Superbonus 110% salvo in calcio d’angolo, spunta la nuova proroga per le villette al 30/9

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Superbonus 110% che non smette di stupire e appare uno spiraglio di luce per i proprietari di edifici unifamiliari, per cui spunta una proroga di tre mesi in occasione della conversione in legge del Decreto Aiuti. Stesso testo di legge che dovrebbe anche sbloccare le cessioni del credito e facilitare l’accesso all’incentivo con sconto in fattura.

Il destino del Superbonus 110% si decide il 16 luglio 2022, data in cui il Senato sarà chiamato a votare l’approvazione della conversione in legge del Decreto Aiuti (50/2022).

Tanta era l’attesa per questo testo che ha deluso non poco soprattutto in materia di bonus ristrutturazione: molti infatti speravano che sarebbe stata l’occasione per adeguare le scadenza delle villette a quelle dei condomini con una proroga al 2023. Ma così non è stato e di fatto l’unico differimento che spunta per le unifamiliari è relativo allo stato avanzamento lavori (SAL).

La normativa fissava la scadenza per le nuove richieste del Superbonus 110% al 30 giugno 2022 e al 31 dicembre 2022, solo per quanti invece a fine giugno avevano un SAL almeno al 30%.

Gli emendamenti all’articolo 14 della conversione non modificano di fatto come si sperava la scadenza per inviare le nuove domande, ma interviengo sui requisiti relativi allo stato avanzamento lavori con il termine ultimo, per dimostrare che sia stato eseguito il 30% delle ristrutturazioni, che viene fatto slittare al 30 settembre 2022.

E le novità sul Superbonus 110% non finiscono qui perché sempre lo stesso documento dovrebbe anche sbloccare in parte le cessioni del credito, altro problema spinoso che ha di fatto rallentato la misura negli ultimi tempi rendendola negli ultimi mesi addirittura inutilizzabile.

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Superbonus 110% e unifamiliari: cambiano alcune date

Quello che tutti si aspettavano dall’esecutivo guidato da Mario Draghi in occasione della conversione in legge del DL 50/2022 era una proroga se non al 2023 almeno al 31 dicembre 2022, così che le villette potessero fruire del Superbonus 110% per un altro semestre.

Il Decreto Aiuti né la sua conversione in legge sono però riusciti in questo intento con il Superbonus 110% ora di fatto finito per queste categorie di abitazioni.

Soltanto coloro che hanno già richiesto il bonus potranno continuare ad usufruire dell’agevolazione per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, se però in data 30 settembre lo stato complessivo dei lavori (SAL) abbia raggiunto il 30%. Dunque tre mesi di proroga per raggiungere il requisito prima richiesto entro fine giugno.

Qualora invece non si riuscisse a rispettare questo termine tutti i costi per le ristrutturazioni affrontati dopo il 30 giugno 2022 non saranno agevolabili. Praticamente senza SAL al 30% si perde il diritto al Superbonus 110%.

Nella particolare casistica in cui sia stata avviata la CILAS per il Superbonus, ma prima del 30 giugno non sia stato speso assolutamente nulla per le ristrutturazioni, se a fine settembre il SAL non è al 30% potrebbero esserci problemi per il fatto di aver avviato una CILAS senza usare il bonus.

Superbonus 110%: le ultime notizie dal Decreto Aiuti in fatto di cessione del credito

Alla conversione in legge del Decreto Aiuti era stato chiesto di risolvere anche il problema della cessione del credito in relazione ai bonus ristrutturazione. Una serie di provvedimenti a partire da gennaio hanno infatti rallentato e complicato questo meccanismo da cui dipende di fatto la possibilità di avere il Superbonus 110% con lo sconto in fattura e non con una detrazione fiscale in 4 o 5 anni.

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Sono molti i crediti stagnanti sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate perché nessuno li compra più. Per questo motivo l’art. 14 stabilisce anche che le banche possano cedere immediatamente il credito ai clienti muniti di Partita Iva. Tale modifica viene considerata retroattiva e si applica anche agli sconti in fattura e alle cessioni comunicate all’Agenzia delle Entrate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso.

Il testo della conversione in legge presenta però un’anomalia poiché se stabilisca la retroattività del provvedimento con l’art. 14, dimentica il comma 3 dell’articolo 57 del Decreto Aiuti stesso, il quale stabilisce che:

“Le disposizioni di cui all’articolo 14, comma 1, lettera b), si applicano alle comunicazioni della prima cessione o dello sconto in fattura inviate all’Agenzia delle Entrate a partire dal 1° maggio 2022”.

Così formulato il testo di legge implica che il provvedimento che permette la cessione diretta tra banche e Partita Iva si applichi in via retroattiva, ma solo per istanze presentate a partire dal 1 maggio 2022. Possibile quindi un’ emendamento in questo senso.

Conversione in Legge del Decreto aiuti in Senato il 16/07. Cosa aspettarsi?

La conversione in legge del DL 50/2022 che modifica anche la definizione di ristrutturazione nel Testo unico edilizia è attesa in Senato il 16 luglio. Le votazioni non saranno senza tensioni visto che durante il passaggio alla Camera il M5S si ə astenuto proprio in disaccordo con la scelta di non concedere qualcosa di più al Superbonus 110%.

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Ad ogni modo, nonostante l’astensione del gruppo politico il documento ha ottenuto un netto margine di accordo nelle votazioni, con 266 voti favorevoli e 47 contrari. Da cui ovviamente mancano i voti dei pentastellati astenuti.

Quando scade il Superbonus 110% per i condomini?

Il Superbonus 110%, che è composto da Sismabonus (adeguamento sismico) ed Ecobonus (riqualificazione energetica), resta valido per altre tipologie di edifici diverse dalle villette:

  • Edifici condominiali o plurifamiliari con un unico proprietario e che abbiano dalle due alle quattro unità immobiliari: 31 dicembre 2023.
  • IACP e case popolari di enti simili al 31 dicembre 2023, con il requisito per di avere un SAL al 60% entro il 30 giugno 2023.

Dopo la scadenza di fine 2023 ai condomini resta l’accesso al Superbonus che però non sarà più 110%, ma ridurrà progressivamente la sua detrazione, la quale sarà del 70% per il 2024 e del 65% per il 2025.

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