Porsche debutta in Borsa e sale a 86 euro, ma poi torna ai valori di partenza- Corriere.it

Porsche debutta in Borsa e sale a 86 euro, ma poi torna ai valori di partenza- Corriere.it

Porsche non sgomma in Borsa nel giorno del debutto a Francoforte. La casa di Stoccarda arriva a toccare gli 86 euro per azione e ritraccia avvicinandosi al massimo della forchetta (82,50 euro) scelta per l’iscrizione degli investitori al book di Ipo. La quotazione del marchio controllato da Volkswagen è un’operazione controvento e arriva infatti in un momento in cui i listini europei europei, Dax compreso, si trovano ad affrontare un giorno di tracolli e l’anno peggiore dal 2009, con gli investitori preoccupati per la una possibile recessione globale in un contesto di inflazione, l’aumento dei tassi di interesse e la guerra in Ucraina. «Oggi si realizza un grande sogno per Porsche», ha detto l’amministratore delegato di Volkswagen e di Porsche, Oliver Blume. «Il nostro grado di autonomia – aggiunge – ci mette in una posizione molto buona per realizzare i nostri ambiziosi obiettivi nei prossimi anni». Il direttore finanziario di Porsche, Lutz Meschke, in una intervista a Bloomberg Television, si è detto fiducioso di poter raggiungere l’obiettivo di fatturato di 39 miliardi di euro per quest’anno, nonostante la «difficile situazione macroeconomica».

Valutazione da 75 miliardi

Il prezzo delle azioni di Porsche a 82,5 euro, deciso da Volkswagen, consente infatti una valutazione della casa automobilistica di circa 75 miliardi di euro, vicino alla capitalizzazione di mercato di Volkswagen, che vale circa 80,1 miliardi di euro. A metà pomeriggio gli scambi avevano fatto totalizzare alla casa di Stoccarda un turnover di oltre 10 miliardi. L’operazione, che ha visto Mediobanca advisor unico mentre Unicredit è stata joint bookrunner, si colloca ai primi posti tra le maggiori offerte di azioni in Europa – dopo Enel nel 1999, valutata 16,6 miliardi di dollari, e Deutsche Telekom nel 1996, valutata 12,5 miliardi di dollari (fonte: Refinitiv). In totale, Volkswagen sta collocando 113.875.000 azioni privilegiate al portatore senza diritto di voto e senza valore nominale di Porsche Ag («azioni privilegiate», incluse 14.853.260 azioni privilegiate per coprire le sovrallocazioni). I titoli privilegiati rappresentano il 12,5% del capitale azionario emesso e in circolazione della casa di Stoccarda. Le azioni privilegiate sono negoziate a Francoforte con il simbolo «P911», in omaggio a uno dei modelli più famosi. Le famiglie Porsche e Piech, la cui holding Porsche SE controlla la Volkswagen, a loro volta rafforzeranno il loro controllo su controllo su Porsche Ag, perché possiederanno il 25% più una più un’azione ordinaria – con diritto di voto – del marchio di auto sportive.

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Sostenere l’elettrico

«L’azienda ha molto da apprezzare, con i suoi piani di elettrificazione piani di elettrificazione aggressivi, la previsione di un forte flusso di cassa di cassa e il posizionamento del marchio sul mercato», ha dichiarato Chi Chan, Portfolio Manager European Equities presso Federated Hermes Limited, ha dichiarato a Reuters. «Tuttavia, si presenta sul mercato in un momento di turbolenza senza precedenti e di turbolenze e la fiducia dei consumatori è in calo». l’Ipo configura Porsche come un marchio di lusso, al pari di Ferrari (Mediobanca è stata advisor anche dello spin-off sui mercati di Maranello), e servirà a finanziare la transizione all’elettrico dell’intera gamma dei marchi ricompresi sotto l’ombrello di Volkswagen. Nel 2030, l’ambizione di Porsche è che oltre l’80% dei nuovi veicoli consegnati sia costituito da veicoli elettrici a batteria. Ora si vedrà se anche Lamborghini, anch’essa nell’orbita di Wolfsburg, seguirà il destino di Porsche. L’anno scorso Nel 2021, Porsche ha consegnato ai clienti di tutto il mondo oltre 300.000 veicoli dei modelli 911, 718 Boxster, 718 Cayman, Cayenne, Macan, Panamera e la elettrica Taycan e ha realizzato un utile operativo di 5,3 miliardi di euro. Nel primo semestre 2022 ha consegnato 145.860 vetture, in calo del 5% rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre el primo semestre del 2021, il fatturato è stato di 16,53 miliardi di euro e l’utile operativo di 2,79 miliardi di euro.

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