Rimini, tanti giovani in cerca di leader (e Meloni scalda la platea)

Rimini, tanti giovani in cerca di leader (e Meloni scalda la platea)

In un’Italia che non ormai pi in ferie, con l’estate che lentamente volge al termine, la campagna elettorale che traghetter il Paese alle elezioni del 25 settembre partita ieri a Rimini di fronte al popolo del Meeting, riunito quasi in una informale assemblea plenaria sulle sedute del padiglione D3 della fiera.


Attualit e problematiche che interessano

Nella diversit, per il bene comune un titolo, quello dell’incontro moderato dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, che sembra incarnare i valori (in senso assoluto) che dovrebbe caratterizzare ogni campagna elettorale degna di questo nome in democrazia (ma che di fatto era stato organizzato con la collaborazione dell’Intergruppo parlamentare per la sussidiariet, molti mesi prima della caduta del governo di Mario Draghi). Sul palco si inevitabilmente parlato dei temi pi di attualit, dal caro energia alla scuola, dal reddito di cittadinanza alla sanit. Si sono alternati ai microfoni s la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, il segretario della Lega Matteo Salvini, quello del Partito democratico Enrico Letta e l’ex cinque stelle e ministro degli esteri uscente Luigi Di Maio (oggi Impegno civico), il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani e il presidente di Italia Viva Ettore Rosato.

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Applausi per Giorgia

La folta platea non ha riservato a tutti, nell’accoglienza, lo stesso calore. Giorgia Meloni ha vinto a mani basse la gara — ipotetica — dell’applausometro, accolta da un lungo applauso e dalle prime file in piedi all’unisono, oltre che da qualche urlo da stadio. Segno che il popolo di Comunione e Liberazione ha forse gi incoronato il suo candidato. Pi timidi gli applausi riservati a Salvini — capace per di strapparli in un passaggio del suo intervento in cui ha stigmatizzato la dipendenza da stupefacenti — e a Enrico Letta — bravo a farsi applaudire elogiando la kermesse giunta alla 43esima edizione ma fischiato quando in un passaggio ha proposto di estendere l’obbligo scolastico fino alla maturit.

Tanti giovani

A proposito di fischi e applausi, vale la pena descrivere la platea coprotagonista (alla luce delle reazioni) del primo vero capitolo della campagna elettorale. In gran parte persone a Rimini dall’inizio della manifestazione — sia i giovani che i meno giovani — per la maggior parte in arrivo da Milano e dalle Lombardia (grande quartier generale di Cl). Sono qui da domenica, difficile perdersi un incontro del genere visto il periodo e i nomi — spiegava un medico originario di Milano — ma non ho grandi aspettative. Non penso che questi interventi possano fare la differenza o avere un peso specifico. un’opinione condivisa da chi (non erano pochi) ha preferito starsene a braccia conserte piuttosto che applaudire. A fare un viaggio tra le fila delle persone sedute ad ascoltare gli interventi si scopre che sono i pi giovani a lasciarsi avvicinare pi di buon grado.

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Chi vota per la prima volta

Tantissimi i neo-maggiorenni che per la prima volta entreranno in cabina elettorale il 25 settembre. Sono loro i pi attenti e affascinati. Quelli che durante gli applausi se ne stavano fermi non tanto per indifferenza quanto per tentare di ascoltare la voce dei relatori, spesso coperta dal brusio. Noi — spiega Ludovica, 19 anni, a nome di sette coetanei che l’accompagnano — siamo un misto di volontari e amici che sono venuti a trovarci. Il 25 voteremo per la prima volta, ma non sappiamo nulla. Vogliamo ascoltare gli interventi, siamo curiosi. Non abbiamo preferenze per il momento. E qualche timore non manca. Non abbiamo pregiudizi ma abbiamo paura di arrivare al voto rassegnati a votare chi ci sembra “meno peggio” degli altri, non capita spesso nella vita. Intanto c’ chi, come Luigi Di Maio, si dice disponibile a nuovi confronti con gli avversari. A Rimini lui e Matteo Salvini, ex inseparabili alleati nel primo governo Conte, non si sono parlati (gli altri leader invece sono stati visti spesso insieme nei padiglioni) ma il ministro degli Esteri uscente ha provato a stemperare i toni lanciandosi in una battuta. Sono disponibile ai confronti, anche con Matteo Salvini. Posso incontrarlo anche al Papeete, ha detto a margine dell’incontro.

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24 agosto 2022 (modifica il 24 agosto 2022 | 07:46)

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