MEDIASET – ITALIA 1 * LE IENE : « STASERA IN PRIMA SERATA INTERVISTA AL MINISTRO DEGLI ESTERI LUIGI DI MAIO SUL RIENTRO IN ITALIA DI CHICO FORTI » (TRASCRIZIONE INTEGRALE ALLEGATA) – Agenzia giornalistica Opinione


Era il 23 dicembre 2020 quando il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio diede la tanto attesa notizia del rientro in Italia del nostro connazionale Chico Forti, l’imprenditore italiano che nel 2000, negli Stati Uniti, è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike e che sta scontando la sua pena in un carcere della Florida. Nel servizio de “Le Iene”, in onda stasera, martedì 16 febbraio, in prima serata su Italia 1, le sue dichiarazioni rilasciate alcuni giorni dopo, in esclusiva ai microfoni di Giorgio Romiti (alias Gaston Zama), l’autore che per la trasmissione tv si è occupato del caso.

 

Queste le dichiarazioni di Luigi Di Maio:

 

Gaston Zama: “Che cosa significa che verrà trasferito in Italia?”
Luigi Di Maio: “Quando sono arrivato qui ho preso a cuore questa battaglia e molti mi hanno detto «Perché non parli? Perché non attacchi gli Stati Uniti? Perché non vai lì?». In realtà è stato un lavoro silenzioso, di squadra, abbiamo portato a casa questo risultato. Siamo molto contenti, e sono contento che anche Chico ne sia felice.”

 

“Ministro, in questo momento, mentre noi parliamo è il 28 di dicembre, faccio anche a lei questa domanda. Lei si ricorda cosa stava facendo circa 21anni fa, di questi giorni, quindi poco dopo Natale?”
“Avevo 14 anni quindi non ricordo di preciso, però posso dirvi, prima di tutto grazie perché grazie al lavoro che avete fatto come Iene, all’inchiesta che avete portato avanti su Chico, avete sicuramente amplificato il caso. Io posso dirvi che vent’anni fa a 14 anni sicuramente non sapevo chi fosse Chico Forti.”

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“Si ricorda quand’è stata la prima volta che ne ha sentito parlare?”
“La prima volta sei anni fa, ero ad un convegno alla Camera dei Deputati organizzato sul «caso Chico Forti» da alcuni parlamentari.”

 

“Perché più di una volta in Parlamento si è discusso del caso Chico Forti e in passato ci sono state anche mozioni in suo favore, mozioni per chiedere formalmente un impegno da parte del Governo, senza però evidentemente ottenere risultati concreti. A differenza di chi vi ha preceduto, vi chiedo, c’è stata una strategia diversa che avete adottato?”
“Io sono Ministro degli Esteri a settembre ‘19, da settembre del 2019 ho deciso di pianificare ogni passaggio con Joe Tacopina, l’avvocato di Chico e Chico, quindi ogni azione che abbiamo fatto l’abbiamo fatta insieme. L’altro punto fondamentale: noi abbiamo elevato al massimo livello istituzionale la questione «Forti». Quando io incontravo Mike Pompeo, segretario di Stato americano, ero io a porre la questione. In passato non lo so nello specifico, ma a volte veniva fatto porre da un diplomatico, da un funzionario, da un sottosegretario, e poi è chiaro che abbiamo lavorato sia con l’ambasciatore Varricchio che ringrazio, il nostro ambasciatore negli Stati Uniti, con il Governatore della Florida Ron DeSantis, e personalmente con le autorità delle amministrazioni degli Stati Uniti. E il 23 di dicembre è arrivata la firma, da parte di Ron DeSantis.”

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“Una firma da parte del governatore della Florida che, appunto, acconsente al trasferimento in Italia di Enrico Forti. Ministro, ma quando si parla di trasferimento, ecco, che cosa s’intende esattamente?”
 “I cittadini italiani devono immaginare che Chico Forti verrà in Italia, verrà portato in Italia, trasferito in Italia, oggi è in un carcere statunitense, dopo quasi ventuno anni di detenzione. Io voglio dire, e voglio essere molto chiaro su questo, io credo nell’innocenza di Chico ed è per questo che ci abbiamo lavorato con tutte le nostre forze. Portarlo in Italia significa, a questo punto, far iniziare il lavoro alle autorità giudiziarie italiane, al comparto della giustizia che significa che deve acquisire i documenti, deve riconoscere la sentenza qui in Italia.”

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“Quindi nel momento in cui Chico Forti verrà trasferito qui in Italia andrà in carcere, in attesa che poi la giustizia italiana valuti il suo caso.”
“Ciò che posso dirvi è che, credo, qualsiasi italiano, cittadino, essere umano di buona volontà riconosca che ventuno anni sono tanti, sono veramente tanti.”

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