Reddito di cittadinanza, in Friuli tra chi prende soldi dallo Stato uno su due non lavora

Reddito di cittadinanza, in Friuli tra chi prende soldi dallo Stato uno su due non lavora

È un esercito di quasi 15mila persone, con una distribuzione su base provinciale più o meno equa. Si tratta di potenziali “Neet” (i cittadini che non lavorano e che non cercherebbero un impiego) ma anche di ex lavoratori in crisi. In “busta” arrivano loro da 780 a 1.330 euro a seconda dello stato familiare. Eppure, ad anni di distanza dal varo della misura, solamente un cittadino su due trova lavoro grazie all’inserimento nel circuito di aiuti. Gli altri? Semplicemente continuano a percepire il sussidio mensile, andando a ingrossare le fila del “gruppone” composto da chi è ricercato dalle aziende ma – fatti due calcoli – preferisce ricevere l’aiuto che rimettersi in gioco. Con sullo sfondo l’ombra del lavoro nero, a rimpinguare le tasche senza tasse. È il quadro che emerge dall’analisi del reddito di cittadinanza in Friuli Venezia Giulia. E pensare anche che nella nostra regione le cose vanno addirittura meglio che altrove. 

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I NUMERI

Prima di tutto, quanti sono. Secondo le ultime rilevazioni, in Friuli Venezia Giulia i percettori del reddito di cittadinanza sono 14.480, distribuiti su tutto il territorio regionale. Il dato – ed è qualcosa di importante per valutare il trend – è in crescita rispetto al monitoraggio che era stato compiuto da Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro) a ottobre e che vedeva nella platea 13.723 persone in tutto il Friuli Venezia Giulia, cioè circa 700 in meno rispetto ad ora. Può essere l’onda lunga della crisi (tra energia e guerra) che ha colpito l’Europa nella prima parte dell’anno in corso. 
Il dato più importante, però, è quello che riguarda gli effetti pratici della norma chiamata reddito di cittadinanza. Quante persone effettivamente trovano lavoro grazie alla misura diventata nel tempo la bandiera del Movimento 5 stelle? C’è una premessa da fare. In Friuli Venezia Giulia ci sono alcune delle percentuali più alte di tutto il Paese. Non vuol dire che la misura funzioni del tutto, ma quantomeno è più efficace rispetto che altrove. Concretamente, trova un lavoro grazie al reddito di cittadinanza solamente un lavoratore su due. Per essere precisi, incrociando i dati si ottiene una percentuale che si aggira attorno al 52 per cento della platea di persone che si rivolgono ai centri specializzati per ottenere il sussidio. Si tratta di poco più di 8mila persone, per l’esattezza di 8.069 cittadini del Friuli Venezia Giulia. Il 48 per cento dei richiedenti, invece, non ha trovato un’occupazione. E dire che la domanda di lavoro – stando a quanto testimoniano imprenditori e commercianti – ci sarebbe eccome. Sempre in Friuli Venezia Giulia, 5.401 beneficiari hanno stipulato il Patto per il Lavoro del reddito di cittadinanza. Inoltre 4.875 beneficiari sono stati seguiti con azioni di supporto all’inserimento lavorativo o con invio alla formazione. 

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LA COMPOSIZIONE

Chi sono i percettori del reddito di cittadinanza nella nostra regione? Prima di tutto dev’essere sfatato un mito generato da un generale e diffuso pregiudizio. Non si tratta di cittadini stranieri. O meglio, ci sono anche quelli nel “paniere” complessivo, ma rappresentano una netta minoranza. Circa l’80 per cento della platea, infatti, è costituita da cittadini residenti in Friuli Venezia Giulia di nazionalità italiana. E prevalgono i giovani tra i 15 e i 29 anni, che rappresentano i due terzi dell’insieme costituito dai percettori del reddito di cittadinanza. 
Infine il “prezzario”. Il reddito di cittadinanza non è uguale per tutti. Varia a seconda dello status familiare. Un individuo che vive solo e che deve provvedere solamente a se stesso, ad esempio, può arrivare a percepire quasi 800 euro al mese. Ma il conto sale a più di 1.300 euro per una famiglia con un figlio maggiorenne o due minorenni.

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