Niente pos? Scatta la doppia sanzione per i negozianti che rifiutano bancomat o carta di credito

Niente pos? Scatta la doppia sanzione per i negozianti che rifiutano bancomat o carta di credito

Alice Antico

Dal 30 giugno scatta la doppia sanzione per gli esercenti che non accettano i pagamenti con bancomat e carta di credito. La sanzione ammonta a 30 euro, a cui va aggiunto il 4% del valore della transazione rifiutata. La novità è stata introdotta dal decreto legge n. 36, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile, il quale ha anticipato, dal 1° gennaio 2023, al 30 giugno 2022 le sanzioni per chi rifiuta i pagamenti con il Pos. L’obbligo rientra tra le misure per ridurre l’uso del contante previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Tale decisione è stata introdotta per contrastare l’evasione fiscale, in parallelo alla riduzione del limite per l’uso del denaro contante. La sanzione si applica a tutti coloro che non accettano pagamenti elettronici, quindi carte di credito e bancomat, all’interno delle proprie attività, sia che offrano servizi, sia che vendano prodotti al pubblico. Quindi non varrà solo per i negozianti, ma anche per i tassisti e altri liberi professionisti. La “Fondazione studi consulenti del lavoro” ha spiegato in una circolare del 7 giugno 2022 che nei casi di «oggettiva impossibilità tecnica», invece, vengono applicate le norme generali sulle sanzioni amministrative previste dalla legge n. 689/1981, con riferimento alle procedure e ai termini, a eccezione dell’articolo 16 che disciplina il pagamento in forma ridotta.

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Un’altra novità introdotta dal decreto legge n. 36 è l’estensione, dal 1° luglio, dell’obbligo di fatturazione elettronica per i contribuenti che rientrano nel regime di vantaggio (articolo 27, commi 1 e 2, Dl 98/2011), i contribuenti in regime forfettario (articolo 1, commi da 54 a 89, legge 190/2014) e i soggetti passivi (associazioni sportive dilettantistiche ed enti del terzo settore) che hanno scelto il regime speciale ai fini Iva (articoli 1 e 2, legge 398/1991) e che nel periodo d’imposta dell’anno hanno registrato proventi fino a 65 mila euro. 

 

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Non è certo la prima volta che si parla di introdurre sanzioni per chi non si è dotato di POS e rifiuta i pagamenti con carte e bancomat: l’ultimo tentativo è stato fatto con il “Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020”, che in una prima versione disponeva l’introduzione della stessa disciplina sanzionatoria ora prevista dalla legge di conversione del decreto sul PNRR n. 152/2021. Una misura in cantiere da tempo, fortemente osteggiata, ma che presto sarà definitivamente operativa. In caso di violazione dell’obbligo di POS non sarà possibile procedere al pagamento in misura ridotta che consente, entro 60 giorni dalla contestazione immediata o dalla notificazione della violazione, di pagare una somma pari alla terza parte del massimo della sanzione o, se più favorevole e qualora sia stabilito il minimo della sanzione edittale, pari al doppio del relativo importo, oltre alle spese del procedimento. Inoltre, la sanzione sarà applicata a prescindere dall’importo dell’operazione per la quale è stato rifiutato il pagamento con strumenti tracciabili.

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