RedBird e Elliot sospesi tra Olanda e 600 milioni di prestito- Corriere.it

RedBird e Elliot sospesi tra Olanda e 600 milioni di prestito- Corriere.it

Redbird Capital Partners di Gerald Cardinale ha completato l’acquisizione del Milan dal gruppo Elliott di Paul Singer il 31 agosto scorso per 1,2 miliardi. Ma sull’operazione restano ancora zone d’ombra. Facciamo il punto.

Le tre tappe

Agli atti del club rossonero ci sono due comunicati ufficiali e l’assemblea del 14 settembre. Il primo giugno scorso RedBird ed Elliott dichiaravano di aver sottoscritto un accordo definitivo per la compravendita; un mese e mezzo fa RedBird affermava di aver completato l’acquisizione; infine del 14 settembre l’assemblea che segna l’ingresso in consiglio di amministrazione del Milan dei rappresentanti di RedBird. Ed l in assemblea che si presentato per la prima volta ufficialmente il nuovo azionista diretto del club: la finanziaria olandese Acm Bidco bv che dovrebbe essere l’ultimo anello di una catena che sale su per FootballCo Intermediate Cooperatief e arriva fino a RedBird e Gerry Cardinale. Nessun dubbio quindi che l’accordo sia chiuso.

Gli interrogativi

Ma quali sono i dettagli economici? Se Elliott ha mantenuto una quota, come previsto, in quale anello della catena si trova? E dov’ la partecipazione di minoranza in Ac Milan (comunicato del 31 agosto) dei New York Yankees, indicati con grande enfasi come partner? Ci sono patti collaterali tra i soci sulla governance e sulle azioni (opzioni put e call)? Perch c’ silenzio totale su un asse portante della transazione come il vendor loan? Ammonta a 600 milioni di euro come da indiscrezioni mai confermate n smentite? A quali condizioni Elliot ha erogato il prestito a RedBird? Paul Singer attraverso la lussemburghese Rossoneri Sport Investment ha in pegno il 99% del Milan: fino a che punto il contratto di finanziamento condiziona le strategie di Cardinale e in quali csa Singer pu escutere la garanzia? Esistono maggioranze qualificate nel sistema societario Milan?

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Quanto comanda Cardinale

importante capire chi comanda ma non secondario sapere anche quanto comanda il nuovo proprietario, soprattutto in un regime di coesistenza. Forse arriveranno presto ragguagli ma intanto questo non noto. Tant’ che qualche osservatore (anche in sede Uefa dove resta acceso il faro sui rapporti Lille-Elliott) si chiede se con RedBird (che controlla il Tolosa) non sia stata realizzata una partnership pi che una compravendita. Se cio non vi sia una forma di controllo congiunto che si realizza, per esempio, quando su materie fondamentali le delibere richiedano necessariamente (da statuto o da patto parasociale) l’approvazione anche del socio di minoranza. Classica speculazione che per non nasce dal nulla. Ad alimentarla , da una parte, proprio la scarsit di informazioni, e dall’altra la sostanziale continuit degli assetti del club (che per altro hanno portato grandi risultati) con 5 consiglieri della gestione Elliott tuttora in carica (presidente e amministratore delegato compresi) e 4 indicati da RedBird. Per il presidente del Milan Paolo Scaroni, che in cda dai tempi di Yonghong Li, questa scelta di continuit a garanzia del valore generato in questi anni e di un approccio equilibrato nella transizione. Infatti anche l’amministratore delegato, Ivan Gazidis, uomo chiave della gestione, stato appena riconfermato sebbene solo fino al 5 dicembre. Dunque RedBird compra il Milan facendosi prestare, secondo indiscrezioni, 600 milioni al 7% da Elliott (il vendor loan dei Percassi a Stephen Pagliuca, acquirente dell’Atalanta, al 5%), dando in pegno a Singer la maggioranza del club e lasciandogli per ora 5 consiglieri su 9. Nella prossima assemblea di bilancio potrebbe essere fatta ulteriore chiarezza sui passaggi ancora non ben definiti dell’operazione.

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L’informativa col contagocce

Torniamo all’annuncio di RedBird del 31 agosto (curiosamente in 34 righe non mai citata Elliott) e immaginiamo se Andrea Agnelli un giorno ne pubblicasse uno analogo: Tizio Capital Partners ha annunciato oggi di aver completato l’acquisizione della Juventus per tot miliardi di euro. E stop, nient’altro sui termini dell’operazione. Tre secondi dopo squillerebbe il telefono e la Consob pretenderebbe immediate comunicazioni al mercato su: 1) Termini finanziari del contratto 2) Struttura societaria dell’operazione; 3) Tempi e modi del passaggio di propriet. 4) Eventuali patti parasociali, ecc.. Certo, la Juve quotata in Borsa e ha obblighi informativi pi stringenti con relative responsabilit penali (la Procura di Torino infatti accusa i bianconeri di false comunicazioni al mercato oltre che di falso in bilancio). Ma da 0 a 10 ci sono anche livelli intermedi di trasparenza: il Milan non una trascurabile realt dell’hinterland lombardo che suscita interesse solo al bar del paese. Chi lo acquista lo sa bene.

Inter, le incognite nerazzurre

La chiarezza sugli assetti non una prerogativa del calcio milanese: in casa nerazzurra, per esempio, ci sono molte incognite circa la reale presa degli Zhang sull’Inter, braccati come sono dalla China Construction Bank, non una banchetta qualsiasi ma una delle big four di Pechino sotto la cappa diretta del Partito, alla quale devono restituire 250 milioni per sentenza esecutiva di un giudice. Hanno poi dovuto dare in pegno le holding di famiglia in Lussemburgo e a Hong Kong e tutta l’impalcatura dell’Inter tenuta a galla dai 290 milioni prestati a caro prezzo (tasso 12%, scadenza maggio 2024) dal fondo Oaktree mentre al club sono venuti a mancare gli introiti dello sponsor Digitalbits (80 milioni in 4 anni). Spuntano tra l’altro societ offshore di Steven Zhang (la Great Matrix delle Isole Vergini britanniche) che potrebbero essere (o essere state) serbatoi di liquidit fuori dalla Cina ma di fatto ogni euro o yuan che transita intorno al giovane presidente dell’Inter pu essere preda della Construction Bank, anche un eventuale introito della vendita dell’Inter. E questo complica tutto. Nella classifica dei bilanci il Milan parecchio avanti rispetto ai cugini: l’esercizio 2021/2022 segna una perdita di 66,5 milioni (ridotta di 30 milioni sull’anno precedente) contro i -140 milioni dell’Inter che pure ha sensibilmente migliorato il rosso da 245,6 milioni dell’anno precedente. I ricavi del Milan sfiorano i 300 milioni (+14%) quelli dell’Inter sono pari a 440 milioni (contro 365 precedenti). In campo le cose vanno piuttosto bene per entrambi i club: il Milan viaggia meglio in campionato, l’Inter pi vicina alla qualificazione agli ottavi di Champions League.

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