Liste Pd, scoppia il caso dell’ex 5 Stelle Laura Castelli candidata a Novara. Lei però declina: “No grazie”

Liste Pd, scoppia il caso dell’ex 5 Stelle Laura Castelli candidata a Novara. Lei però declina: “No grazie”

“Scopro dai giornali, e da qualche simpatico tweet, che sarei candidata all’uninomimale di Novara. No grazie, “casa mia” è Collegno, se la coalizione ha fatto altre scelte ne prendo atto e in pieno spirito di squadra darò il mio contributo nei plurinominali di Impegno Civico, sperando però che questa campagna elettorale sia caratterizzata da proposte per i cittadini e no da attacchi, insulti e odio. Con Impegno Civico abbiamo una proposta chiara, la sfida è andare oltre il 3%, daremo il massimo per raggiungere l’obiettivo”.

Così la viceministra dell’Economia e delle Finanze Laura Castelli, deputata di Impegno Civico .Nella carramba elettorale della vigilia della consegna delle liste, a sorpresa in Piemonte oggi era apparsa anche lei. Le pressioni di Luigi Di Maio su Letta devono aver sortito l’effetto sperato, perché la ex 5Stelle passata a “Impegno Civico” con il ministro degli esteri era comparsa nello schema come candidata al collegio uninominale della Camera di Novara e Verbania.

Con un lungo post social, l’esponente del Pd torinese Saverio Mazza si era autosospeso: “Essendo un semplice iscritto non posso minacciare alcuna dimissione, anche perché quelle si danno e non si minacciano. Se dal punto di vista politico mi rendo conto che l’accordo elettorale con Impegno Civico di Di Maio imponga delle candidature comuni nei collegi uninominali, tutto ciò non può esimerci da una valutazione di queste in base alla loro storia politica e il rapporto tra questa e la nostra, quella del Pd. Essere in un collegio come non eleggibile poco importa, in politica ci si sta non solo con i numeri, ma anche con la dignità indipendentemente dalla sicurezza di essere eletti i meno. Per questo, per quanto poco possa essere, mi autosospendo dal Pd fino a quando non verrà rivalutata la decisione di candidare Laura Castelli nella coalizione di centrosinistra in Piemonte.
I motivi sono noti e non c‘è bisogno di elencarli”.

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Che la candidatura della ex pentastellata creasse qualche mal di pancia all’interno dei dem era del resto prevedibile. Risale appena ad un anno fa la condanna per diffamazione inflitta dal tribunale di Torino a Laura Castelli per aver diffamato Piero Fassino. Il procedimento riguardava un post su Facebook di maggio 2016 nel quale criticava una candidata Pd alle elezioni amministrative, Lidia Roscaneanu, che posava in una foto con l’ex sindaco di Torino.

Ad attaccare la viceministra è stata in mattinata la stessa Roscaneanu: “La candidatura della signora Laura Castelli mi ha provocato molta delusione e amarezza, dal punto di vista personale ma ancor di più dal punto di vista politico. La mia idea di far politica è del tutto diversa da quella dimostrata ieri dal segretario del Pd Enrico Letta che è solo quella di raggiungere il potere esclusivamente per avere il potere”. Diceva l’attivista del Partito democratico che l’eventuale candidatura della viceministra sarebbe “una scelta ripugnante non solo per me, vittima diretta delle malefatte della signora, ma per tutta la comunità del Pd piemontese (dirigenti, militanti ed elettori), che per anni, prima del ravvedimento sulla strada per la ricandidatura, hanno subito costantemente i suoi insulti ingiustificati e privi di fondamento”.

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Sempre legato alla necessità di trovare spazio agli esponenti di Impegno Civico, nel centrosinistra scoppia anche il caso di Demos. La segretaria regionale Elena Apollonio, in maggioranza anche a Palazzo Civico, scompare dallo schema. Doveva essere sull’uninominale del Senato sul Piemonte1 (Uo2) ma viene sostituita da Alessio Pascucci, portavoce della Rete di “Agenda Civica Nazionale” coinvolta nel progetto di Di Maio e Tabacci. Per Demos resterebbe così in Piemonte soltanto Gabriella Leone, candidata all’uninominale del Senato sul Piemonte 2 (U03). Apollonio si dice sconcertata: “Ho comunicato io ai vertici del Pd regionale che giravano queste voci sulla mia esclusione. È evidente che questa scelta non passerà inosservata. Ci saranno valutazioni sia a livello nazionale ma anche sul piano locale”.

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