Nel ddl appalti il divieto per i professionisti di lavorare gratis per la p.a.

Mai più lavorare gratis per la p.a. Sbarca oggi pomeriggio in aula al Senato il ddl delega che riscrive il codice appalti, con una novità introdotta alla Camera: il divieto di prestazione gratuita delle attività professionali, inserito fra i principi che il Governo dovrà rispettare nei provvedimenti attuativi della riforma; che dà attuazione ai principi europei e restituisce organicità al codice dei contratti pubblici, dopo le numerose modifiche degli ultimi anni, anche a colpi di decreti legge. La delega per la revisione del decreto legislativo 50/2016 deve entrare in vigore entro il mese di giugno in base agli impegni assunti dal Governo con la Commissione europea per il Pnrr, piano nazionale di ripresa e resilienza. Entro marzo 2023 dovrà essere pronto il decreto legislativo che attua la delega e nel successivo giugno toccherà a tutti gli atti per la revisione del sistema degli appalti pubblici, compresi regolamenti e provvedimenti attuativi di diritto privato.

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Sta all’articolo 1, secondo comma lettera l), il divieto di prestazione gratuita delle attività professionali, sancito come criterio direttivo che Palazzo Chigi dovrà osservare nel decreto legislativo: il lavoro del professionista, insomma, è sempre a titolo oneroso «salvo che in casi eccezionali e previa adeguata motivazione». È dagli atti parlamentari che emerge come sulla modifica introdotta a Montecitorio pesi la sentenza 7442/21 del Consiglio di Stato: la richiesta di prestazioni gratuite da parte della pubblica amministrazione, hanno scritto i giudici amministrativi, può avere una sua «tenuta costituzionale» soltanto se è previsto un «meccanismo» nel procedimento in grado di garantire che la selezione e la scelta dei professionisti sia ispirata a «canoni e regole di assoluta imparzialità». Palazzo Spada nella circostanza ha annullato l’avviso pubblico per consulenze legali gratis in favore del ministero dell’Economia per difetto di istruttoria e motivazione sul conferimento degli incarichi ai professionisti, dopo il ricorso dell’Ordine degli avvocati di Roma e Napoli.

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Dario Ferrara

Il testo del documento su www.italiaoggi.it/documenti-italiaoggi

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