Spettacoli, crollo verticale nel 2020: eventi diminuiti del 69% a causa dell’emergenza coronavirus


La crisi pandemica ha messo a dura prova l’intero settore dellospettacolo. A confermarlo ci sono i primi dati dell’Osservatorio dello Spettacolo Siae relativi a tutto il 2020: complessivamente gli eventi sono diminuiti del 69,29%, gli ingressi hanno segnato un calo del 72,90%, la spesa al botteghino è scesa del 77,58%, mentre la spesa del pubblico ha avuto una riduzione dell’82,24%.

“La crisi epocale determinata dall’emergenza sanitaria e dalle conseguenti misure per contrastarla sta facendo pagare un prezzo altissimo al settore dello spettacolo, di cui fanno parte quei creatori di felicità per la nostra collettività che sono i compositori e gli artisti della musica, del cinema, del teatro e della letteratura nonché i lavoratori che ne supportano l’attività, – ha dichiarato Giulio Rapetti Mogol, presidente Siae – la diffusione della cultura è essenziale non solo per l’economia italiana ma per la stessa qualità della vita e per questo rappresenta qualcosa di più di uno dei tanti settori da salvare nell’attuale situazione”

A seguito dell’emergenza coronavirus, da marzo 2020 sono stati chiusi al pubblico tutti i luoghi della cultura e sono stati annullati gli spettacoli di qualsiasi natura, inclusi quelli teatrali e cinematografici. Solo a partire dal mese di maggio sono stati riaperti, a determinate condizioni, i musei e gli altri luoghi della cultura e da giugno 2020 è stato possibile lo svolgimento di spettacoli in sale teatrali, sale da concerto, cinema e in altri spazi, sebbene con una diminuzione della capienza massima. Tuttavia a ottobre 2020, in considerazione dell’andamento dell’epidemia e dell’incremento dei casi sul territorio nazionale, sono state nuovamente introdotte, progressivamente, le stesse limitazioni disposte nei primi mesi dell’anno. Tutto ciò ha determinato gravi perdite per il settore dello spettacolo con pesanti ricadute anche sui livelli occupazionali.

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Analizzando i singoli comparti, l’attività cinematografica ha registrato una diminuzione del 70,86% degli ingressi e, parallelamente, un calo della spesa al botteghino del 71,55%. Andamento analogo per le cifre dell’attività teatrale che ha perso il 70,71% degli ingressi rispetto al 2019 e ha riportato una riduzione del 78,45% della spesa al botteghino. Ancora più consistenti le perdite per il settore dei concerti, con una contrazione dell’83,19% degli ingressi a cui corrisponde un crollo dell’89,32% della spesa al botteghino.

Travolto anche lo sport che, a partire da marzo 2020, ha visto la sospensione di eventi e competizioni di ogni ordine e disciplina e successivamente una ripresa graduale delle attività, anche se quasi sempre senza la presenza del pubblico. Di conseguenza, gli ingressi si sono ridotti del 77,50% mentre la spesa al botteghino è diminuita dell’83,96% rispetto al 2019.

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Crisi profonda anche per le attività di ballo e concertini a causa dell’emergenza coronavirus che ha cambiato molto gli stili di vita e le abitudini. Nel 2020 gli ingressi si sono ridotti del 78,53% con la spesa al botteghino che è diminuita del 78,03%. Gli effetti negativi conseguenti all’adozione delle misure di contenimento del Covid-19 si sono fatti sentire anche nel settore delle attrazioni dello spettacolo viaggiante, sebbene in misura più contenuta: –58,75% per gli ingressi e -60,74% per la spesa al botteghino.

Un anno da dimenticare per mostre ed esposizioni, una delle filiere più colpite dalla pandemia, con una riduzione del 77,90% degli ingressi e del 76,70% della spesa al botteghino. Stessa sorte per le attività con pluralità di generi, con gli ingressi a -66,85% e la spesa al botteghino ridotta del 77,07% rispetto all’anno precedente.

“In un periodo in cui stiamo combattendo una battaglia durissima contro un nemico invisibile i nostri dati somigliano ad un vero e proprio bollettino di guerra. È importante capire anche quali conseguenze lascerà questa lunga e difficile fase sulle abitudini delle persone quando sarà possibile tornare alla normalità. Come Società Italiana degli Autori ed Editori è nostro preciso dovere assicurare che venga fatto tutto il possibile affinché il patrimonio artistico e culturale, che contribuisce sensibilmente alla crescita economica del nostro Paese, riceva la giusta attenzione in termini di strategie, programmazione e sostegno finanziario, per poter ripartire e riprendere il suo sentiero di crescita”, ha commentato il direttore generale Siae Gaetano Blandini.

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