Philips, taglio immediato di quattromila dipendenti nel mondo- Corriere.it

Philips, taglio immediato di quattromila dipendenti nel mondo- Corriere.it

Un taglio di quattromila posti di lavoro. Il colosso olandese Philips, uno dei più grandi produttori globali di tecnologia per la sanità, ha annunciato che ridurrà la sua forza lavoro a livello globale di circa quattromila persone dopo aver registrato una perdita netta di 1,3 miliardi di euro, già comunicata alla comunità finanziaria nelle scorse settimane, nel terzo trimestre dell’anno, principalmente a causa di un addebito per un grosso richiamo di macchine per la respirazione dell’apnea notturna difettose. Le macchine erano utilizzate anche in Italia e proprio da Torino era partita una class action contro la multinazionale.
Il taglio dei dipendenti costerà 300 milioni di euro si legge nella nota , e la riorganizzazione dovrebbe generare un risparmio annuo di 300 milioni di euro. Nello stesso trimestre del 2021 il gruppo aveva registrato un utile netto di 3 miliardi di euro, dovuto principalmente alla cessione, avvenuta a marzo, del business degli elettrodomestici.

Roy Jakobs, ceo di Philips
Roy Jakobs, ceo di Philips

Commentando l’operazione, il neo presidente e ceo Roy Jakobs, che ha preso il posto di Frans van Houten — in carica dal 15 ottobre — riconosce come «negli ultimi anni non siamo stati all’altezza delle aspettative degli stakeholder» e annuncia «la decisione difficile, ma necessaria, di ridurre immediatamente la nostra forza lavoro di circa 4.000 ruoli a livello globale, cosa che non prendiamo alla leggera e attueremo nel rispetto dei colleghi coinvolti».
La Borsa ha accolto con una flessione ma senza strappi (il titolo perde l’1,2% a 13,1 euro ad Amsterdam) l’annuncio della ristrutturazione, avviata nell’ immediato, e la trimestrale. Nella nota rilasciata dall’azienda si legge ancora che «Philips continuerà a migliorare le sue operazioni di fornitura, investire nella qualità, semplificare il modo di lavorare e rimuovere la complessità organizzativa, il che dovrebbe comportare ulteriori ristrutturazioni e costi associati nel 2023».

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I conti e le motivazioni

Con sede nei Paesi Bassi, Philips è uno dei leader globali nella diagnostica per immagini, nella terapia guidata da immagini, nel monitoraggio dei pazienti e nell’informatica sanitaria. Philips ha generato nel 2021 un fatturato di 17,2 miliardi di euro e impiega circa 78.000 dipendenti con vendite e servizi in più di cento Paesi.
Nel 2022 la performance del gruppo è stata influenzata dalle sfide operative e di approvvigionamento, dalle pressioni inflazionistiche, dall’emergenza Covid che è continuata in Cina e dalla guerra Russia-Ucraina, portando i ricavi del terzo trimestre a 4,3 miliardi, in calo del 5%, mentre i nuovi ordini, sempre su base comparabile, sono scesi del 6% contro la crescita del 47% registrata nel terzo trimestre 2021.
Il margine operativo lordo rettificato si è quindi più che dimezzato a 209 milioni (pari al 4,8% di ricavi) in confronto ai 512 milioni (il 12,3% dei ricavi) dello stesso periodo dell’anno scorso. Il flusso di cassa operativo è stato negativo per 180 milioni mentre era positivo per 256 milioni nel trimestre 2021.
«La mia priorità immediata è quindi quella di migliorare l’execution in modo da poter iniziare a ricostruire la fiducia dei pazienti, dei consumatori e dei clienti, nonché degli azionisti e degli altri stakeholder — ha detto Jakobs —. Lo faremo innanzitutto rafforzando ulteriormente la nostra gestione della sicurezza e della qualità dei pazienti e affrontando le varie sfaccettature del richiamo di Philips Respironics». Il riferimento è appunto al ritiro delle apparecchiature per l’apnea. Tra le altre operazioni annunciate, Philips sta implementando le prestazioni e la produttività nella catena di approvvigionamento (come nel dual sourcing, nel consolidamento dei fornitori, razionalizzazione dell’impronta del magazzino), nella ricerca e sviluppo (ad esempio spostando l’attenzione su un minor numero di progetti ad alto impatto nella pipeline di innovazione).

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Le previsioni

Guardando al futuro — conclude la nota —, l’azienda vede «sfide operative e di fornitura prolungate, un contesto macroeconomico in peggioramento e una continua incertezza legata alle misure Covid-19 in Cina, che saranno in parte compensate dalle azioni di Philips in termini di produttività e prezzi. Di conseguenza, Philips ora prevede un calo delle vendite comparabili a una cifra media per il quarto trimestre del 2022, con un intervallo di margini EBITA rettificati da una cifra a due cifre».

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