significato anche pagare un prezzo. In questo momento la Lega, il gruppo, pretende che il governo dia delle risposte sui temi importanti, che noi consideriamo prioritari come lavoro, pensioni, salari, pace fiscale, legge sull’autonomia e revisione del reddito di cittadinanza: su questi punti noi vogliamo delle risposte concrete – ha detto il capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo, al termine dell’incontro – Siamo responsabili sì, ma non siamo fessi. Ci comportiamo bene ma dall’altra parte fanno un po’ casino e poi alla fine passiamo per i discoli di turno. Abbiamo fatto delle richieste molto esplicite con contenuti precisi, sulla base di quello che il governo farà faremo le valutazioni tutti insieme. Siamo una squadra, non ci saranno solo i parlamentari, i sindaci, i governatori che valuteranno. Ci sarà anche la base della Lega – ha continuato Romeo – Noi siamo leali e seri siamo entrati nel governo per rispondere ad un’emergenza pandemica e in questo momento vogliamo che la nostra gente e i ceti che rappresentiamo abbiano le risposte che chiedono”.

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Stop “due pesi e due misure” del governo rispetto ai 5 stelle

Insomma, la Lega punta i piedi e cresce il malessere nei confronti dei grillini. Come sta già facendo sul decreto Aiuti (la cui seduta è stata rinviata a domani mattina). Dopo che a Palazzo Chigi sarebbero orientati a non porre la fiducia venendo così incontro alla richiesta del M5S, nonostante la contrarietà delle altre forze politiche (tra cui il Carroccio), ora i toni si alzano. Salvini, parlando ai senatori e ai deputati del suo partito, ha rilanciato sulle richieste del partito al governo con un avvertimento: non si può dare più agibilità politica a Conte, facendo un passo indietro sulla fiducia al dl Aiuti, appunto, e dire sempre no agli altri. Il segretario ormai non nasconde più una certa “irritazione” per il principio dei “due pesi due misure” all’interno della maggioranza. “Siamo increduli per lo spettacolo offerto dal campo largo che si sta stringendo a vista d’occhio. Siamo fermi da tutto il giorno per i litigi interni al centrosinistra che rischiano di bloccare 15 miliardi di aiuti per famiglie e imprese italiane”, commentanto fonti del Carroccio.

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La richiesta dei senatori di “far sentire” la voce della Lega

I senatori hanno risposto lamentando le loro difficoltà a restare in questa coalizione. Tutti hanno rimarcato il valore dell’unità di partito, come aveva fatto ieri a Milano la ministra Erika Stefani, che oggi – anch’essa presente alle riunioni – ha chiesto un impegno personale di tutti affinchè non sia sempre e solo Matteo Salvini a metterci la faccia. Da qui la richiesta dei senatori di “far sentire” la voce del partito sui temi bandiera per poi, a settembre, rivendicare a Pontida i risultati raggiunti.

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