L’Ora Inchiostro contro Piombo, storia vera/ Vittorio Nisticò (Antonio Nicastro) denunciò…

L’Ora Inchiostro contro Piombo, storia vera/ Vittorio Nisticò (Antonio Nicastro) denunciò…

L’Ora Inchiostro contro Piombo, la storia vera: chi era Vittorio Nisticò (Antonio Nicastro)?

La serie L’Ora Inchiostro contro Piombo in onda su Canale 5 è ispirata ad una storia vera. La serie ricostruisce gli anni de L’Ora e la squadra di cronisti. Gli autori della serie hanno incontrato i sopravvissuti di quel periodo raccogliendo i loro racconti. Nella miniserie infatti si trovano le storie dei giornalisti schierati dalla parte della verità e della giustizia durante la lotta alla mafia.  L’Ora – Inchiostro contro piombo è liberamente tratta da “Nostra Signora della Necessità” di Giuseppe Sottile. Il libro, ambientato nel 1968, racconta la storia di un ragazzo che scopre il mestiere di cronista.

Il personaggio di Antonio Nicastro è di fantasia, ma si ispira a quello di Vittorio Nisticò, giornalista calabrese di Paese Sera, quotidiano romano controllato dal Partito Comunista Italiano, che nel 1954 si trasferì a Palermo per dirigere L’Ora, che era stato appena acquistato dalla casa editrice GATE, che faceva appunto capo al Partito. La nuova direzione iniziò a raccontare nel dettaglio la realtà della mafia siciliana a partire da un’inchiesta dell’ottobre 1958 che, nell’arco di due mesi, mise alla berlina molti nomi grossi di Cosa Nostra. Dopo l’uscita del giornale, una bomba esplose in piena notte devastando la sede del giornale. La notizia dell’attentato fece il giro del Paese, portando per la prima volta l’attenzione nazionale sul problema della mafia in Sicilia.

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L’Ora Inchiostro contro Piombo, anticipazioni puntata 15 giugno 2022: Nicastro e giornalisti si recano ad una manifestazione

La serie L’Ora Inchiostro contro Piombo prende spunto da fatti realmente accaduti tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta. Nella puntata che andrà in onda questa sera in prima serata su Canale 5, L’ora appare rivoluzionata dal direttore Nicastro che imprime una direzione editoriale focalizzandosi sulla lotta alla mafia. Nicastro firma un editoriale sulla morte del principe. Anna cerca di convincere ancora una volta Antonio ad assumerla al giornale. Il Direttore però, temendo che fare la giornalista a Palermo possa mettere in pericolo la moglie, chiede a Donati di impiegarla all’archivio del partito.

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Intanto Nicastro e i suoi giornalisti si recano ad una manifestazione contro il latifondo a Corleone organizzata da Vito Monteleone l’erede di Perrotta, il sindacalista scomparso. L’intervento violento dei Carabinieri che feriscono un bracciante, costringe i giornalisti alla fuga. Anche Monteleone, braccato dalle forze dell’ordine e la giovane Olivia, presa di mira da Liggio, si rifugiano al giornale. Nonostante l’intervento della giovane e capace avvocatessa Muscarà, Monteleone, per salvare la redazione dall’irruzione dei Carabinieri si consegna spontaneamente.

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