Letta: incontrerò Della Vedova e Calenda. Tre giorni fa è saltato tutto. Il leader di Azione: ecco i patti

Letta: incontrerò Della Vedova e Calenda. Tre giorni fa è saltato tutto. Il leader di Azione: ecco i patti

“Sono disposto ad incontrarli” – Calenda e Della Vedova – “ma senza preclusioni, no ai veti e no alle sportellate. Io faccio fatica a discutere con le sportellate. Se abbiamo voglia di parlare… bene, sennò è difficile discutere così. Da parte mia c’è la volontà di trovare un’intesa, e farò di tutto per fa sì che l’intesa si raggiunga”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, durante un incontro coi sindaci dem, al Nazareno. “Incontriamoci: patti chiari e amicizia lunga. Abbiamo la responsabilità di fare un accordo per un’alternativa alla destra. Con Calenda – ha evidenziato – ci siamo incontrati tre giorni fa e ci siamo messi d’accordo su una strada che poi è stata fatta saltare. Io sono abituato che se do la mano poi si va avanti, invece se tutto salta allora stringersi la mano non significa niente”. Poi Letta, parlando delle imminenti scadenza elettorali, ha detto: Noi vogliamo costruire nelle prossime ore una coalizione, spero la più larga e coerente possibile, per far sì che il nostro Paese possa raccontare la continuità con un periodo virtuoso. Siamo il primo partito che ha iniziato la campagna elettorale, con la cartellonistica nelle stazioni. E’ importante aver deciso di non perdere tempo, saranno 50 giorni di corsa. Il 18 settembre faremo la raccolta di tutti gli amministratori ed entreremo nell’ultima settimana di campagna. Sappiamo subito che le elezioni si decidono nell’ultima settimana. E noi vogliamo iniziarla guidati da voi. Vorrei che l’ultimo miglio fosse nel nome dei sindaci del’attenzione ai territori e della prossimità”.

 Calenda a Letta: patti chiari, o dici ‘non riesco’ o chiudiamo

Immediata la risposta del leader di Azione, Carlo Calenda: “I patti sono chiarissimi. No Bonelli e Fratoianni che sono contro Draghi, negli uninominali. No Di Maio negli uninominali. Già accettarli in coalizione per noi è problematico, ma ti siamo venuti incontro. D’altro canto ci impegniamo a non candidare negli uninominali personalità divisive per il centrosinistra. Sui temi: agenda Draghi, non tasse e bonus. Risposte nette su rigassificatori e modifica reddito di cittadinanza. Queste cose le hai sul tavolo da giorni. Legittimo dire ‘non riesco’, ma chiudiamo questa partita».

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Le avances di Calenda

«A me sembra davvero il minimo sindacale per non mettere insieme una accozzaglia, piene di idee diverse, totalmente incoerente e di scarsa qualità. Se la risposta sarà no, intanto che arrivi una risposta perchè la stiamo aspettando da molto tempo, ma se la risposta sarà no, allora caro Enrico Letta la responsabilità della rottura sarà interamente tua e noi a viso aperto andremo a combattere con una proposta di governo credibile, nel proporzionale, per bloccare l’avanzata della Meloni». Così Carlo Calenda in un video pubblicato sui suoi profilo social, dal titolo «Dove siamo nella discussione con il Pd».

«Quello che abbiamo chiesto a Enrico Letta è molto semplice: non candidare nei collegi uninominali Fratoianni che ha votato 55 volte la sfiducia a Draghi, non candidare Bonelli che non vuole i rigassificatori e termovalorizzatori a Roma, non candidare Di Maio che ha distrutto tutto il lavoro fatto al Mise ed è stato uno dei politici più trasformisti nella storia. Vuol dire non ci chiedere di prendere i nostri voti e il nostro simbolo per eleggere queste persone». «E’ talmente logico che allo stesso modo noi non candideremo nei collegi uninominali che ci spettano persone divisive perchè bisogna unire per vincere. E’ una cosa di buon senso e di serietà». «La seconda cosa che abbiamo chiesto è di avere una base di programma comune, non tutto, ognuno ha le sue differenze, ci sono tante cose che Letta condivide. Possiamo avere una risposta chiara su termovalorizzatori e rigassificatori, perchè sennò non c’è più un’agenda Draghi?» ha concluso.

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L’appello del Pd

Il Pd «fa appello a tutte le forze politiche con cui, dopo le dimissioni del governo Draghi, si è lavorato per fare nascere un campo di forze democratiche e civiche: si proceda, senza veti reciproci, a costruire un’alleanza che prosegua nel forte impegno europeista che l’esecutivo guidato da Draghi ha saputo interpretare e che sia in grado di dare all’Italia un governo capace di consolidare la crescita, combattere le diseguaglianze e affrontare con credibilità l’emergenza economica, sociale e ambientale e la difficile situazione internazionale». E’ quanto scritto nell’appello approvato al termine della segreteria Pd. «Noi siamo impegnati a far prevalere lo spirito unitario perché crediamo che, per essere vincenti in questa situazione, sia assolutamente necessario valorizzare quel che unisce e non quel che divide. Ogni divisione oggi rappresenterebbe un regalo alla destra che l’Italia non può permettersi». Inoltre, «in queste ore si stanno determinando decisioni fondamentali per la definizione dell’alleanza che sfiderà la destra sovranista alle prossime elezioni politiche. A nessuno sfugge che la posta in palio è altissima, per i destini del nostro Paese e dell’Europa».

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La risposta

«L’appello della segreteria del Pd non rappresenta una risposta ai temi politici che abbiamo posto ieri al segretario Letta. Risulta poco credibile, peraltro, il riferimento a una alleanza nel solco di Draghi mentre si mantiene come prioritario l’accordo con forze che sono state sempre all’opposizione del governo Draghi. Vedremo se una risposta ci sarà e quale sarà. Restiamo in attesa». Lo affermano i segretari di Azione e +Europa, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova. «Enrico Letta sei troppo intelligente per considerare questo appello una risposta. Vediamoci oggi con Più Europa e chiudiamo in un senso o nell’altro. Così ci facciamo male tutti. A dopo». Lo scrive il leader di Azione, Carlo Calenda, su Twitter.

 

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