Macchine utensili, Europa in ripresa: 2021 chiude a +11,6% e il 2022 è previsto ancora in crescita a doppia cifra

Macchine utensili, Europa in ripresa: 2021 chiude a +11,6% e il 2022 è previsto ancora in crescita a doppia cifra

Secondo i dati resi noti da Cecimo,  l’associazione europea delle industrie della macchina utensile e relative tecnologie manifatturiere, nonostante le difficoltà di natura geopolitica e altri fattori che stanno colpendo l’economia, il settore europeo delle macchine utensili ha messo a segno una crescita dell’11,6% nel 2021 e continuerà la ripresa nel 2022.

I numeri delle macchine utensili in Europa

Come anticipato, le stime Cecimo sulla produzione di macchine utensili hanno confermato una forte ripresa del settore, con un aumento dell’11,6% nel 2021 rispetto ai livelli del 2020.

Si tratta di una crescita importante, anche se inferiore a quella registrata dal comparto a livello globale, che nel 2021 ha raggiunto un valore di 72,1 miliardi di euro, in crescita di circa il 19,7% sul 2020.

Marcus Burton, presidente del Comitato economico del Cecimo, ha sottolineato che “nonostante l’incertezza del mercato globale, l’Europa rimane il leader mondiale nella produzione di macchine utensili, con un valore che ha raggiunto circa 22,6 miliardi di euro nel 2021”, cioè circa un terzo della produzione mondiale.

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Le stime per il 2022

Nonostante gli attuali problemi legati alle interruzioni della supply chain e alle nuove questioni geopolitiche, Cecimo continua a prevedere un’ulteriore ripresa del settore nel 2022.

Le stime preliminari indicano che la produzione di macchine utensili nei Paesi Cecimo aumenterà di circa il 12% nel corso di quest’anno.

La domanda interna, che secondo le ultime previsioni di Oxford Economics è prevista in crescita 19%, sarà soddisfatta prevalentemente dalle produzioni dei costruttori dell’area Cecimo, mentre le importazioni dovrebbero crescere del 12%.

Quanto all’export, Cecimo prevede una crescita di circa il 9% nel 2022. Sulla questione russa, l’associazione sottolinea che “non prevediamo un impatto significativo delle ultime sanzioni contro la Russia sulla bilancia commerciale e sulle esportazioni di Cecimo, poiché la quota del mercato russo si è già ridotta drasticamente a causa delle precedenti sanzioni”.

Gli ordini del primo trimestre 2022

Le aspettative di crescita per il 2022 sono sostenute anche dalla forte raccolta di ordini del primo periodo dell’anno.

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L’indice preliminare degli ordini totali Cecimo8 (un indice combinato degli ordini nazionali ed esteri degli otto principali produttori di macchinari Cecimo, cioè Germania, Italia, Svizzera, Spagna, Austria, Francia, Regno Unito e Repubblica Ceca) per il primo trimestre del 2022 è aumentato del 25% rispetto al trimestre precedente e del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Complessivamente, nonostante le difficoltà incontrate dall’industria, Cecimo si attende livelli di ordini stabili nel 2022.

Le sfide aperte, dall’automotive alle competenze

I costruttori di macchine utensili sono preoccupati dalla questione della transizione dalla produzione di veicoli elettrici a quella di veicoli a combustione interna, che avrebbe un impatto significativo sul settore.

Per quanto riguarda le dinamiche di mercato, le recenti chiusure in Cina per la pandemia hanno generato nuovi colli di bottiglia sulla catena di fornitura. “Nonostante i nostri produttori stiano registrando livelli di ordini molto elevati, i problemi di fornitura stanno causando un aumento del cumulo di ordini. Al momento, tuttavia, stiamo assistendo a un allentamento delle misure contro la pandemia, soprattutto in Cina, e prevediamo che i problemi di fornitura diminuiranno entro la fine dell’anno”.

Oltre alle interruzioni della supply chain, all’aumento dei prezzi dell’energia e alle pressioni inflazionistiche, anche la mancanza di manodopera qualificata continua a minare la competitività del settore. L’associazione chiede “nuove strategie”. A questo proposito, Heinz-Jürgen Prokop, Presidente di Cecimo, ha sottolineato che: “…per mantenere la nostra competitività e la nostra leadership globale, i produttori europei hanno più che mai bisogno di un approccio coordinato con i responsabili politici per affrontare le carenze di competenze e sviluppare nuove strategie per costruire catene di fornitura più resilienti”.

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