Stipendio vigili del fuoco: con il decreto Aiuti bis aumenti in busta paga, ecco per chi

Stipendio vigili del fuoco: con il decreto Aiuti bis aumenti in busta paga, ecco per chi

Il decreto Aiuti bis convertito in legge porta una ventata di novità anche per lo stipendio dei vigili del fuoco.

In questi mesi di crisi economica che sembra non voler lasciare tranquilli gli italiani per fortuna arriva una buona notizia per alcuni lavoratori.

stipendio
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Infatti, il decreto Aiuti bis conferma non solo l’aumento degli stipendi dei vigili del fuoco ma anche l’indennità di rischio e l’assegno di specificità. Ma sono tante le novità presenti. Ecco i dettagli.

Stipendio vigili del fuoco: con il decreto Aiuti bis aumenti in busta paga, ecco per chi

Finalmente ci saranno gli aumento nello stipendio dei vigili del fuoco come previsto dagli accordi relativi al triennio 2019/2021, ma stipulati durante gli ultimi mesi del 2022. Aumenti che tengono conto dell’inflazione presente nel triennio considerato.

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Il decreto Aiuti bis stanzia risorse complessive pari a 4,5 miliardi di euro destinato sia al personale direttivo e dirigente sia a quello non direttivo.

Oltre all’aumento dello stipendio che interessa circa 36mila dipendenti, vi sarà anche quello per l’indennità di rischio e dell’assegno di specificità. In questo caso, l’importo varia in base al ruolo, alla responsabilità e all’anzianità di servizio. Altra novità contenuta nel decreto è l’aumento delle risorse per il Fondo di amministrazione del personale non dirigente e non direttivo che vanno dai 453,1 milioni stanziati nel 2022 ai 374,6 milioni di euro per il 2031.

Gli aumenti entreranno in vigore subito e avranno decorrenza giuridica ed economica a partire dal 1° gennaio 2022. Nello specifico, l’incremento dello stipendio è pari a:

  • 153 euro medi lordi mensili per il personale direttivo e dirigente;
  • 117 euro medi lordi mensili per il personale non direttivo e non dirigente.
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Di conseguenza, aumentando gli stipendi, saranno incrementate anche gli importi delle pensioni e riguarderà tutti i dipendenti che hanno lasciato il lavoro nel 2021, ma anche coloro che sono andati in pensione nel 2019 e nel 2020. Quindi, sarà compito dell’INPS ricalcolare i contributi gaia versati e incrementare il cedolino della pensione con gli aumenti retroattivi.

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Invece, chi dovrà andare in pensione nel 2022 riceverà un assegno commisurato al tasso dell’inflazione attuale.

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