I mesi che precedono la primavera rappresentano una fase importante per gli alberi da frutto. Queste piante si preparano alla bella stagione, raccogliendo tutte le forze necessarie per regalare meravigliose fioriture. Queste, dopo poco tempo, lasceranno spazio a frutti grossi e polposi.
In questa categoria rientrano anche gli alberi di pesche, con le loro spettacolari fioriture romantiche. Tuttavia, a minacciarli sono non solo gommosi o bolla del pesco, bisogna proteggere piante e frutto anche da questo dannoso parassita che agisce indisturbato. Si tratta di un minuscolo insetto che molti confondono con la tignola del pomodoro. Quindi, ecco come riconoscerlo in tempo e come agire per evitare danni futuri a pianta e frutto.
Qualche utile precisazione per gli alberi fruttiferi
I rimedi casalinghi per proteggere gli alberi da frutto sono tantissimi e tutti abbastanza validi. Spesso, si tratta di piccoli segreti che contadini, agricoltori e semplici appassionati di giardinaggio tramandano di generazione in generazione. Questa polvere bianca, ad esempio, rimane un efficacie rimedio contro afidi e parassiti degli alberi da frutto, ma non è l’unico.
La Cydia Molesta, questo è il nome scientifico del minuscolo parassita, agisce indisturbata ed è una delle minacce più importanti per l’albero del pesco. Questa specie, però, non è l’unica leccornia del parassita. Tra gli alberi colpiti è possibile trovare anche susini, alberi di mele, di pere, mandorli, ciliegi e albicocchi.
Non solo gommosi o bolla del pesco, bisogna proteggere piante e frutto anche da questo dannoso parassita
La minaccia in questione porta il nome comune di tignola orientale del pesco. Il parassita sembra avere origine dalla Cina e interessare molte zone dell’Italia. L’aspetto è simile a una farfalla di colore bruno. A preoccupare, però, sembrerebbero essere proprio le larve, di soli 12 millimetri di lunghezza, ma molto dannose. Esse attaccano i germogli di questi alberi da frutto, attraversando le nervature delle foglie.
Il germoglio appassisce in poco tempo e sulla pianta compaiono essudati gommosi davvero fastidiosi. Nei casi più gravi la pianta non riuscirebbe neppure a sopravvivere all’attacco massiccio dei germogli.
Come agire per evitare il problema
Anche le pesche sono spesso oggetto dell’attacco del parassita ormai allo stadio adulto e i maggiori danni saranno visibili solo dopo la raccolta. Sembrerebbe efficace la difesa tramite insetticida biologici reperibili nei negozi di agricola maggiormente forniti e di origine naturale. Resta fondamentale l’individuazione del parassita già nei primi stadi di crescita.
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