Putin trova sempre più alleati in Italia

Le diatribe in politica interna stanno costando all’Italia quella co-leadership dell’Ue che l’ascesa di Mario Draghi alla presidenza del Consiglio, insieme alle difficoltà della Germania dopo l’uscita di scena di Angela Merkel, avevano consentito, dopo anni di semplice comparsata. Pur tra tanti ostacoli, l’Europa continua nella sua lenta marcia di integrazione, che potrebbe accelerare se saranno riformati taluni regolamenti, a cominciare da quello che prevede l’unanimità di giudizio su una lunga serie di questioni.

Del resto, sia la tempesta sanitaria provocata dal Covid sia quella geopolitica innescata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia hanno reso palese (anche a quasi tutti coloro che in precedenza contestavano) l’indispensabilità di un Continente unito, in grado di affrontare, con la forza del suo patrimonio culturale e produttivo, quanto succede nel mondo.

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Con Draghi l’Italia sedeva in prima fila insieme a Emmanuel Macron e Olaf Scholz, impegnati a cercare di riformare il funzionamento dell’Europa. Non si tratta di una questione di orgoglio nazionale bensì quel posto in prima fila significa riuscire a tutelare gli interessi del proprio Paese, pur in armonia con quelli degli altri. L’indebolimento di Draghi sul piano interno rende l’Italia meno autorevole nei consessi internazionali e apre praterie alle scorribande della speculazione finanziaria poiché il moloch del debito pubblico non gode più (per intero) del paracadute della Bce e solo un presidente del Consiglio autorevole può porsi come argine.

In queste condizioni il tira-e-molla sul governo, sostanzialmente per risolvere questioni interne di partito, è un colpo inferto non solo alla fisiologica vita interna ma pure alla sua proiezione internazionale, tanto importante in questa fase, con l’Europa verso crocevia decisivi e una guerra ai suoi confini. Draghi non potrà più essere protagonista all’estero se nel suo Paese gli tagliano l’erba sotto i piedi.

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Provocare un terremoto col pretesto del reddito di cittadinanza e di un rigassificatore è da irresponsabili e i protagonisti di tutto questo meritano il plauso di Vladimir Putin che persegue il dissolvimento dell’Europa. E in Italia sta trovando alleati.

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