I maestosi caselli in pietra viva sono quasi tutti attivi. Si corre senza soluzione di continuità fra Spresiano e Malo lungo la superstrada in trincea che ha evitato di sfregiare il territorio con un’opera a raso. Di sbarre ai caselli, però, se ne alzano ancora poche. L’ultimo allarme sulla Pedemontana Veneta, «evitiamo gli errori BreBeMi» arriva da Confartigianato Trasporti, un’associazione di categoria decisamente di peso. Il rischio, per i trasportatori, è che la pur bellissima Pedemontana, venga scartata dagli itinerari degli autotrasportatori a causa dei pedaggi troppo elevati. Finendo, quindi, come la superstrada Brescia-Bergamo-Milano: semi deserta. «Il tempo è denaro e chi lavora in strada lo sa meglio di altri, ma non si deve esagerare. E la Pedemontana Veneta di tempo ne fa risparmiare molto. Da Treviso a Bassano, come esempio, si passa dall’ora e venti a meno di 40 minuti (la metà). – ragiona Michele Varotto, presidente di Confartigianato Trasporti Veneto – Ma 16,70 euro per una sola andata per un mezzo a tre assi per il tratto più lungo oggi percorribile (Malo – Spresiano 71km ndr) è davvero troppo soprattutto se si tiene conto che, per una tratta sempre di 71km, Verona est – Padova ovest, sempre un 3 assi spende 7 euro e sull’Autobrennero, nel tratto Bolzano nord barriera Brennero (circa 72 km), 7,9».
Il piano per incrementare l’utilizzo
La Regione risponde come ha sempre risposto: «Sono comparazioni non corrette perché la Pedemontana, a differenza di altre autostrade, è un’infrastruttura il cui costo, alto proprio per la scelta di realizzazione in trincea salvaguardando il paesaggio, deve ancora essere ammortizzato». Palazzo Balbi, però, ha ben presente il problema tanto che l’orientamento è di spingere per un utilizzo massiccio soprattutto dopo il completamento dell’aggancio con l’A27 a Spresiano (questione di un pugno di mesi) e con l’A4 a Montecchio Maggiore (qui i tempi saranno più lunghi e l’opera è in capo alla Brescia-Padova). Come? Con un piano di segnaletica ad hoc per «incanalare» il traffico lungo la nuova arteria sia nel Trevigiano che nel Vicentino. «Ciò detto – ragionano in Regione – il monitoraggio del traffico è quotidiano e ogni veicolo oltre i 27 mila previsti per la sostenibilità economica e il pagamento del canone annuo a Sis si tradurrà in agevolazione per i pendolari».
Richiesta di agevolazioni
Premono però i trasportatori: «Se vogliamo che la SPV (Superstrada Pedemontana Veneta ndr) esprima tutte le sue potenzialità abbiamo bisogno subito di agevolazioni!». La parola chiave è «subito». Altrimenti, continua Varotto, neppure troppo fra le righe, si continueranno a preferire itinerari più scomodi ma molto meno onerosi. Un cane che si morde la coda se l’obiettivo è far lavorare la Pedemontana il più possibile. «Se davvero si intende spostare volumi importanti di traffico su questa arteria, deve costare meno. – taglia corto Varotto – Capiamo le esigenze e le motivazioni della Struttura di Progetto della SPV ma dobbiamo provarci perché riteniamo urgente prevedere misure ad hoc per pendolari e autotrasportatori del territorio. Sarebbe una importante leva competitiva per gli operatori economici che andrebbero a ripianificare i propri tragitti con impatti positivi anche in termini di riduzione dell’inquinamento: attraverso uno sconto sui pedaggi gli utenti ad esempio andrebbero a preferire la SPV per alcuni spostamenti rispetto alla tratta Conegliano-Verona Sud che attualmente costa quasi il 50% in meno!».
I rincari non aiutano
Non aiuta, certo, il caro carburanti che, sui trasporti, pesa in maniera importante. I trasportatori non minimizzano la portata dell’opera come volano. I numeri perché la SPV sia, al contrario, un successo ci sono tutti, fanno di conto a Confartigianato. «Se consideriamo che la maggior parte delle più di 5000 imprese artigiane di autotrasporto effettuano i loro servizi per la committenza nel raggio di 300km e che la Pedemontana taglia per 100 km un’area regionale che va da Treviso a Vicenza ospitando 35 mila imprese e 154 mila addetti, risulta evidente come la nuova infrastruttura possa ridefinire l’intero quadro di relazioni commerciali e sociali del territorio». Chiude Varotto: «Abbiamo bisogno che la Regionesia al fianco degli imprenditori con coraggio in questo momento di turbolenze politiche».
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30 luglio 2022 (modifica il 30 luglio 2022 | 09:02)
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