Reddito di cittadinanza a rischio entro fine anno

Reddito di cittadinanza a rischio entro fine anno

Nel suo programma Fratelli d’Italia ha chiarito che, se vincesse, il Reddito di cittadinanza verrebbe sostituito da altre misure più efficaci.

Giorgia Meloni non ha mai nascosto la sua contrarietà al Reddito di cittadinanza, anzi ha combattuto un’ardua battaglia per ristrutturarlo, se non definitivamente eliminarlo.  E nel caso in cui davvero Fratelli d’Italia vincesse le elezioni assieme alla coalizione di centrodestra, così come i sondaggi per ora prevedono, le sorti della più grande vittoria del Movimento 5 Stelle potrebbero drasticamente cambiare nel giro di poco tempo.

«Sostituzione dell’attuale reddito di cittadinanza con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro». Lo prevede la bozza del programma del centrodestra, nel punto 9, relativo a «Stato sociale e sostegno ai bisognosi». Tra le proposte anche la «ridefinizione del sistema di ammortizzatori sociali al fine di introdurre sussidi universali, l’innalzamento delle pensioni minime sociali e di invalidità, flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e accesso alla pensione, controllo sull’effettiva applicazione degli incentivi all’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro, piano straordinario di riqualificazione delle periferie, anche attraverso il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica.

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«Gli eroi del Risorgimento avevano 19 anni, il messaggio deve essere diverso, i giovani vogliono sentirsi dire che potranno avere un lavoro, comprarsi una casa, piuttosto che avere un bonus». Così Giorgia Meloni al Versiliana Festival, ribadendo il suo giudizio negativo sul reddito di cittadinanza. «Basta con questa visione paternalistica, dobbiamo dare ai giovani una vita dignitosa, sono soggetti attivi che vanno coinvolti».

Secondo i dati dell’Inps, tra le misure di politiche attive del lavoro e di contrasto alla povertà il reddito di cittadinanza (rdc) è una delle più popolari e discusse. Istituito con decreto legge nel gennaio 2019 e diventato operativo dal 6 marzo dello stesso anno, così com’è oggi previsto il reddito di cittadinanza è una forma di sostegno economico finalizzato al reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale. Viene erogato ai nuclei familiari che ne fanno domanda, trovandosi in determinate condizioni sociali ed economiche. Qualora il nucleo familiare sia composto da uno o più soggetti di età pari o superiore a 67 anni oppure se sono presenti persone di età inferiore in condizione di disabilità grave o non autosufficienti, il reddito di cittadinanza diventa pensione di cittadinanza (pdc).

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La possibilità di accedere a questa forma di sostegno economico è legata alla presenza di diversi requisiti:

  • reddituali: primo fra tutti un isee inferiore a 9.360 euro,
  • patrimoniali: per esempio un patrimonio immobiliare inferiore a 30 mila euro (senza considerare l’abitazione),
  • residenziali: avere la residenza in Italia da almeno 10 anni.

Una volta riconosciuto il diritto alla prestazione, il calcolo dell’importo, che viene erogato tramite accredito su un’apposita carta elettronica (carta reddito di cittadinanza), è basato su un meccanismo che integra il valore del reddito familiare fino a un valore soglia in funzione del numero e tipologia dei componenti. In ogni caso l’importo annuo non può essere inferiore a 480 euro. L’importo massimo annuo erogabile è di 16.560 euro per il reddito di cittadinanza e 18.432 euro per la pensione di cittadinanza.

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